Il Brambilla opinionista dal Corriere a La7. E litiga in dialetto con Sgarbi

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Concorezzo. Vulcanico, provocatorio, informato, controcorrente. Imprenditore 2.0 (proiettato al 3.0) e molto attivo nella Camera di Commercio di Monza e Brianza, Gianluca Brambilla si sta ritagliando un posto anche da opinionista in materia di lavoro e impresa. Sicuramente alcune pensate eccentriche (come quella di curare gli anziani in Africa a costi ridotti) lo hanno fatto notare agli autori radio-televisivi e così l'imprenditore concorezzese con sede a Vimercate è ormai un ospite quasi fisso nei salotti di La7. Ieri sera è stato protagonista di un acceso battibecco sull'euro con Vittorio Sgarbi.

Alcuni giorni fa un suo articolo sulla "Nuvola del lavoro" sul Corriere della Sera ha riscosso parecchi consensi, suscitando le considerazioni anche del noto editorialista del quotidiano di via Solferino, Dario Di Vico, considerato una delle massime autorità giornalistiche in materia di welfare.

Ecco il suo intervento su http://nuvola.corriere.it/ (guardare la data del 21 marzo)

Uno dei capi del più potente e conservatore sindacato del mondo, Raffaele Bonanni, si è detto sconcertato perché il signor Cottarelli, incaricato di mettere un po’ di ordine nella famigerata spesa pubblica italiana, ha fatto quattro conti e si è accorto che in Italia c’è un dipendente pubblico ogni 16 abitanti. La ricca e prospera Germania, che rappresenta il termine di paragone più corretto per fare i debiti confronti, di dipendenti pubblici ne ha uno ogni 19 cittadini. brambilla.JPG

Noi ne abbiamo in proporzione quasi il 20% in più con l’aggravante che i nostriDirigenti Pubblici sono i più cari del mondo. Ma non basta. Ogni tentativo di chiedere ai dipendenti dello Stato di cambiare Ministero, ufficio oppure semplicemente stanza è praticamente vano. Il loro posto di lavoro è scolpito nella roccia, il concetto di produttività sconosciuto e il numero di reati da loro compiuti nei confronti della Pubblica Amministrazione imbarazzante.

Dovremmo prepensionarne sino a mezzo milione, altro che il 2,5% proposto da Cottarelli e risparmieremmo ancora tanti soldi, secondo i calcoli di Francesco Verbaro, autorevole docente alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Tanto ce ne rimarrebbero quasi tre milioni e hai voglia ad impiegarli tutti se si abbatte l’assenteismo!

Ebbene, sapete cosa fa Bonanni? Attacca. Se la prende con la precarizzazione del mercato del lavoro, con gli associati in partecipazione, con le presunte finte Partite Iva. Getta fumo negli occhi degli italiani, perché ha compreso che questa volta lo scontro sociale tra Garantiti (statali, dipendenti delle grandi imprese, pensionati) e Non Garantiti (artigiani, commercianti, Partite Iva e disoccupati) sarà inevitabile.

Lui, il massimo rappresentante dei Garantiti Ministeriali inneggia alla ribellione dei co.co.co e tenta di portare scompiglio nel terreno dei nemici, quelli cioè che vogliono il Lavoro e non un posto di lavoro! Siamo finalmente alla resa dei conti tra Garantiti e Non Garantiti e il giudice di questo scontro sociale sarà un giovane outsider, il Presidente Matteo Renzi.