Pirata di Concorezzo: c'è una pista. Bambino operato a Monza

auto_rossa2.jpgConcorezzo. E' caccia al pirata della strada che, questa mattina, poco dopo le 8, in via Dante, all'incrocio con via Volta, ha investito un bambino di 8 anni senza fermarsi a soccorrerlo. Carabinieri e Polizia locale stanno raccogliendo testimonianze (il piccolo si stava recando a scuola in via Marconi insieme al nonno), ma soprattutto vagliando senza sosta le immagini delle telecamere di sorveglianza di aziende e locali pubblici. Il responsabile a quell'ora stava procedendo a bordo di una vettura rossa (si conosce il modello, ma non sono stati forniti i dettagli da parte delle Forze dell'ordine) da Monza in direzione di Vimercate. Per cause al vaglio degli inquirenti il conducente ha svoltato all'improvviso in via Volta, all'altezza del locale Samoa. In quel punto stava camminando un piccolo alunno di 8 anni, diretto a scuola insieme al nonno. La vettura ha urtato violentemente la gamba del bambino, causando una frattura giudicata guaribile in non meno di 30 giorni. Quindi, incredibilmente, mentre il nonno si prendeva cura del nipote, il conducente ha proseguito la sua corsa verso via Volta, senza fermarsi. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118 con un'automedica e un'ambulanza, che ha poi trasportato il ferito all'ospedale San Gerardo di Monza.

FOTO DI REPERTORIO

LE INDAGINI

La Polizia locale si sta occupando di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti. I carabinieri della caserma di via Ozanam stanno, invece, risalendo all'autore che potrebbe essere indotto a costituirsi per non aggravare la propria situazione. In mano alle Forze dell'ordine ci sono già i dettagli dell'autovettura e altri elementi che potrebbero inchiodare a breve il responsabile.

IL CODICE PENALE

Secondo l’articolo 593 del Codice Penale chiunque può essere accusato di omissione di soccorso stradale se di fronte a feriti, o a una macchina danneggiata in uno scontro, ignora  deliberatamente l’accaduto.

In tutti i casi, a prescindere da un effettivo urto diretto tra i mezzi, permane la responsabilità in capo al conducente del veicolo coinvolto, che deve fermarsi obbligatoriamente. Non basta una breve sosta momentanea, è necessario trattenersi fino a quando le forze dell’ordine intervenute non consentono l’allontanamento, avendo accertato tutte le circostanze e le eventuali violazioni.

L’obbligo di fermarsi  impone di restare sul luogo del sinistro non solo per prestare soccorso alla vittima, ma anche per mettersi a disposizione degli organi di Polizia giudiziaria o Carabinieri per i rilevamenti e l’identificazione. 

La Corte di Cassazione con una sentenza del 2019 ha precisato alcuni aspetti importanti che disciplinano il reato: in caso di incidenti con feriti ha stabilito che non ci sia solo l’obbligo di fermarsi per fornire i dati della propria assicurazione, ma anche quello di prestare soccorso. In caso contrario, scatta un secondo reato, quello appunto di omissione di soccorso per essersene andati dal luogo dell’incidente, con la consapevolezza della presenza di feriti, a prescindere dall’entità delle lesioni.

In caso di violazione dell’obbligo scatta il duplice reato: fuga e omissione di soccorso. La consapevolezza di aver cagionato lesioni ad altre persone coinvolte, può essere causa di responsabilità penale.

Chi ignora l’emergenza rischia come minimo l’accusa di lesioni; chi passa oltre una persona in grave pericolo di vita che potrebbe sopravvivere con la dovuta assistenza, rischia l’accusa di omicidio.

È prevista la reclusione da 3 mesi a 3 anni con sanzione accessoria del ritiro della patente da 1 a 3 anni, per chi non si ferma in caso di incidente con danno alle persone. Il tribunale inoltre può imporre la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la sospensione della patente da 1 anno e 6 mesi a 5 anni per chi non rispetta l’obbligo di assistere una persona ferita. Quando nell’incidente siano configurabili l’omicidio colposo o le lesioni personali colpose, il guidatore che si ferma, che presta tutto l’aiuto che può e che si mette subito a disposizione dell’autorità giudiziaria, non può essere arrestato in flagranza.

La sanzione amministrativa pecuniaria va da 296 a 1.184 euro. Se il danno procurato all’altro veicolo è grave, può operare anche l’obbligo di sottoporre a revisione l’auto e la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.