ricicloni

isolaecologica.jpgConcorezzo. Legambiente premia il territorio di Cem e i suoi standard di raccolta differenziata. Ben 45 su 49 i Comuni premiati a Roma lo scorso 7 luglio, in occasione dell’edizione 2015 dei Comuni Ricicloni. Ma una precisazione da parte della società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti si rende necessaria, a favore dei 4 Comuni (Caponago, Concorezzo, Liscate, Truccazzano) esclusi dalle graduatorie dell’associazione ambientalista, ma non certo meno virtuosi dei premiati.

“Siamo soddisfatti del risultato ottenuto – dice Virginio Pedrazzi, amministratore unico di Cem Ambiente – ma ci corre l’obbligo di precisare che i 4 Comuni che sono stati esclusi non sono meno ricicloni e meno virtuosi rispetto alla media generale dei Comuni Cem”. Ma quali sono, allora, i motivi di questa esclusione? “È una questione dei parametri usati da Legambiente nel predisporre le graduatorie – spiegano da Cem Ambiente Spa - e di metodi di calcolo diversi che non tengono conto di alcune tipologie di rifiuto. Ad esempio non si considera il recupero delle terre di spazzamento che per Cem è importante e raggiunge percentuali del 90 percento del rifiuto raccolto e trattato attraverso l’impianto di separazione di Liscate”. 

Questa esclusione di alcuni rifiuti riduce le percentuali generali e fa scendere le quattro Amministrazioni di Caponago, Concorezzo, Liscate, Trucazzano, non meno virtuose delle altre, al di sotto, anche se di poco, della soglia minima del 65% necessaria per l’ammissione. “Riteniamo – conclude Pedrazzi - sia opportuno rivedere i sistemi di calcolo delle raccolte differenziate per valutare la totalità delle frazioni raccolte e per non “mortificare” il buon lavoro di tutti i Comuni”.

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Cronaca

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Comuni ricicloni, i calcoli "sbagliati" di Legambiente bocciano Concorezzo

Concorezzo. Legambiente premia il territorio di Cem e i suoi standard di raccolta differenziata. Ben 45 su 49 i Comuni premiati a Roma lo scorso 7 luglio, in occasione dell’edizione 2015 dei Comuni Ricicloni. Ma una precisazione da parte della società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti si rende necessaria, a favore dei 4 Comuni (Caponago, Concorezzo, Liscate, Truccazzano) esclusi dalle graduatorie dell’associazione ambientalista,

6 www.concorezzo.org GV MACERO 19-04.jpgSecondo un report stilato dalla Fondazione Symbola per conto di Greenitaly, l’Italia è il primo paese europeo per riciclaggio di rifiuti. Per la precisione il nostro paese ha una percentuale di riciclo pari al 79%. Al secondo posto si colloca la Francia, con una percentuale di riciclo del 56%, ed il Regno Unito con il 50,5%. Ai piedi del podio la Spagna con il 43,5% e la Germania con il 42,7%.

L’Italia rappresenta inoltre uno dei pochi paesi europei che, tra il 2010 ed il 2018, è riuscito a migliorare le prestazioni con un incoraggiante +8%. Dati positivi che sottolineano l’evidente svolta “green” italiana. L’ecosostenibilità rappresenta sempre più un fattore di notevole importanza, non solo da un punto di vista etico ed ambientale, ma anche economico. 

Il riciclo della carta, della plastica e di altri materiali riduce lo spreco ambientale e garantisce costi più contenuti nella produzione.

Riciclo dei rifiuti in Italia: numeri e statistiche

Con il 79% degli scarti di prodotti industriali ed urbani recuperati, l’Italia è riuscita a raggiungere ed anche a superare gli standard di riciclo fissati per il 2025 da Bruxelles, che si attestano ad un recupero di almeno il 65% degli scarti. 

Nonostante il calo dei consumi, il nostro paese ha aumentato dell’1% gli imballaggi riciclati nel 2020 rispetto al 2019. In particolare l’avvento della pandemia da Covid-19 ha determinato il crollo dei consumi e di conseguenza degli imballaggi destinati al riciclo almeno del 7%.

L’intera filiera produttiva è stata fortemente sotto pressione a causa dei continui lockdown e dalle ripetute restrizioni, sia gli impianti che trattano il materiale di scarto sia le aziende che utilizzano di norma il materiale riciclato.

La risposta della filiera produttiva è stata però molto positiva, aumentando il riciclo dei rifiuti per quanto riguarda la plastica, il legno, il vetro, l’acciaio, l’alluminio e la carta.

Le filiere del riciclo: migliorano notevolmente carta e plastica

Il trend positivo è però in atto già da diverso tempo, come evidenzia lo studio annuale “L’Italia del Riciclo”, il rapporto promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da FISE UNICIRCULAR (Unione Imprese Economia Circolare).

L’indagine, condotta tra settembre ed ottobre 2020, ha fornito una panoramica chiara delle prestazioni delle filiere nel 2019. In Italia si è evidenziato un notevole miglioramento nel riciclo di carta e plastica, due dei materiali maggiormente riciclati. I numeri sono in crescita anche nel resto d’Europa: +81% di carta e +46% della plastica, che sale al 93% se si considera anche il recupero energetico.

Una delle principali realtà in Italia è GVM, azienda leader nel riciclo carta e nel riciclo plastica. Come dimostrano i dati dei report, queste due filiere sono quelle che hanno fatto registrare la maggiore crescita. Plastica e carta sono infatti materiali molto utilizzati in diversi settori industriali e commerciali, quindi è una logica conseguenza che siano richiesti servizi soprattutto nello smaltimento carta e plastica e relativo riciclo.

Trend in crescita anche nel 2021

Secondo i dati rilasciati dal CONAI(Consorzio Nazionale Imballaggi), le statistiche positive relative al riciclo dei rifiuti dovrebbero continuare a salire anche nel 2021 nonostante il perdurare del periodo pandemico. A pesare su questo trend positivo è anche la maggiore sensibilizzazione degli italiani verso le tematiche ambientali, sempre più attenti a scegliere non solo prodotti, ma anche imballaggi “eco-friendly”.

Il 71% degli italiani considera un prodotto sostenibile solo se riciclabile o realizzato con materiali riciclati, ed il 22% è poco propenso ad acquistare beni con un imballaggio non ecosostenibile.

Come l’Italia ha saputo differenziarsi dagli altri paesi europei

Ricapitolando l’Italia recupera circa il 79% degli scarti prodotti, urbani ed industriali, circa il doppio della media europea che si attesta al 39%. A trainare la crescita è soprattutto il Nord anche se il Centro ed il Sud, che hanno ampi margini di miglioramento, stanno iniziando a raggiungere ottimi risultati in tema di riciclo. 

Tra le città più virtuose c’è Milano che, insieme a Vienna, è tra i vertici europei della raccolta differenziata. Risultati importanti in termini di riduzione di CO2 vengono garantiti soprattutto da un ciclo produttivo industriale sempre più virtuoso.

L’Italia ha saputo differenziarsi soprattutto grazie ad un sistema efficiente ed organizzato, che ha favorito l’avvio a riciclo o a recupero energetico di rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale.

Il CONAI, istituito oltre vent’anni fa, ha risparmiato 6 miliardi di euro in raccolta differenziata, riuscendo a recuperare ben 7 imballaggi su 10 e riportandoli a nuova vita, a tutto beneficio del risparmio energetico ed economico.

Nel 2019 l’Italia ha riciclato 399 mila tonnellate di acciaio, 51 mila di alluminio, 3 milioni e 989 mila di carta ed 1 milione e 54 mila di plastica. I vantaggi vanno letti in chiave economica ed ecologica, ma anche occupazionale. Questo sistema virtuoso dà lavoro ad oltre 550 mila persone, rappresentando una soluzione non solo efficace, ma anche conveniente sotto qualsiasi punto di vista.

 

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Cultura

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L’Italia al primo posto in Europa per riciclo di rifiuti

Secondo un report stilato dalla Fondazione Symbola per conto di Greenitaly, l’Italia è il primo paese europeo per riciclaggio di rifiuti. Per la precisione il nostro paese ha una percentuale di riciclo pari al 79%. Al secondo posto si colloca la Francia, con una percentuale di riciclo del 56%, ed il Regno Unito con il 50,5%. Ai piedi del podio la Spagna con il 43,5% e la Germania con il 42,7%. L’Italia rappresenta inoltre uno dei pochi paes