Ciclabile in via 4 Novembre, non farla sarebbe da fessi

ciclabilevia4novembre.jpgConcorezzo. La ciclabile di via 4 Novembre, attesa da almeno 20 anni, è a portata di mano. L'occasione arriva dai lavori in corso per il rifacimento della fognatura: è bastato un colpo d'occhio dei residenti per suggerire all'Amministrazione interessata e agli enti coinvolti la casuale fattibilità del progetto. Dovendo infatti riasfaltare la strada dopo gli scavi, l'impresa incaricata dovrebbbe semplicemente allargare la striscia verso i campi, tra l'altro in una porzione di terreno già espropriata. Magari non ci sarebbero tutti i canoni necessari, ma sicuramente questo ampliamento renderebbe il passaggio di ciclisti e pedoni più sicuri, visto che oggi devono stare sulla carreggiata. Per la sua fattibilità la foto che pubblichiamo dice più di tante parole e ovviamente della immancabile burocrazia.

La via 4 Novembre è, infatti, una strada realizzata più di 50 anni fa, con carreggiate molto strette e senza banchina asfaltata. Questo richiede ai pedoni o ciclisti di occupare la carreggiata rimanendo a cavallo tra il ciglio della strada e la banchina non asfaltata. Perché la pista ciclabile non è stata ancora realizzata?

Non si tratta solo di una questione economica (la percorrenza da parte di migliaia di concittadini già ne giustificherebbe la realizzazione) ma è anche un problema di competenza e di proprietà terriere. La strada è extraurbana e la gestione è di competenza della Provincia. Ai bordi della strada sono presenti campi agricoli e proprietà di privati che richiederebbero espropri onerosi per ottenere i 3 metri di striscia necessari per ampliare la strada e realizzare una pista ciclabile a norma. Questi i motivi che fino ad ora hanno bloccato i lavori. Oggi però, l’installazione della fognatura apre una nuova opportunità per ottenere la pista ciclabile a costi praticamente nulli. Per una norma europea che prevede che anche le cascine siano raggiunte dalla fognatura comunale eliminando le fosse biologiche private, la via 4 novembre è stata in parte demolita per effettuare gli scavi di posa della nuova tubatura fognaria. I lavori di posa prevedono che BrianzAcque, la società appaltatrice dei lavori da parte della provincia di Monza e Brianza, ripristini il manto stradale.

"Sarebbe sufficiente estendere il manto stradale per creare una banchina ciclopedonale e mettere in sicurezza i pedoni - spiega Marisa Battaglia, residente in via 4 Novembre in Cascina Baragiola - Inoltre il terreno sul ciglio della strada è già stato espropriato anni fa per l’ampliamento dell’acquedotto". Il sindaco Riccardo Borgonovo ha colto al balzo l’opportunità e con l’architetto Levati si stanno interfacciando con gli attori in campo. L’impresa non è comunque facile, ma perdere questa occasione sarebbe da fessi. Il committente è la provincia, che dovrà autorizzare l’ampliamento della strada e il relativo probabile aumento dei costi di asfaltatura. Il terreno che costeggia la strada è di proprietà e in servitù d’uso, ottenuto anni fa grazie ad un esproprio, che in caso di intervento sull’acquedotto avrà costi maggiorati dovendo intervenire su un manto stradale asfaltato. Ce la farà la proverbiale concretezza brianzola ad evitare l'ennesimo esempio di inefficienza all'italiana?