Comuni costretti a fare la "spia" per racimolare un po' di soldi

evasionefiscale.jpgConcorezzo. Il Comune a caccia di evasori fiscali. In attesa che Roma aumenti almeno un po' la percentuale di soldi concorezzesi da lasciare sul territorio, l'Amministrazione - per far quadrare il magro bilancio - si arrangia come può. E di recente, sfruttando la legge 248 del 2 dicembre 2005, ha vestito i panni dell'agente del fisco. Come? L'articolo 1 della legge è chiarissimo: "Per potenziare l'azione di contrasto all'evasione fiscale, in attuazione dei principi di economicità, efficienza e collaborazione amministrativa, la partecipazione dei comuni all'accertamento fiscale e' incentivata mediante il riconoscimento di una quota pari al 30 per cento delle maggiori somme relative a tributi statali riscosse a titolo definitivo, a seguito dell'intervento del comune che abbia contribuito all'accertamento stesso". Una percentuale che, negli anni, è stata poi elevata per invogliare i Comuni a collaborare. E così, spulciando tra le dichiarazioni dei redditi, anche Concorezzo ha segnalato al ministero competente e all'Agenzia delle entrate alcune situazioni anomale (meno di una decina): cittadini che, di fatto, dichiaravano redditi all'apparenza incompatibili con il tenore di vita e alcuni beni posseduti, a partire banalmente dalle autovetture.

Nei giorni scorsi sono state pubblicate le graduatorie relative alle segnalazioni del 2012. C'è chi, da queste attività investigative, si è portato a casa un piccolo tesoretto: Milano 949mila euro, Cinisello 316mila, Genova 701mila, Castel San Pietro Terme (20mila abitanti in Provincia di Bologna) addirittura 529mila euro! Concorezzo ha fatto la sua parte, anche se è solo all'inizio: 32.745 euro è quanto è stato riconosciuto al Comune per il lavoro svolto.

In Brianza figurano anche Monza (52.597 euro), Brugherio (50 euro), Macherio (1376, 87). In totale sono poco meno di 500 i Comuni che hanno sfruttato questa possibilità: un metodo che sicuramente farà discutere perché assomilgia un po' ad una "spiata", ma questo - per ora - è quello che passa il convento di Roma: i soldi delle tasse dei concorezzesi se ne vanno nella Capitale, e ai Comuni, per pagare servizi e infrastrutture, sono concessi questi metodi. Una visione quanto meno anomala dell'agnognato (da tutti) federalismo fiscale.

Ovviamente ai Comuni viene riconosciuto quanto "evaso" dai contribuenti solo per l'anno di riferimento della segnalazione: lo Stato si garantisce in questo modo entrate più consistenti negli anni successivi.

Qui l'elenco completo dei Comuni: http://www.finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com010813all.pdf