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arresto.jpgConcorezzo. 30 anni, rumena, ricercata dalla Procura di Genova. E' questo l'indetikit della ladra arrestata martedì sera in occasione di un posto di blocco dei carabinieri in via Dante, lungo la Provinciale Monza-Trezzo. La malvivente, S.T., ad aprile aveva derubato una anziana residente in un Comune in provincia di Genova con una tecnica non nuova (leggi qui): si era avvicinata chiedendo informazioni e poi aveva strappato dal collo della vittima presceltauna catenina d'oro. Quando i militari hanno fermato la donna e controllato la sua fedina penale è scattato immediatamente l'arresto.

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Cronaca

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"Posso chiedere un'informazione?", e le strappa la collana: arrestata

Concorezzo. 30 anni, rumena, ricercata dalla Procura di Genova. E' questo l'indetikit della ladra arrestata martedì sera in occasione di un posto di blocco dei carabinieri in via Dante, lungo la Provinciale Monza-Trezzo. La malvivente, S.T., ad aprile aveva derubato una anziana residente in un Comune in provincia di Genova con una tecnica non nuova (leggi qui): si era avvicinata chiedendo informazioni e poi aveva strappato dal collo della vittim

aggressionesalvini.JPGBologna. "Ohhhh! Combattiamo!". La follia e l'invasamento dei giovani squadristi dei centri sociali che hanno aggredito Matteo Salvini oggi a Bologna sta anche nell'urlo di uno dei ragazzi inquadrati nei tanti video dei giornali. Combattiamo? E in nome di cosa? E per conto di chi? E soprattutto, combattiamo contro cosa? Vale davvero la pena vedere il video del Resto del Carlino che racconta più di tante parole la giornata di ordinaria follia di un nutrito gruppo di moderni squadristi, alcuni debitamente incappucciati e armati di spranghe e sassi. Un blitz da mafia sociale: come dire questa è terra nostra (la terra dove è stato ucciso Marco Biagi), chi la pensa diversamente non ha libertà di espressione.

Salvini, insieme al candidato presidente alla Regione Emilia Romagna, Alan Fabbri, voleva ispezionare il campo rom di Bologna a cui l'amministrazione comunale, a spese dei cittadini, paga bollette ed utenze. Un sopralluogo come tanti, preceduto da una cordiale chiacchierata con i tanti giornalisti. Poi scatta l'aggressione, volano insulti, spuntano incappucciati e sassi e spranghe: Salvini e Fabbri sono costretti a fuggire, l'autista ha il sangue freddo di accelerare senza far male a nessuno, e dovendo fare i conti con uno squadrista salito sul tetto della vettura. Poi qualcuno manda in frantumi il lunotto posteriore. "Se non ce ne fossimo andati, saremmo stati linciati", racconterà poi Salvini. Ma uno dei particolari più sconvolgenti è il finale del video, con uno degli invasati assalitori che urla: "Ohhh! Combattiamo". Il video ora è al vaglio degli inquirenti. 

"Agiremo velocemente nei confronti degli autori dell'aggressione in via Erbosa. E cercheremo di individuare anche gli autori del vigliacco agguato al giornalista del Resto del Carlino". Lo dice all'Ansa il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini, delegato ai rapporti con la stampa.

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Dalla Brianza

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Aggressione a Salvini: la "mafia sociale" che vuol combattere e picchia i giornalisti

Bologna. "Ohhhh! Combattiamo!". La follia e l'invasamento dei giovani squadristi dei centri sociali che hanno aggredito Matteo Salvini oggi a Bologna sta anche nell'urlo di uno dei ragazzi inquadrati nei tanti video dei giornali. Combattiamo? E in nome di cosa? E per conto di chi? E soprattutto, combattiamo contro cosa? Vale davvero la pena vedere il video del Resto del Carlino che racconta più di tante parole la giornata di ordinaria folli

arresto.jpgConcorezzo. Da anni era ricercato. Da quando, nell'ottobre del 2010, causò, a Sesto Fiorentino (FI), insieme ad altri 4 zingari un pauroso incidente, che costrinse un indifeso bambino di 9 anni su una sedia a rotelle. Nikola S., 30 anni, zingaro di orgine serbe residente nel campo nomadi di Cavenago, ufficialmente nullafacente, è stato arrestato giovedì sera a Bellinzago dove, alla faccia della condanna che doveva scontare in carcere, si era recato per godersi un film al cinema. La sua presenza non è sfuggita a un carabiniere in borghese del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Vimercate, al cinema con la compagna. Nikola S., era infatti ricercato perché colpito da ordine di cattura per i reati di lesioni gravissime e possesso di arnesi atti allo scasso: per lui una condanna a 3 anni e otto mesi. Quando il carabiniere ha mostrato il tesserino, il nomade stanziale ha cercato di fuggire, poi si è scontrato con il carabiniere finché è stato immoilizzato, anche grazie all'intervento dei vigilantes del Centro commerciale di Bellinzago, presto supportati dall'arrivo di altri carabinieri delle Compagnie di Cassano e Vimercate. Non è da escludere che lo stesso Nikola S. fosse a bord dell'auto inseguita e fermata pochi giorni prima a Concorezzo, alla cui guida c'era un cugino della stessa etnia. E un analogo inseguimento sarebbe avvenuto giorni prima nel Meratese. Nel 2010 una Jaguar guidata dal 18enne Elvis J., e a bordo della quale si trovava anche Nikola S., non si fermò all'alt della Polizia. Nella folle fuga la potente berlina con a bordo cinque zingari travolse un'altra auto. Ad avere la peggio un bambino di 9 anni che restò paralizzato alle gambe. Ecco la cronaca di quel drammatico incidente: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/10/22/in-fuga-sulla-jaguar-travolgono-auto.html 

 

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Cronaca

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Carabiniere in borghese arresta al cinema zingaro latitante: per colpa sua un bimbo di 9 anni restò paralizzato

Concorezzo. Da anni era ricercato. Da quando, nell'ottobre del 2010, causò, a Sesto Fiorentino (FI), insieme ad altri 4 zingari un pauroso incidente, che costrinse un indifeso bambino di 9 anni su una sedia a rotelle. Nikola S., 30 anni, zingaro di orgine serbe residente nel campo nomadi di Cavenago, ufficialmente nullafacente, è stato arrestato giovedì sera a Bellinzago dove, alla faccia della condanna che doveva scontare in carcere, si era r

ladre_roma.jpgMonza. I Carabinieri della Compagnia Roma Centro, in collaborazione con i colleghi di Monza e Desio, nell'ambito dell'operazione "Open Door", hanno sgominato una banda di rom dediti ai furti in abitazione. Due di questi criminali erano nascosti in Brianza. L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma - avviata nel mese di Luglio 2020, ha portato ad un'ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di 4 persone (due uomini e due donne) di nazionalità serba (etnia rom), per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione e ricettazione.

LE INDAGINI

L'attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro, sono scaturite dall'analisi dei numerosi furti in abitazione commessi nel centro storico della Capitale, messi a segno, come emerso dai filmati di video sorveglianza, da donne di etnia rom mediante l'uso di arnesi da scasso e la copertura degli uomini appartenenti alle famiglie, che le coordinavano ed incoraggiavano da casa, pronti ad intervenire in caso di necessità. Nel corso delle indagini sono stati individuati i ruoli svolti dai singoli e diversi indagati all'interno dell'associazione criminale, quasi a gestione familiare, e si sono compresi i meccanismi e le singole fasi delle azioni delittuose: dai meticolosi sopralluoghi, finalizzati alla comprensione delle abitudini degli ignari proprietari di casa, alla ricerca di itinerari sicuri per sfuggire ad eventuali telecamere di video sorveglianza, sino alla fase esecutiva vera e propria, con le donne del gruppo protagoniste assolute della scena.

I FURTI AFFIDATI ALLE DONNE

Erano infatti le donne, di giovane età e ben vestite, ad introdursi all'interno delle abitazioni prese di mira, depredandole di ogni sorta di monili o preziosi, ma anche di borse griffate e altri generi di valore. Talvolta, scovata la cassaforte all'interno dell'abitazione, non esitavano a contattare gli uomini del gruppo, che intervenivano in supporto per cercare di smurarle. La merce, soprattutto per quanto riguarda orologi e monili, venivano poi rivenduti mediante i canali di ricettazione interni al gruppo stesso, ed in particolare mediante un uomo - pregiudicato - di etnia rom, ma di nazionalità macedone, con base logistica nel quartiere di Centocelle. L'attività di indagine ha consentito di attribuire al sodalizio la responsabilità di più furti in abitazione consumati e di uno tentato, perpetrati tra giugno e settembre 2020, arrestare 2 persone in flagranza di reato e deferirne 15 in stato di libertà per tentato furto, possesso di arnesi atti allo scasso, ricettazione e riciclaggio; trarre in arresto altre 5 persone, che frequentavano a vario titolo gli indagati, in esecuzione di provvedimenti pendenti dell'A.G. e recuperare beni (monili ed orologi) del valore complessivo di circa 25.000 euro.

DUE ARRESTI ANCHE IN BRIANZA

È stata fatta luce su un vero e proprio gruppo criminale, composto da famiglie di etnia rom, tutte legate da vincoli di parentela, stanziali nel territorio sud est della Capitale, da dove, ogni mattina, partivano le "batterie" dei cosiddetti "appartamentari" diretti nel centro capitolino. Una volta perpetrati i furti ad opera delle donne del gruppo, erano gli uomini a recuperarle con veicoli intestati a prestanome, accompagnandole presso le abitazioni, dove veniva poi stoccata e rivenduta la merce oggetto del reato. Due dei destinatari dell'ordinanza sono stati rintracciati sul territorio romano e due in Lombardia, grazie alla collaborazione con i Carabinieri della Compagnia di Desio e del Nucleo Investigativo di Monza, sono stati associati in carcere a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, in attesa dell'interrogatorio di garanzia.

Foto di repertorio

 

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Dalla Brianza

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Furti in casa a Roma, sgominata banda Rom: blitz in Brianza

Monza. I Carabinieri della Compagnia Roma Centro, in collaborazione con i colleghi di Monza e Desio, nell'ambito dell'operazione "Open Door", hanno sgominato una banda di rom dediti ai furti in abitazione. Due di questi criminali erano nascosti in Brianza. L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma - avviata nel mese di Luglio 2020, ha portato ad un'ordinanza di applicazione di misure cautelari, em

rom_falsi1.jpgVimercate. I Carabinieri del Comando Provinci­ale di Milano e della Compagnia di Vimercate hanno trovato una quantità impressionante di soldi falsi presso il campo nomadi di via per Trezzo, dove sono presenti tre nuc­lei famigliari di nomadi di origine slava. I militari, supportati dalle unità cinofile del Nucleo di Casatenovo (LC), hanno perquisito baracche e roulott­e. In un caravan in disuso, adibito a magazzino, era nascosta una valigia contenente banconote false ri­portanti la dicitura “fac simile” per 1 milione e 250 mila euro (in tagli da 500),130 mila franchi svizzeri (in tag­li da 1000, per un valore di circa 121.000 euro), e 30.­000 dollari americani (in tagli da 100). Sono in corso accertamenti per risa­lire alla disponibilità delle banconote, alla loro provenienza e destinazione. Nel corso delle oper­azioni sono state id­entificate 15 persone (5 uomini, 2 don­ne e 8 minori), del­le quali 3 già note alla Giustizia, e verificata la documentazione di bordo di 4 veicoli.

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Cronaca

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I carabinieri scovano nel campo nomadi una marea di soldi falsi

Vimercate. I Carabinieri del Comando Provinci­ale di Milano e della Compagnia di Vimercate hanno trovato una quantità impressionante di soldi falsi presso il campo nomadi di via per Trezzo, dove sono presenti tre nuc­lei famigliari di nomadi di origine slava. I militari, supportati dalle unità cinofile del Nucleo di Casatenovo (LC), hanno perquisito baracche e roulott­e. In un caravan in disuso, adibito a magazzino, era

rom_minverva2.jpgConcorezzo. Verità, pregiudizi, condizionamenti, fatti. Si propone di essere aperto a 360° il dibattito promosso dall'associazione Minerva sulla questione dei Rom. Il 27 novembre, presso il centro civico di piazza Falcone e Borsellino, si terrà una serata sul tema "La questione Rom: storia, opportunità e criticità".

"L’Associazione Minerva -spiegano i promotori - propone una serata su un tema delicato, complesso ed attuale: la cosiddetta “questione” rom. Grazie all’aiuto di due esperti, Carlo Stasolla e Ulderico Daniele, cercheremo di analizzare il tema nei suoi aspetti più problematici, andando oltre le semplici retoriche, oltre i soliti pregiudizi".

Carlo Stasolla è fondatore e presidente dell'Associazione 21 luglio, particolarmente attiva sul tema. 

Ulderico Daniele è vice-presidente di OsservAzione e docente di antropologia all'Università di Roma Tre. 

Una serata sicuramente interessante a cui, purtroppo, sarebbe stato opportuno anche invitare qualche rappresentante delle Forze dell'ordine per avere effettivamente una voce documentata sulle "criticità". Ma non è escluso che siano gli stessi relatori a fornire dati sui problemi, non certo pregiudiziali, legati alla sicurezza e alla legalità.

Si inizia alle 21, ingresso libero.

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Il lascito degli zingari: danni per 20mila euro. Chi paga?

 

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Cronaca

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I Rom possono essere una opportunità? Minerva apre il dibattito

Concorezzo. Verità, pregiudizi, condizionamenti, fatti. Si propone di essere aperto a 360° il dibattito promosso dall'associazione Minerva sulla questione dei Rom. Il 27 novembre, presso il centro civico di piazza Falcone e Borsellino, si terrà una serata sul tema "La questione Rom: storia, opportunità e criticità". "L’Associazione Minerva -spiegano i promotori - propone una serata su un tema delicato, compl

camporomviaidro.JPGCaponago. Da Caponago al tristemente noto campo rom di via Idro a Milano. Il dna ha letteralmente incastrato un rom, autore di una rapina in paese lo scorso agosto.   Sono stati i carabinieri della caserma di Agrate, in collaborazione con i colleghi di Milano-Crescenzago, a ricostruire il puzzle criminale grazie alle tracce rinvenute sull'auto utilizzata per raggiungere un negozio di alimentari. Il malvivente arrestato appartiene - da quanto riferiscono le Forze dell'ordine - alla nota famiglia Hudorovic. Il rapinatore,celibe, nullafacente, è stato arrestato a seguito dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Monza.

I militari di Agrate sono riusciti a ricostruire parte degli spostamenti dei rapinatori e poi, grazie ad alcune macchie di sangue all'interno dell'abitacolo, sono risaliti a uno dei rapinatori. Ora il nomade è rinchiuso nel carcere di San Vittore a Milano. 

Nella foto satellitare il campo rom di via Idro

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Dalla Brianza

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Il dna incastra il rapinatore di Caponago: è un rom di via Idro

Caponago. Da Caponago al tristemente noto campo rom di via Idro a Milano. Il dna ha letteralmente incastrato un rom, autore di una rapina in paese lo scorso agosto.   Sono stati i carabinieri della caserma di Agrate, in collaborazione con i colleghi di Milano-Crescenzago, a ricostruire il puzzle criminale grazie alle tracce rinvenute sull'auto utilizzata per raggiungere un negozio di alimentari. Il malvivente arrestato appartiene - da quanto rif

sgombero1.jpgTrezzo sull'Adda. Il piccolo campo Rom sorgeva in via Guarnerio, abusivamente e su una proprietà del Comune. Questa mattina si sono dovuti mobilitare i carabinieri della Compagnia di Vimercate e del Battaglione per consentire alla Polizia locale di provvedere a quanto stabilito dall'ordinanza della Questura di Milano: l'abbattimento della struttura. Prima delle operazioni di pulizia dell'area, i ghisa hanno sgomberato i Rom presenti, tre adulti e cinque minori. 

Per l'Amministrazione guidata dal sindaco leghista Danilo Villa si tratta della quinta demolizione di campi Rom. 

Un provvedimento atteso, che fornisce risposte concrete alle varie segnalazioni inoltrate all’Amministrazione comunale da cittadini ma anche da associazioni ambientaliste come Legambiente. 

"Con questa ulteriore opera di bonifica finalmente si è risolta una grave situazione di illegalità diffusa a causa di opere realizzate in assenza di permessi - recita il comunicato del Comune - Alcune zone periferiche di Trezzo sono ormai da anni sede di numerosi campi nomadi, piccoli o grandi, che creano problematiche sotto molti punti di vista anche per la presenza in quei luoghi di soggetti sotto sorveglianza dell’Autorità Giudiziaria. Nel sopralluogo effettuato lo scorso aprile da parte dei Tecnici e della Polizia Locale ai campi presenti sulla strada per Roncello, si rilevava infatti, oltre alle consuete condizioni precarietà in cui versavano, anche allacci e scarichi abusivi di acque nere nella vicina falda acquifera. Non è un caso che alcune associazioni sensibili all’argomento abbiano dimostrato tutta la loro contrarietà a queste realtà su un territorio recentemente inglobato nel perimetro del Parco regionale Adda Nord. Nel corso degli anni, proprio ai lati di quella via, si sono sviluppati vari insediamenti nomadi di difficile controllo e gestione, di cui molti cittadini si sono lamentanti. L’attenzione che l’Amministrazione ha dimostrato alla sicurezza, e in particolar modo a queste delicate situazioni, si è confermata ancora una volta nell’azione, portando a compimento un complesso provvedimento non privo di difficoltà burocratiche, che si è concluso con il mandato di sgombero e demolizione di questa area occupata abusivamente in via Guarnerio".

Una situazione davvero complessa risolta nel migliore dei modi -  ha commentato il Sindaco Villa - Abbiamo fatto un altro piccolo passo nella direzione della sicurezza e dell’ambiente. Nel 2009 avevamo sul nostro territorio 10 siti abusivi e inquinanti, e quasi cento dimoranti che vivevano in condizioni igienico-sanitarie critiche. Ad oggi abbiamo più che dimezzato questi numeri grazie al grande lavoro dell’ufficio tecnico e del comando di Polizia Locale oltre alla preziosa collaborazione della Questura. Ora non ci resta che continuare su questa strada”.

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Dalla Brianza

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La ruspa del borgomastro sul campo Rom abusivo: quinta demolizione

Trezzo sull'Adda. Il piccolo campo Rom sorgeva in via Guarnerio, abusivamente e su una proprietà del Comune. Questa mattina si sono dovuti mobilitare i carabinieri della Compagnia di Vimercate e del Battaglione per consentire alla Polizia locale di provvedere a quanto stabilito dall'ordinanza della Questura di Milano: l'abbattimento della struttura. Prima delle operazioni di pulizia dell'area, i ghisa hanno sgomberato i Rom presenti, tre a

rom_minverva3.jpgConcorezzo. Si è tenuto venerdi 27 presso il centro civico "Lino Brambilla" di Concorezzo la conferenza "La questione rom: storia, criticità, opportunità", promossa dall' Associazone Minerva con il contributo dell' Associazione Novaluna. Durante la serata sono intervenuti, nell' ordine, Ulderico Daniele, docente di antropologia all' Università di Roma 3 e vicepresidente di "Osservazione", e Carlo Stasolla, presidente dell' associazione "21 Luglio", da anni impegnata nella difesa dei diritti della popolazione rom anche a librllo internazionale. 

Il primo intervento ha consentito ai presenti di fare chiarezza riguardo la terminologia, spesso utilizzata in modo confuso, fornendo una definizione di parole quali "rom", "nomadi", " zingari". Il professore ha poi fornito un' analisi storica del fenomeno, soffermandosi in modo particolare sulle persecuzioni subite dalla popolazione rom, prima tra tutte l' internazione nei campi nazisti. Stasolla invece ha esordito fornendo alcuni dati rispetto alla situazione attuale per poi criticare l' approccio definito "culturalista" al problema, secondo il quale sarebbero necessarie misure "ad hoc" per la comunità rom. Ha invece avanzato una linea d'azione in difesa dei diritti umani, in cui la creazione di nuovi campi-nomadi non trova assolutamente spazio. A suo parere infatti, i campi rappresentano un grave ostacolo all' integrazione, favorendo da una parte fenomeni di corruzione e situazioni di estremo disagio e microcriminalità dall' altra. In generale, la serata ha fornito alcuni spunti di riflessione particolarmente interessanti, lontano da pregiudizi e semplificazioni retoriche di ogni genere, fornendo altresì alcune informazioni essenziali per un' analisi critica e personale della questione. 

"La serata è stata sicuramente un successo- spiegano i promotori - Hanno partecipato molti cittadini e moltissime sono state le domande rivolte ai relatori. Per chi non fosse stato presente alla serata, ma volesse conoscerne nel dettaglio i contenuti, l' associazione Minerva metterà a disposizione sulla propria pagina Facebook il materiale bibliografico di riferimento e il collegamento al video integrale della serata".

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Cronaca

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Minerva e i Rom: "Non sono necessarie misure ad hoc"

Concorezzo. Si è tenuto venerdi 27 presso il centro civico "Lino Brambilla" di Concorezzo la conferenza "La questione rom: storia, criticità, opportunità", promossa dall' Associazone Minerva con il contributo dell' Associazione Novaluna. Durante la serata sono intervenuti, nell' ordine, Ulderico Daniele, docente di antropologia all' Università di Roma 3 e vicepresidente di "Osservazione", e Carlo Stasolla, presidente d

zingarapalo.jpgTrezzo. Era ricercata per diversi furti in abitazione. Ma anziché darsi alla macchia, partecipava come "palo" ad altri blitz per saccheggiare le case della zona. Davvero singolare la "carriera" della nomade arrestata nella notte tra venerdì e sabato dai carabinieri della stazione cittadina in una via residenziale. I militari, impegnati proprio nel contrasto ai furti in abitazione, l'hanno notata mentre faceva da sentinella ad altri complici, che sono invece riusciti a dileguarsi. In occasione dei successivi controlli, è emerso che la donna, 40 anni, nullafacente, pregiudicata, di origine slava, era ricercata dalla giustizia per un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Ancona per reati contro il patrimonio: naturalmente si tratta di furti in abitazione. Così sono scattate le manette. 

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Dalla Brianza

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Ricercata per furti, faceva il palo: nomade in manette

Trezzo. Era ricercata per diversi furti in abitazione. Ma anziché darsi alla macchia, partecipava come "palo" ad altri blitz per saccheggiare le case della zona. Davvero singolare la "carriera" della nomade arrestata nella notte tra venerdì e sabato dai carabinieri della stazione cittadina in una via residenziale. I militari, impegnati proprio nel contrasto ai furti in abitazione, l'hanno notata mentre faceva da sentinella ad altri complici, c

truffaspecchiettovimercate.jpgVimercate. Avevano colpito ovunque: a Vimercate, Arcore, Lesmo, Trezzo, Cornate, Oreno, Burago e Concorezzo. La messinscena sempre la stessa: rincorrevano con la loro potente Alfa 156 qualche malcapitato automobilista, lo accusavano di aver urtato e distrutto il loro specchietto e quindi, con modi simili alle minacce, si facevano consegnare dai 50 ai 100 euro in contanti per chiudere "amichevolmente" l'incidente. L'ultimo colpo, messo in atto venerdì ad Agrate, si è concluso con il loro fermo da parte dei carabinieri della Compagnai di Vimercate, guidata dal capitano Marco D'Aleo.

L'arresto, da parte dei militari del Nucleo operativo radiomobile, è scattato lungo la Provinciale Monza-Trezzo, intorno alle 12,30. A rispondere di truffa aggravata sono padre e figlio di origini nomadi (nomadi italiani originari di Noto, in provincia di Siracusa), rispettivamente di 45 e 20 anni, entrambi pregiudicati, temporaneamente domiciliati presso un campo nomadi (itinerante – roulotte e camper) nella zonaI due, la cui Alfa 156, gia’ da alcune settimane era stata segnalata come coinvolta in episodi del genere (anche su alcuni profili del social network facebook tipo “Sei di vimercate se…”),  verso le 12.15 circa aveva colpito ad Agrate, in via Mazzini, costringendo un 70enne, residente ad Agrate, a consegnare 100 euro, facendogli falsamente credere di essere stato l’autore del danneggiamento dello specchietto laterale. Grazie alle pronte segnalazioni di alcuni cittadini e alla tempestiva denuncia dello stesso truffato (che ha confermato di aver pagato piùper paura di ritorsioni che perché convinto di aver urtato lo specchietto dell'Alfa), i carabinieri della stazione di Agrate e i colleghi della Compagnia di Vimercate hanno potuto accerchiare tutta la Brianza Est, intercettando l'auto dei truffatori tra Vimercate e Bellusco. Gli zingari hanno cercato la fuga con una improvvisa e pericolosa inversione di marcia (viaggiavano in direzione di Trezzo), ma non sono riusciti a seminare i carabinieri. In auto padre e figlio avevano naturalmente la somma estorta al 70enne agratese, che poco dopo ha avuto indietro - non senza stupore - i suoi 100 euro. Padre e figlio saranno processati per direttissima lunedì, intanto sono in stato di fermo. I carabinieri esortano i cittadini a segnalare immediatamente anche i soli tentativi di truffa.

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Cronaca

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Truffa dello specchietto, arrestati padre e figlio: sono due nomadi

Vimercate. Avevano colpito ovunque: a Vimercate, Arcore, Lesmo, Trezzo, Cornate, Oreno, Burago e Concorezzo. La messinscena sempre la stessa: rincorrevano con la loro potente Alfa 156 qualche malcapitato automobilista, lo accusavano di aver urtato e distrutto il loro specchietto e quindi, con modi simili alle minacce, si facevano consegnare dai 50 ai 100 euro in contanti per chiudere "amichevolmente" l'incidente. L'ultimo colpo, messo in at

romsgombero.jpgConcorezzo. Tredici denunce per occupazione abusiva di proprietà privata. Da una parte la soddisfazione per aver sgomberato e demolito un micro-villaggio abusivo realizzato su un terreno agricolo. Dall'altra parte l'amara conta dei danni, con una operazione costosa di smaltimento di rifiuti speciali (batterie di camper e auto, frigoriferi, elettrodomestici) e spazzatura varia, il cui onere sarà a carico o del proprietario del terreno o della collettività.

Si è conclusa così, con una vergognosa fotografia, lo smantellamento dell'accampamento realizzato al confine con Monza, a pochi passi da Cascina San Vincezo. Da diverse settimane un nutrito gruppo di nomadi si era insediato con roulotte e casette di legno di fortuna. Fissato il quartier generale, gli zingari erano stati segnalati da decine di telefonate al 112 in tutto il paese, intenti a chiedere l'elemosina ma anche a compiere furti, come pubblicamente denunciato su facebook da una residente di via Cavour.

I carabinieri della caserma di via Ozanam sono intervenuti allontanando e denunciando gli adulti (erano presenti anche diversi minori).

Ora la Polizia locale (che aveva già partecipato, come si vede nella foto d'archivio, ad operazioni di sgombero sempre al confine con Monza) si sta occupando del danno ambientale causato dall'abbandono dei rifiuti speciali.

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Cronaca

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Villaggio abusivo su un terreno agricolo: denunciati e sgomberati tredici nomadi

Concorezzo. Tredici denunce per occupazione abusiva di proprietà privata. Da una parte la soddisfazione per aver sgomberato e demolito un micro-villaggio abusivo realizzato su un terreno agricolo. Dall'altra parte l'amara conta dei danni, con una operazione costosa di smaltimento di rifiuti speciali (batterie di camper e auto, frigoriferi, elettrodomestici) e spazzatura varia, il cui onere sarà a carico o del proprietario del terreno o della co