Il Monza non sa più vincere in casa, anzi perde

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MONZA-LECCE 0-1
 
Coda fastidiosa per arrivare allo stadio e Coda fastidiosa dentro lo stadio: il pomeriggio del tifoso monzese è tranquillo sollo all’uscita di casa sotto il cielo azzurro. Nella giornata del record di pubblico dell’era Fininvest, con 6858 spettatori all’U-Power Stadium, molti dei circa 5mila supporters biancorossi sono rimasti pazientemente in coda lungo i viali d’accesso all’impianto sportivo anche per un quarto d’ora o più, assaporando quel clima da Serie A che sperano possa finalmente raggiungere la loro squadra del cuore. Certo è che difficilmente ciò succederà se si continuerà a perdere in casa come avvenuto nelle ultime due partite, cosa che in Serie B non succedeva da 21 anni. Questa stagione è stata anche la prima in cui il Lecce ha battuto il Monza sia in trasferta che in casa. E con il successo di oggi i giallorossi hanno pareggiato i conti nella storia delle sfide in cadetterie tra le due squadre.
Non che abbia giocato tanto male la compagine allenata da Giovanni Stroppa: dopo un primo tempo così così si è vista una bella reazione nel secondo, frazione di gioco dove troppo spesso si era assistito a un calo atletico e/o di approccio mentale. Ma se non si segna non si vince e anche oggi contro una “grande” del campionato il Monza ha mostrato tutti i suoi limiti nel reparto offensivo che, nonostante tutti gli innesti del mercato, non riesce a trovare l’assetto migliore. Perché quello attuale con un Mancuso ombra di sé stesso e un centrocampista come Valoti a supporto non può certamente essere l’assetto migliore. Stroppa in sala stampa non ha voluto spiegare il perché Mota, unico attaccante non deludente della stagione, non ha giocato dall’inizio dopo aver riposato nel turno infrasettimanale contro il Pordenone. La sensazione è che il “turnover” non sia stato ben bilanciato: oggi, ad esempio, ci sono stati solo due cambi rispetto a martedì scorso: Donati e Barberis rispettivamente per l’influenzato Sampirisi e il discontinuo Colpani. Mancavano gli infortunati Brescianini, Ramirez, D’Alessandro e Marrone, ma anche il suo omologo Marco Baroni, ex difensore biancorosso come del resto Tuia che ha giocato titolare, aveva indisponibili Dermaku, Faragò e Di Mariano.
 
L’avvio dei biancorossi, anche oggi davanti a “patron” Silvio Berlusconi, è promettente: al 2’ Barberis verticalizza per Mancuso che calcia alto. Il Lecce risponde al 7’ con un destro a giro di Listkowski che centra il palo. La partita è vibrante e nella foga al 24’ Machìn (che per il resto ha disputato un’ottima partita), perde malamente un pallone in area monzese: nel prosieguo dell’azione Listkowski gonfia la rete ma l’arbitro annulla la marcatura salentina su segnalazione del Var per un fallo di Gargiulo sul portiere Di Gregorio. Si assiste poi a una raffica di spioventi pericolosi in area da ambo le parti. Da segnalare l’esposizione in Curva Davide Pieri, in riferimento alla guerra in Ucraina, di uno striscione recante la seguente frase di un brano del cantautore, giornalista e scrittore Gabriele Marconi: “Strade d'Europa nello zaino libertà, forse un giorno l'ombra fuggirà”.
 
Il secondo tempo inizia con Mancuso che sbaglia incredibilmente un rigore in movimento. Al 9’ la partita svolta perché Paletta, che comunque ha disputato un’ottima gara, viene sorpreso dal rinvio del portiere ospite Gabriel per Helgason e lo abbatte al limite dell’area: per l’arbitro e il Var è rigore che il capocannoniere del campionato Coda trasforma (salendo a quota 14 gol). La reazione dei padroni di casa arriva 2’ dopo con Donati che calcia una gran botta dalla distanza che sfila di poco a lato. Entrano Colpani e Mota rispettivamente per Barberis e Mancuso e al 20’ un sinistro di Machìn passa a lato d’un soffio. Gytkjaer rileva Valoti e al 32’ si assiste a un bel contropiede del Monza, con Mota che serve proprio il neoentrato attaccante sulla sinistra: il mancino del danese viene respinto di piede da Gabriel. Stroppa si gioca anche la carta Ciurria come laterale sinistro per Molina, ma di occasioni clamorose non se ne registrano fino ai minuti di recupero. Al 46’ un tiro a giro di Coda finisce sul palo e poi Rodriguez segna sulla ribattuta però il Var annulla anche stavolta per fuorigioco. Al 50’ Gytkjaer viene nuovamente lanciato in contropiede ma si fa respingere la conclusione da Gabriel in uscita.
 
In sala stampa Stroppa ha fatto il finto serafico ma è chiaro che un’altra sconfitta mercoledì prossimo in casa contro il Parma (calcio d’inizio alle ore 18.30) potrebbe costargli la panchina: “Oggi abbiamo perso una possibilità di cambiare la nostra classifica. Io ho assistito a una prestazione eccezionale da parte della squadra. Abbiamo creato i presupposti per fare gol. Meritavamo un risultato diverso: a decidere è stato un episodio. Ora spetta a me ricaricare le batterie dei calciatori. Non bisogna mollare. La formazione di oggi? Per me era la migliore. Contro il Parma non so se recupererò qualcuno degli infortunati”.
 
Baroni ha così analizzato la sfida d’alta classifica (ora il Lecce è primo con la Cremonese mentre il Monza è sesto): “Per il Monza era una partita quasi determinante. Abbiamo giocato con il piglio giusto, con personalità. Sono contento per la prestazione della squadra. Ha dato la sensazione di aver dato tutto.
Complimenti alla squadra ma anche ai tantissimi tifosi. Noi siamo una compagine molto incisiva, con un’alta percentuale di gol rispetto ai tiri, mentre il Monza è bravo nel palleggio”. Un giro di parole per dire che i giallorossi sono concreti, mentre i biancorossi sono “tutto fumo e poco arrosto”. Nel complesso del campionato non ha tutti i torti, anche se ultimamente in Brianza qualche segnale di concretezza (come col Pordenone) s’era visto. Ora tra il Parma e la trasferta di Cittadella di sabato è obbligatorio portare in “cascina” almeno 4 punti di “fieno” per non perdere irrimediabilmente terreno con chi lotta per la promozione diretta.
 
 
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