Il vicesindaco leghista stoppa il canone Rai per le imprese

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Concorezzo. A lei, leghista della primissima ora, il Canone Rai non è mai piaciuto. Figuriamoci ora che, in tempi di crisi e di sofferenze per le piccole e medie imprese, circolano ogni tanto le più stampalate ipotesi sul pagamento della gabella romana per vedere filmati su tablet e telefonini, o per chi possiede pc, o per chi, in qualche modo, vede filmati o altro in ufficio o in azienda.
Così Micaela Zaninelli, neo vicesindaco con delega alle Attività produttive, ha usato addirittura l'home page del sito internet del Comune per evitare che artigiani e imprese cadano, senza doverlo, nella rete di viale Mazzini (clicca qui per vedere la classifica delle regioni che evadono di più).

Viste le innumerevoli richieste di pagamento del canone RAI che hanno sommerso le imprese, l’ assessore Zaninelli comunica quanto segue:

A due anni di distanza, la RAI torna di nuovo all’attacco sostenendo che le “vigenti disposizioni normative” impongono l’obbligo del pagamento del canone di abbonamento speciale per chi detiene, al di fuori dell’ambito familiare, apparecchi “atti o adattabili” alla ricezione delle trasmissioni televisive. 
E’ importante valutare i termini della questione, al fine di evitare che le aziende siano indotte a pagare quest’ennesimo balzello, peraltro non dovuto nella stragrande maggioranza dei casi. 
Il messaggio della RAI, per la sua perentorietà, rischia infatti di spingere numerosi imprenditori, per nulla tenuti al pagamento del canone speciale, ad assolvere quest’obbligo basato sulla teorica eventualità dell’accesso a un servizio, piuttosto che sul suo utilizzo reale. 

 ►L’ obbligo di un abbonamento speciale riguarda solo gli apparecchi muniti di sintonizzatore, escludendo quindi i diversi strumenti di lavoro quali computer, telefoni cellulari e similari che ricevono programmi televisivi attraverso la connessione Internet.

 Ne deriva che, un apparecchio privo di sintonizzatori operanti nelle bande destinate al servizio di radiodiffusione non è né atto né adattabile alla ricezione, e di conseguenza non è soggetto ad alcun canone.

 ►Occorre invece pagare nel caso di un televisore munito di sintonizzatore, anche se viene utilizzato in azienda solo per visionare DVD o diffondere filmati di tipo promozionale.

 Si raccomanda  alle imprese di prestare attenzione e di verificare se gli apparecchi utilizzati in ambito aziendale appartengano alla tipologia descritta nella lettera della RAI: in tutti gli altri casi, non è dovuto alcun pagamento.