I sentieri di Villa Zoja e quel tocco di fantasia per non perdersi

b_450_500_16777215_00_images_cartellirodari.jpegConcorezzo. A volte basta davvero poco per rendere ancora più originale e godibile un luogo. E così, sull'idea di un giovane artista concorezzese, Ivan Villa, in Villa Zoja sono spuntati singolari cartelli. Non portano in nessun posto, come racconta l'immortale penna del maestro di sogni Gianni Rodari. Ma spezzano la quotidianità, fanno sorridere, ci stimolano ad andare oltre l'ovvio. E' bastato davvero poco: un'idea, un po' di concretezza della politica. E magari adesso anche genitori e nonni troveranno più gusto a passare in libreria o in biblioteca a prendere un libro di Rodari. Alla faccia dei videogiochi e degli smartphone. MC (foto Antonio Mandelli)

LA STRADA CHE NON ANDAVA IN NESSUN POSTO
di Gianni Rodari

All'uscita del paese in cui vive il piccolo Martino si dividono tre strade: quella di destra va verso il mare, quella di sinistra porta in città mentre la terza non va in nessun posto. Martino, però, è un bambino curioso e vorrebbe sapere fin dove arriva quella strada che non va in nessun posto. Cosa può esserci alla fine? Tutti gli ripetono la stessa cosa: quella strada non va in nessun posto, nessuno l'ha mai costruita, è sempre stata lì. E se va in nessun posto, allora è inutile percorrerla. Ma il piccolo Martino non riesce ad accettare queste risposte e continua ad pensare che se mai nessuno ha provato a percorrere quella strada, come si può essere certi che non vada da nessuna parte? Così, a causa della sua ostinazione, gli abitanti del paese cominciano a chiamarlo Martino Testadura, ma a Martino non importa ciò che la gente pensa di lui: cresciuto abbastanza per poter partire solo, decide di incamminarsi per quella strada che mai nessuno prima di lui ha osato percorrere. Cosa troverà alla fine? Una grande sorpresa lo attende…

Nato nel 1920, Rodari inizia la sua carriera come giornalista politico,  ma sono i suoi racconti, le poesie, le filastrocche per bambini, caratterizzati da fantasia e originalità davvero fuori dal comune, a varcare anche i confini nazionali, tanto da permettergli di vincere, nel 1970, il prestigiosissimo Premio Andersen. Classico dei classici tra gli scrittori italiani per l’infanzia, di Rodari Emme Edizioni ripropone uno dei racconti forse più intriganti della sua produzione, apparso per la prima volta nel 1962 all'interno di Favole al telefono, “La strada che non andava in nessun posto”. Un piccolo/grande insegnamento di vita racchiuso in una favola fresca e coinvolgente: trovare il coraggio e la determinazione per intraprendere qualcosa che mai nessuno ha fatto prima di noi, “perché certi tesori esistono soltanto per chi batte per primo una strada nuova”. Il tutto accompagnato dalle bellissime tavole di Fulvio Testa - un vanto italiano nel panorama dell’illustrazione internazionale - in cui la vivacità coloristica e l’ironia si uniscono ad un tratto di rara eleganza. Un libro delizioso adatto a lettori di ogni età, che potrebbe essere utilmente adottato nei master di management italiani. Per chi troverà il coraggio di farlo…