Metropolitana e linee bus, l'intervento del sindaco Borgonovo

borgonovo.jpgConcorezzo. Un lungo e articolato intervento sulle questioni di viabilità e mobilità sostenibile. Il sindaco Riccardo Borgonovo, anche in concomitanza con il ripaerto dibattito sulla metropolitana, ha voluto prendere posizione con una lettera ai media locali. Ecco il contenuto integrale.

In questi ultimi giorni, ho avuto modo di leggere, rilanciata dalla stampa locale e nazionale, la notizia della discesa in campo dell’Unione degli studenti del centro scolastico superiore di via Adda e del Gas Pane e Rose con due petizioni, l’una per chiedere nuovamente il prolungamento della metropolitana da Cologno nord a Vimercate e l’altra per chiedere il ripristino delle corse Net soppresse su scala provinciale. 

È un’iniziativa che comprendo e che senz’altro rimette al centro problematiche che, da lungo tempo, riguardano un alto numero di persone, soprattutto studenti e lavoratori, residenti in questa parte di Brianza. Sono questioni d’immutata attualità per tutti i Comuni dell’area e che, per Concorezzo, stanno assurgendo a picchi di vera insostenibilità. 

Sento perciò l’urgenza di mettere in ordine, nero su bianco, i temi in campo e di intervenire al contempo nel dibattito con trasparenza, provando a indicare una soluzione che consentirebbe di saltare a piè pari le sabbie mobili di progetti ormai obsoleti e impraticabili, come la metropolitana da 470 milioni di euro, e di ripartire tutti insieme, Comuni, Regione Lombardia e Governo, con idee che davvero abbiano gambe per tradursi in realtà.

Mai come oggi Concorezzo patisce l’assedio del traffico di attraversamento. Tra i quartieri cittadini quello in maggiore apnea è senz’altro il Milanino, che ogni giorno regge a fatica la mole enorme di autoveicoli dei pendolari che si muovono da e per i grandi poli attrattori, quali il Centro Colleoni di Agrate e l’Energy Park di Vimercate. Ogni giorno i residenti della zona segnalano questa sofferenza, ogni giorno lavoro alla ricerca di soluzioni efficaci. 

Tra queste soluzioni, compare da tempo il prolungamento della linea 2 della metropolitana da Cologno nord a Vimercate, atteso e mai neppure avviato, previsto in quel Protocollo del ferro siglato quale parte integrante dell’Accordo di programma firmato anche dai Comuni nel 2007 per la realizzazione della Teem. Oggi la tangenziale est esterna di Milano è realtà; la metropolitana è un fantasma. 

Parlo della situazione di Concorezzo, e so bene che il tema è di portata territoriale più vasta. Non a caso ho sempre condiviso e affiancato i miei colleghi Sindaci nel rivendicare, in tutte le sedi deputate e presso tutti i gradini istituzionali competenti, interventi risolutori. Risale a pochi mesi fa l’ultima istanza di intervento inviata collegialmente a Regione Lombardia e al Ministero delle Infrastrutture. 

Quanto al metodo, penso si debba proseguire in maniera collegiale. Quanto al contenuto, credo serva invece un mutamento radicale di prospettiva. Se vogliamo arrivare a soluzioni vere, non si può restare ancorati a un progetto che ha dimostrato di non poter proseguire, per uno scoglio insuperabile: non ci sono risorse sufficienti neppure per avviare il prolungamento della metropolitana. Alternative però esistono. Efficaci, innovative meno costose. In qualche contesto già s’è iniziato a parlarne: penso a mezzi ecologici, come una tramvia elettrica, dedicata al solo trasporto pubblico, che potrebbe viaggiare su una corsia riservata appaiata alla direttrice della tangenziale est esistente, nel tratto tra Cologno nord e Vimercate, toccando quindi anche Agrate e Concorezzo. Sarebbe una soluzione all’avanguardia, già sperimentata in Europa, ecologica, sostenibile sotto tutti i profili. I costi scenderebbero a un terzo rispetto alla metropolitana, e Governo, Regione Lombardia e Comuni potrebbero ritrovarsi a discuterne con potenzialità più concrete. 

Il progetto della metropolitana è ormai solo metafora, non più soluzione, del bisogno reale e impellente di riorganizzazione della viabilità e del trasporto in questa parte di Brianza. 

Ripartiamo da qui, con concretezza.