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Il Monza sta per arrivare al capolinea del suo primo storico viaggio in Serie A. Domani alle ore 21 si darà l’ultimo calcio d’inizio della stagione al Gewiss Stadium di Bergamo, dove i biancorossi allenati da Raffaele Palladino saranno ospiti dell’Atalanta ancora in corsa per conquistare un posto in Europa League. Mal che vada gli orobici disputeranno la Conference League, mentre i brianzoli hanno visto sfumare ieri sera l’ultima possibilità di centrare la qualificazione alle coppe europee al primo colpo: la Fiorentina ha infatti vinto nell’anticipo e dunque nemmeno una eventuale estromissione da parte dell’Uefa della Juventus per via della manipolazione dei suoi bilanci potrebbe rimettere in gioco capitan Pessina e compagni. Per il Monza, attualmente 10°, la massima posizione raggiungibile è la nona, ma già la decima piazza significherebbe centrare l’obiettivo ottimistico posto la scorsa estate dal “patron” Silvio Berlusconi equivalente tra l’altro a un premio in denaro. La salvezza, ossia l’obiettivo minimo, è già stata conquistata con ben 6 giornate di anticipo sulla fine del campionato.
 
Con il sogno europeo ormai svanito l’attenzione dei media che seguono le vicende biancorosse si è quindi interamente riversata sul rinnovo del contratto, per un altro anno di lavoro, di Palladino firmato ieri col vicepresidente vicario e amministratore delegato Adriano Galliani. È stato lo stesso tecnico napoletano a voler introdurre la consueta conferenza stampa della vigilia con questo argomento: “Ringrazio la società per il rinnovo del contratto. Con Berlusconi e Galliani c’è grande stima, grande amicizia, grande fiducia. Promuovendo me dalla Primavera sono stati coraggiosi. Per quello che mi hanno dato non potevo non restare a Monza. Io avevo dato la mia parola a Galliani mesi fa, ma non volevo distogliere l’attenzione dal campionato. Ringrazio pure la squadra perché se ciò è successo è grazie ai giocatori per la stagione incredibile che hanno fatto. Ringrazio anche lo staff per il lavoro enorme e tutte le persone che lavorano al Centro sportivo Monzello perché hanno creato una grande famiglia. E poi ringrazio i tifosi che sono stati l’arma in più: meritano un 10 già da come si sono comportati nella mia prima partita, quella in casa contro la Juventus. Che campionato è stato? Si cresce nei momenti difficili. Le tre sconfitte consecutive di ottobre ci hanno fatto crescere tanto. Di momenti belli ce ne sono stati tanti. I ragazzi hanno davvero dato tutto. L’anno prossimo bisognerà avere la stessa mentalità, perché il calcio non ha memoria: la prossima stagione si ripartirà tutti da zero. Il Monza ripartirà dall'ossatura dei giocatori che non sono in scadenza di contratto e non sono in prestito. Ibrahimovic? È un grande calciatore, la cui possibilità di averlo con noi sarà valutata nelle prossime settimane. Ci sono tanti giocatori che vogliono venire a Monza… Comunque da lunedì programmeremo la nuova stagione. La società è ambiziosa e dunque la prossima stagione sarà più difficile. Prima di fissare degli obiettivi per la prossima stagione bisognerà vedere che giocatori arriveranno. Pertanto bisognerà aspettare il 1° settembre. Non disputeremo una coppa europea: riguardo alla nostra esclusione mi ha dato fastidio la non contemporaneità delle partite decisive per la salvezza della settimana scorsa perché il Lecce, sapendo già il risultato del Verona, credo che contro di noi abbia cambiato strategia, giocando più basso, non avendo più l’assillo della vittoria a tutti i costi. Domani bisognerà chiudere bene la stagione, ma sarà una partita difficile contro una squadra forte. Dall’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, ho imparato tantissimo: è stato il mio maestro, la mia fonte di ispirazione. Però, pur avendo tante cose in comune con lui non sono uguale a lui”.
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Il Monza dice addio all'Europa ma vuole il 10° posto

Il Monza sta per arrivare al capolinea del suo primo storico viaggio in Serie A. Domani alle ore 21 si darà l’ultimo calcio d’inizio della stagione al Gewiss Stadium di Bergamo, dove i biancorossi allenati da Raffaele Palladino saranno ospiti dell’Atalanta ancora in corsa per conquistare un posto in Europa League. Mal che vada gli orobici disputeranno la Conference League, mentre i brianzoli hanno visto sfumare ieri sera l’ultima pos

Monza. Il Monza rovina la festa all’Internazionale e forse fa perdere ai nerazzurri milanesi le ultime speranze di lottare per lo scudetto.

MONZA-INTERNAZIONALE 2-2

Al termine di una gara appassionante giocata nell’umidità dell’U-Power Stadium il pareggio sa di vittoria per la formazione di casa e di sconfitta per quella ospite. A essere decisivo è stato il fattore C: Ciurria, Caldirola, culo. I primi due hanno firmato le reti dei due agganci da parte dei biancorossi, il terzo è intervenuto quando l’arbitro Sacchi di Macerata ha seguito male un’azione di gioco, vedendo Pablo Marì atterrato dall’avversario Gagliardini anziché dal compagno di squadra Izzo. Per la verità anche il gol del 2-1 dell’Inter si è trattato a nostro giudizio di una botta di culo, perché lo spagnolo Pablo Marì non è uno che combina fesserie come quella di oggi, quando si è fatto portare via da “bilòt” il pallone tra i piedi a due passi dalla sua porta. Fatto sta che l’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi non ha fatto altro in sala stampa che parlare del presunto “furto” e non delle manchevolezze della propria compagine, apparsa fragile in difesa e passiva a centrocampo. Al contrario il collega Raffaele Palladino si sta dimostrando sempre più una scelta azzeccatissima da parte della dirigenza del "1912", sia per qualità tecnico-tattiche che psicologiche. Gli resta solo da evitare quando la sua squadra perde (fortunatamente capita sempre più raramente) di infastidirsi per le osservazioni che gli vengono mosse. Se poi si fa acquistare al mercato di riparazione un vero “bomber” e un difensore centrale “saracinesca” allora tutti noi potremmo sognare davvero un Monza che chiude il campionato nella prima metà della classifica.

Anche oggi come a Firenze mercoledì scorso il tecnico campano non ha avuto a disposizione Rovella, Donati e Sensi, ma rispetto alla squadra scesa in campo contro la Fiorentina hanno giocato Pablo Marì, Birindelli, Machìn e Petagna al posto di Caldirola, Colpani, Ranocchia e Caprari. Inzaghi non ha potuto avere a disposizione Brozovic e Dalbert.
 
Davanti a 13622 spettatori (per un incasso totale di 579377,37 euro che probabilmente è il record storico della società), ad accendere le polveri è il biancorosso Mota al 4’ con un colpo di testa che passa alto di poco. L’Inter risponde al 9’ col gol del vantaggio: sul traversone di Bastoni c’è Darmian che anticipa Carlos Augusto e insacca. Il Monza pareggia 1’ dopo: Pessina pesca Ciurria libero in area e il “fante” trova l’angolino alla destra di Onana. Al 19’ ancora Mota colpisce di testa mandando ancora alto di poco. Al 23’ Pablo Marì commette un errore clamoroso: il difensore biancorosso si fa soffiare goffamente il pallone da Martinez, che gonfia la rete da due passi. Altre due occasioni per l’Inter al 31’ e al 32’: prima Dimarco al volo spara a lato, poi Martinez dal limite costringe Di Gregorio alla deviazione in corner. Al 47’ si fa vivo il Monza con un sinistro di Carlos Augusto che va alto.
 
Nell’intervallo Caldirola rileva Marlon, ma sono ancora i nerazzurri a rendersi pericolosi con un colpo di testa di Martinez che passa alto di poco. Poi il Monza cresce e prende in mano il pallino del gioco, facendo sparire la sfera per parecchi minuti agli avversari, dimostrando di sapere giocare bene al calcio e di meritare i punti che ha in classifica. Al 21’ Palladino sostituisce il negativo Petagna e l’opaco Machìn rispettivamente con Gytkjaer e Ranocchia. Al 28’ Onana respinge con difficoltà sulla linea un colpo di testa di Pablo Marì. Colpani dà il cambio a Birindelli ma è l’Inter a rimettere fuori la testa: al 36’ Acerbi segna subito dopo il fischio a vanvera dell’arbitro di cui abbiamo scritto sopra. 3’ dopo gli ospiti centrano anche un palo con un destro a giro di Martinez. Palladino getta nella mischia Caprari per Izzo passando al 4-2-3-1 e nel recupero su un traversone di Ciurria saltano il brianzolo Caldirola e il meneghino Dumfries: il primo sfiora la sfera e il secondo la butta dentro per sfortuna della sua squadra e per la gioia del pubblico di casa, che si abbraccia come successo dopo il gol dell’1-0 sulla Juventus lo scorso settembre. All’ultimo respiro quasi arriva la rete del sorpasso, con Onana che blocca sulla linea un altro pallone velenoso di Caldirola.
 
In sala stampa Inzaghi ha parlato bene del Monza ma ha poi sottolineato di aver praticamente subito un furto: “Abbiamo affrontato una squadra di valore, ben allenata, in uno stadio dove sapevamo che avremmo dovuto soffrire. Abbiamo disputato un’ottima gara, ma sul 2-1 c’è stato, prima del palo di Martinez, un chiaro errore arbitrale, con due giocatori del Monza che inciampano tra loro visti come fallo dell’Inter. Dopo 5 anni di Var ci sono ancora questi errori: sono arrabbiatissimo”.
 
Palladino è felice come un bambino che trova tanti dolci nella calza della Befana: “La nostra è stata una grande prestazione, Abbiamo giocato con tanta intensità anche se nel primo tempo non siamo stati bravi nelle ripartenze e soprattutto in fase di possesso. Nel secondo tempo siamo andati più avanti rischiando qualcosina dietro. Quello che alleno è un gruppo di grandi uomini oltre che di bravissimi giocatori. È un gruppo competitivo, che non ha paura di affrontare grandi squadre. Siamo andati in svantaggio due volte contro una squadra che vuole vincere lo scudetto e per due volte li abbiamo raggiunti. Prima della partita c’era un’atmosfera di magia. Alla fine è rimasta e dobbiamo essere tutti orgogliosi e soddisfatti di questo grande risultato. Inzaghi ha detto che senza quel fischio di troppo sul 2-1 l’Inter avrebbe vinto 3-1? Mi dispiace che si parli solo di errori arbitrali. Perché anche l’arbitro può sbagliare come noi e i giocatori. Il cambio all’intervallo? Non è stato fatto perché Marlon giocava male ma perché la palla usciva lenta dalla difesa dalla sua parte. Cosa ho detto a Pablo Marì all’intervallo? Gli ho detto che non me ne fregava niente dell’errore perché sono cose che capitano. Alla fine della partita l’ho persino ringraziato per la sua bella prestazione complessiva. Ciurria? È un giocatore intelligente che sa giocare in tante posizioni. Mota? Non è un anarchico come mi era stato detto, ma anzi si applica molto nel seguire le indicazioni che gli do. Galliani? Ho visto le sue feste ed è stato bello, emozionante vedere il Galliani dei tempi d’oro del Milan. Perché per la seconda volta a fine partita ci siamo riuniti in cerchio in mezzo al campo? Per empatia. Il calcio è bello perché unisce e noi del Monza siamo uniti come una famiglia. Ho detto loro che l’Inter ha giocatori forti, ma noi abbiamo tanto cuore e siamo un grande gruppo. A proposito, vi ringrazio per tutti i complimenti che mi fate, ma rivolgeteli ai giocatori perché sono loro che vanno in campo”.
 
La prossima partita del Monza sarà un altro derby: sabato alle ore 15 giocherà allo “Zini” di Cremona in un ambiente scosso dalla prematura scomparsa del grande calciatore cremonese Gianluca Vialli.

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Il Monza doma l'Inter e fa sognare i tifosi

Monza. Il Monza rovina la festa all’Internazionale e forse fa perdere ai nerazzurri milanesi le ultime speranze di lottare per lo scudetto. MONZA-INTERNAZIONALE 2-2 Al termine di una gara appassionante giocata nell’umidità dell’U-Power Stadium il pareggio sa di vittoria per la formazione di casa e di sconfitta per quella ospite. A essere decisivo è stato il fattore C: Ciurria, Caldirola, culo. I primi due hanno firmato le reti dei d

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CREMONESE-MONZA 2-3
 
I 1200 tifosi monzesi che oggi hanno invaso Cremona riempiendo la gradinata ospite dello Stadio Giovanni Zini si sono sicuramente divertiti. Un po’ meno invece gli altri 10300 spettatori tra tifosi locali e deboli di cuore, i primi perché hanno visto la loro squadra non vincere nemmeno stavolta (mai successo in campionato e manca solo 1 giornata al termine del girone di andata), i secondi perché la compagine allenata da Raffaele Palladino ha rischiato nel finale di rovinare tutto quanto di buono fatto fino a quel momento, facendosi rimontare 2 dei 3 gol realizzati tra il primo e il secondo tempo. Il Monza avrebbe meritato per il gioco espresso almeno 2 gol di scarto, ma le disattenzioni difensive hanno dato fiato a un avversario apparso assolutamente inadatto alla categoria e meritevole dell’ultimo posto in graduatoria. Peraltro a questo punto si profila per l’allenatore Massimiliano Alvini l’esonero.
 
Oggi Palladino non ha avuto a disposizione, oltre a Rovella e Donati, anche Mota, però ha recuperato Sensi dopo il serio infortunio (che comunque è rimasto in panchina). Rispetto alla squadra scesa in campo contro l’Inter una settimana prima hanno giocato Caldirola e Caprari per Marlon e Mota.
 
I grigiorossi si schierano in campo con uno striscione di tributo a Gianluca Vialli, ma è il Monza a onorare con le proprie giocate quelle del grande campione cremonese. Al 5’ c’è un’azione di contropiede ospite: Ciurria lancia Caprari però l’attaccante biancorosso con un diagonale non centra lo specchio della porta. 3’ dopo comunque i brianzoli passano in vantaggio al termine di una bella combinazione Machin-Birindelli-Petagna-Ciuirria conclusa da quest’ultimo di piatto a due passi dalla linea di porta. I padroni di casa provano a reagire al 12’ con un sinistro di Valeri che termina a lato di poco. Al 18’ il Var richiama l’arbitro Massa di Imperia che assegna un rigore al Monza per un intervento falloso in area su Izzo di Ghiglione: Caprari lo trasforma. La Cremonese subisce il colpo e il Monza diventa padrone del campo, senza però impensierire particolarmente Carnesecchi se non al 43’ con un sinistro di Birindelli cha passa alto di poco.
 
All’intervallo Palladino lascia negli spogliatoi Birindelli, sostituito da Ranocchia. Al 6’ Caprari spreca un contropiede pericolosissimo mettendo male la palla in mezzo alla fine della sua corsa. All’11’ comunque il Monza fa tris con Caprari che calcia a botta sicura la palla messagli sui piedi da Petagna. Alvini effettua alcuni cambi e la Cremonese torna a impensierire la retroguardia ospite. In particolare al 18’ Di Gregorio devia in corner una conclusione di Ciofani. 4’ dopo (appena entrati Gytkjaer e D’Alessandro per Petagna e Ciurria) arriva però il gol che ridà speranze ai grigiorossi grazie a una zuccata di Ciofani. Colpani rileva Machin e il Monza sembra controllare la partita, ma al 38’ arriva improvvisa la rete del 2-3 di Dessers che trasforma il finale di gara in un evento altamente sconsigliabile ai tifosi cardiopatici. La Cremonese prova a beffare il Monza con lunghi lanci dalle retrovie senza però riuscire a pareggiare i conti e a evitare la contestazione del pubblico di casa.
 
In sala stampa Alvini si è presentato scuro in volto però convinto delle sue scelte: “La sconfitta di oggi non è solo demerito nostro ma anche merito del Monza che ha fatto un’ottima partita. Se possiamo salvarci? Ci sono ancora 20 partite e possiamo dire la nostra”.
 
Palladino ha invece detto di essere soddisfattissimo non solo della prestazione ma anche della sofferenza provata coi giocatori nel finale: “Mi è piaciuto molto l’approccio alla gara: faccio i complimenti ai ragazzi, che sono stati perfetti fino all’1-3. Poi ci siamo abbassati anche per merito, bisogna dirlo, dei cambi fatti da Alvini. E abbassandoci abbiamo sofferto cross e traversoni. Alla fine mi è piaciuto soffrire coi ragazzi, anche se ho perso 10 anni di vita. La prestazione degli attaccanti? Sono felicissimo del loro lavoro, soprattutto di quello in fase di non possesso. Col loro lavoro sono state create diverse occasioni da gol, anche per le scelte giuste che sono state fatte negli ultimi metri. Di Caprari avevo detto che poteva essere il nostro acquisto di gennaio e quindi sono contento per lui che oggi ha segnato una doppietta. Anche Petagna ha fatto una grande prestazione. Chi giocherà in Coppa Italia giovedì? Innanzitutto vediamo chi recupererà da infortuni e acciacchi, poi deciderò. Comunque ci saranno sicuramente dei cambi. D’accordo che la partita con la Juventus sarà una bella vetrina, ma io ho stima di tutti i miei giocatori. Il nostro obiettivo stagionale? Resta la salvezza, che sarebbe il nostro scudetto”.
 
Per l’ultima giornata del girone di andata il Monza ospiterà domenica prossima alle ore 15 il Sassuolo, ma prima, giovedì alle 21, farà visita all’Allianz Stadium di Torino per affrontare la Juventus nell’ottavo di finale di Coppa Italia.
 
 
FOTO AC MONZA
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Il Monza domina il derby di Cremona e poi soffre

CREMONESE-MONZA 2-3   I 1200 tifosi monzesi che oggi hanno invaso Cremona riempiendo la gradinata ospite dello Stadio Giovanni Zini si sono sicuramente divertiti. Un po’ meno invece gli altri 10300 spettatori tra tifosi locali e deboli di cuore, i primi perché hanno visto la loro squadra non vincere nemmeno stavolta (mai successo in campionato e manca solo 1 giornata al termine del girone di andata), i secondi perché la compagine

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Vigilia di Monza-Pisa tra silenzi e tensioni: i silenzi sono quelli della tifoseria ma anche della società biancorossa, che in questi giorni hanno preferito per scaramanzia non eccedere in entusiasmo per non rimanere ancora più delusi in caso di sconfitta nella doppia finale dei play-off di Serie B; le tensioni sono quelle che da 15 anni, cioè dalle finali dei play-off di Serie C “rubate” dai nerazzurri, animano i pre e i post partita tra brianzoli e toscani, ma anche quelle dei tifosi di entrambe le compagini che non sono riusciti ad accaparrarsi uno dei 9999 posti che possono essere occupati all’U-Power Stadium. L’ex Stadio Brianteo ha già fatto registrare il tutto esaurito per domani (calcio d’inizio alle ore 20.30) in attesa che domenica prossima l’Arena Garibaldi – Stadio Romeo Anconetani faccia altrettanto.
 
Dopo la rifinitura l’allenatore del Monza, Giovanni Stroppa si è presentato alla consueta conferenza stampa. “Quelle di questa settimana – ha esordito - non so se siano le partite più importanti della mia carriera, ma ovviamente sono le più importanti della stagione. Sono due partite da dentro o fuori e quindi bisognerà avere più attenzione, più determinazione, più cattiveria del solito. Non ho strategie: cercherò di vincere domani senza pensare alla gara di ritorno. Queste finali rispecchiano i percorsi del campionato dato che si affrontano le prime due squadre non promosse direttamente. Stimo l’allenatore del Pisa, Luca D’Angelo, da sempre. Ma il Pisa non è solo lui. Anche i giocatori non sono affatto male… È una squadra che fa dell’agonismo, del pressing, dell’attenzione, del carattere le sue doti migliori. Se noi non facciamo la partita come deve essere fatta, usciremo con le ossa rotte. Dobbiamo eliminare gli errori banali. Dobbiamo tenere maggiormente la palla per far correre di più gli avversari. E dobbiamo pensare a quello che è l’oggi, che è troppo importante, e non a quello che è stato 15 anni fa. Deciderò domattina chi schierare dall’inizio in base alle condizioni fisiche dei giocatori, anche se posso affermare che i non infortunati stanno bene, a differenza che nei due match contro il Brescia dove avevo diversi elementi acciaccati”. Ieri il “patron” Silvio Berlusconi è venuto a far visita alla squadra al centro sportivo Monzello per la prima volta in questa stagione: cosa vi ha detto? “Ha ripetuto le cose che ci aveva detto in altra sede prima della semifinale di andata a Brescia”. Poi finì 2-1 per il Monza, come pure la gara di ritorno. Chissà che non si confermi il detto “non c'è due senza tre e il quarto vien da sé”...
 
Come per la partita di domenica scorsa Stroppa non avrà a disposizione gli infortunati Valoti, Ramirez, Favilli, Siatounis e Pedro Pereira. Il match sarà trasmesso in diretta tv su Helbiz Media, Sky Sport e Dazn.
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Il Monza è pronto per le due finali che valgono la Serie A

Vigilia di Monza-Pisa tra silenzi e tensioni: i silenzi sono quelli della tifoseria ma anche della società biancorossa, che in questi giorni hanno preferito per scaramanzia non eccedere in entusiasmo per non rimanere ancora più delusi in caso di sconfitta nella doppia finale dei play-off di Serie B; le tensioni sono quelle che da 15 anni, cioè dalle finali dei play-off di Serie C “rubate” dai nerazzurri, animano i pre e i post partit

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INTERNAZIONALE-MONZA 0-1
 
Un’altra giornata storica per il Calcio Monza: sabato 15 aprile 2023 sarà una data ricordata per sempre per la prima vittoria in campionato dei biancorossi nel mitico stadio di San Siro a Milano. L’impresa è riuscita nel primo torneo di Serie A e contro la squadra milanese mai scesa in B, l’Internazionale in corsa per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Non è però la prima volta che il Monza batte l’Inter in trasferta in una partita ufficiale perché il “colpaccio” riuscì in Coppa Italia il 7 giugno 1958, tra l’altro con un clamoroso 4-1 per i brianzoli.
 
La compagine allenata da Raffaele Palladino ha disputato una bella partita, difendendosi con ordine e, praticamente solo nel secondo tempo, ripartendo con veloci contropiede, quasi tutti sprecati senza arrivare alla conclusione in porta. La rete decisiva di Caldirola è arrivata quando sembrava che l’Inter, con gli innesti dalla panchina, riuscisse a sbloccare il risultato. Negli ultimi minuti, quindi, la poca lucidità della formazione nerazzurra unita alla caparbietà di capitan Pessina e compagni hanno permesso al vicepresidente vicario e amministratore delegato, nonché tifoso storico, Adriano Galliani, di coronare il sogno di vedere il suo Monza espugnare lo Stadio Giuseppe Meazza non contro il Milan del suo passato ma contro i “cugini” dell’Inter.
 
Oggi Palladino, che non ha potuto disporre solo dell’infortunato Ranocchia, rispetto alla gara pareggiata a Udine ha preferito in difesa Caldirola ad Antov e in attacco Mota al “falso nueve” Valoti; sulla tre quarti Colpani è stato confermato nonostante il rientro dalla squalifica di Caprari. Inzaghi non ha potuto contare sull’infortunato Skriniar e ha lasciato a riposo, in vista della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Benfica, Acerbi, Brozovic, Dimarco, Dzeko, Martinez e il convalescente Calhanoglu.
 
Davanti a 74mila spettatori, di cui circa 3500 di fede biancorossa, il match si mette subito sui binari previsti, con l’Inter che propone il gioco e il Monza che prova a distruggerlo e, in qualche caso, a ripartire in contropiede. Nei primi 10’ l’Inter crea tre occasioni importanti: al 5’ un colpo di testa di Lukaku passa a lato di poco, all’8’ Correa spreca una buona opportunità cincischiando troppo col pallone tra i piedi e al 9’ una conclusione dalla distanza di Mkhitaryan finisce alta. Poi i nerazzurri si rifanno pericolosi al 24’ quando Di Gregorio devia un diagonale di Correa; sul ribaltamento di fonte un cross rasoterra di Colpani non viene sfruttato da alcun compagno. Al 29’ s’infortuna Sensi e Palladino inserisce Caprari. Al 39’ è il Monza a sfiorare il gol con Izzo di testa che manda a lato un corner di Colpani. Al 45’ un calcio di punizione del nerazzurro Barella passa alto.
 
Il Monza inizia il secondo tempo con più coraggio e al 3’ Pablo Marì vola via in contropiede e libera Carlos Augusto la cui conclusione viene anticipata d’un soffio da De Vrij. Poi al 12’ e al 13’ Lukaku ha due occasioni nitide per portare in vantaggio la squadra di casa, ma il colpo di testa viene respinto in qualche modo da Di Gregorio e il tiro dal limite sfiora l’incrocio dei pali. Palladino procede a sostituire Rovella e Colpani con Machìn e Birindelli, avanzando Ciurria sulla tre quarti. Al 19’ un contropiede del Monza si conclude con un sinistro a giro di Mota che passa vicino all’incrocio dei pali. L’Inter continua a mantenere il possesso palla ma i brianzoli si rendono sempre più pericolosi in contropiede. Il gol arriva però su calcio d’angolo: batte Ciurria e Caldirola, tra l’altro uno dei vari “ex”, salta imperiosamente schiacciando il pallone in rete. L’Inter arriva vicina al pareggio al 36’ quando Di Gregorio respinge un rigore in movimento di Martinez. Al 40’ Palladino effettua il secondo doppio cambio: fuori Izzo e Mota e dentro Marlon e Valoti. L’Inter prova un forcing disperato senza successo: ad andare più vicino al pareggio è Martinez al 48’ quando di testa manda a lato.
 
Palladino è arrivato in sala stampa raggiante: “Questa settimana avevo delle belle sensazioni. Avevo chiesto ai ragazzi di giocare in maniera sfrontata e lo hanno fatto. Oggi abbiamo fatto qualcosa di unico, qualcosa di storico: è bellissimo. Oggi abbiamo messo in campo il cuore, l’anima. Abbiamo fatto una grande prestazione sotto tutti i punti di vista. Dedico la vittoria a Galliani e al presidente Berlusconi. Questa vittoria consolida la nostra salvezza. Non mi aspettavo di fare il cammino che abbiamo fatto. Io ho solo trasmesso le mie idee alla squadra. In Serie A le partite sono difficili perché molto tattiche. Sensi? Ha avuto un fastidio muscolare. Speriamo non sia nulla di grave. Caldirola e Di Gregorio i migliori? Probabilmente sì: per loro due, cresciuti nell’Inter, ciò che è successo una favola. Ma tutti i ragazzi si sono comportati benissimo: anche chi è entrato ha fatto la differenza, soprattutto Machin”.
 
Il Monza tornerà in campo domenica 23 marzo, all’U-Power Stadium, dove alle ore 15 ospiterà la Fiorentina.
 
 
FOTO AC MONZA
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Il Monza espugna il "Meazza": Inter battuta!

INTERNAZIONALE-MONZA 0-1   Un’altra giornata storica per il Calcio Monza: sabato 15 aprile 2023 sarà una data ricordata per sempre per la prima vittoria in campionato dei biancorossi nel mitico stadio di San Siro a Milano. L’impresa è riuscita nel primo torneo di Serie A e contro la squadra milanese mai scesa in B, l’Internazionale in corsa per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Non è però la prima

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HELLAS VERONA-MONZA 1-3
 
Il Monza torna a vincere e lo fa con autorità allo Stadio Marcantonio Bentegodi di Verona dove non raccoglieva un successo da 43 anni e mezzo, tra l’altro battendo la squadra allenata dall’ex giocatore biancorosso Marco Baroni, che in panchina contro i brianzoli non aveva finora mai perso nei 5 precedenti. È vero che l’Hellas non aveva vinto nessuna delle ultime 9 gare ufficiali di cui 8 di campionato, però la compagine allenata da Raffaele Palladino ha meritato ampiamente i 3 punti, mostrando un ottimo gioco, una certa solidità in difesa, finalmente concretezza in attacco e una buona tenuta fisica.
 
Per l’incontro di oggi Palladino, che non ha potuto disporre dello squalificato Gomez, degli infortunati Caprari e Izzo e dell’influenzato Cittadini, ha proposto, rispetto al match pareggiato contro l’Udinese, il rientrante dalla squalifica D’Ambrosio in difesa a destra al posto di Caldirola che a sua volta ha giocato a sinistra al posto di Andrea Carboni. L’Hellas Verona era priva degli infortunati Cabal e Braaf.
 
Pronti, via e il veronese Bonazzoli arriva al tiro, ma è debole e viene bloccato da Di Gregorio. Il Monza risponde all’8’ con un sinistro di Colombo deviato in corner da Montipò. Dalla bandierina poi la palla arriva a Pablo Marì che dal limite la manda a incocciare l’esterno del palo. 1’ dopo Colombo vola via in contropiede ma entrato in area si allunga troppo la sfera regalandola a Montipò in uscita. Al 12’ il centravanti brianzolo lavora bene sulla tre quarti ma poi va a concludere debolmente. Sempre lui al 30’ manda a lato con un colpo di testa. Al 32’ il Verona va vicino al gol con Duda che approfitta di una palla persa da Colpani sulla tre quarti e scarica una fiondata che si stampa sulla traversa. 1’ dopo il Monza spreca un altro contropiede con Vignato. Al 39’ Colpani si beve l’intera retroguardia gialloblù ma da posizione ormai decentrata manca lo specchio della porta vuota. Al 41’, però, il Monza passa in vantaggio: Colpani vola via per l’ennesimo contropiede ma stavolta al limite dell’area seve alla sua destra Colombo che non fallisce il bersaglio.
 
Anche il secondo tempo inizia con un’occasione per il Verona: al 2’ Bonazzoli spara alto al volo da ottima posizione. I padroni di casa schiacciano i brianzoli nella loro area finché Palladino decide di effettuare tre cambi, rivelatisi provvidenziali: prima entra Birindelli per Ciurria e, dopo una conclusione dalla distanza di Terracciano bloccata da Di Gregorio, anche Bondo e Valentin Vignato per Colpani e Vignato. Al 26’ Birindelli s’incunea in area di rigore ma il suo diagonale viene respinto da Montipò. 2’ dopo, però, Colombo raddoppia: dopo essere partito in contropiede elude con una serie di finte la retroguardia locale e dal limite scaraventa un bolide che si insacca sotto la curva occupata da circa 600 supporters biancorossi. Al 39’ arriva il tris con Caldirola di testa su corner di Kyriakopoulos. Entrano anche Mota e Akpa-Akpro per Colombo e Gagliardini e subito dopo Folorunsho accorcia grazie anche a una deviazione di Pablo Marì. L’ultima palla-gol è per il Verona con Hongla che prova un sinistro a giro che passa alto di pochissimo.
 
Palladino è entrato in sala stampa decisamente soddisfatto: “Oggi ho visto tante belle cose. La squadra ha giocato con grande maturità, è venuta qua a fare una partita con coraggio in un ambiente bello caldo contro una squadra bisognosa di punti. Oggi i ragazzi hanno giocato con così tanta personalità e maturità che ho dovuto urlare meno del solito. La prestazione di oggi è figlia del lavoro svolto in settimana. Credo che il mio unico merito sia di aver inculcato ai ragazzi la mentalità di giocarsele con tutte. Chi è subentrato ha fatto meglio di chi ha giocato dall’inizio: dovrebbe essere sempre così. In particolare Bondo ha dato forza, spessore, qualità e Valentin Carboni è entrato molto bene con grande personalità. Colombo? Di lui ero già contento. Non ho mai avuto neanche mezzo dubbio sulle sue qualità. Oggi ha disputato una partita stratosferica sotto tutti i punti di vista. Galliani? Era molto contento”.
 
Baroni è invece preoccupato: “I fischi presi oggi sono giusti. Chiediamo scusa ai tifosi. La squadra ha fatto una delle più belle settimane di lavoro ma oggi non è scoccata la scintilla. È vero che abbiamo preso una traversa, ma oggi la squadra era lunga. Abbiamo preso delle ripartenze inammissibili. Basti dire che all’intervallo la situazione falli vedeva loro averne commessi 9 e noi solo 1. Il Monza comunque non è una squadra da lotta per la salvezza”.
 
Il Monza tornerà in campo sabato prossimo alle ore 20.45 all’U-Power Stadium contro il Torino.
 
 
FOTO AC MONZA
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Il Monza espugna il Bentegodi e manda il Verona all'inferno

HELLAS VERONA-MONZA 1-3   Il Monza torna a vincere e lo fa con autorità allo Stadio Marcantonio Bentegodi di Verona dove non raccoglieva un successo da 43 anni e mezzo, tra l’altro battendo la squadra allenata dall’ex giocatore biancorosso Marco Baroni, che in panchina contro i brianzoli non aveva finora mai perso nei 5 precedenti. È vero che l’Hellas non aveva vinto nessuna delle ultime 9 gare ufficiali di cui 8 di campionat

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SASSUOLO-MONZA 0-1
 
Finisce bene per il Monza il trittico di partite in 9 giorni: la squadra guidata da Raffaele Palladino espugna, come già fatto nella scorsa stagione, il Mapei Stadium di Reggio Emilia, casa del Sassuolo, interrompendo la striscia di 4 partite senza vittoria. Giusto un anno prima il tecnico campano aveva ottenuto il suo primo successo esterno demolendo la Sampdoria a Genova. I biancorossi non hanno iniziato molto bene, soffrendo il pressing della compagine allenata da Alessio Dionisi, soprattutto nella seconda metà del primo tempo. Dopo che all’intervallo Palladino ha mostrato ai giocatori alcuni video di quanto succeso nei primi 45’ il Monza è sceso in campo con tutt’altro piglio e dopo essere passato in vantaggio è stato bravo a contenere la dapprima debole e poi disperata reazione degli emiliani, portando a casa il terzo “clean sheet” della stagione. Da segnalare tra le note liete l’esordio nel finale del “Papu” Gomez, che si è ben comportato mostrando di essere già in un buon stato di forma.
 
Davanti alle poche migliaia di spettatori del Mapei Stadium, di cui circa 300 di fede biancorossa, Palladino, che non ha potuto disporre degli infortunati Caprari, Izzo e Bettella, ha proposto rispetto al match pareggiato contro il Bologna una sola novità: Pablo Marì in difesa al posto appunto di Caldirola che a sua volta ha giocato a destra al posto di Izzo. Il Sassuolo guidato da Alessio Dionisi era privo degli infortunati Álvarez e Viti.
 
Il primo pericolo è di marca neroverde: al 6’ Di Gregorio in uscita disperata respinge la conclusione di Laurentiè incuneatosi in area in seguito a un errore in disimpegno di Caldirola. Il Monza risponde al 10’ con Ciurria che dal limite costringe Consigli al tuffo per deviare la palla in corner. Al 17’ Thorstvedt manda alto di testa un cross dalla destra di Berardi. Al 28’ Di Gregorio blocca in due tempi un tiro pericoloso di Pinamonti. 2’ dopo un cross di Ciurria dalla destra esce di poco a lato. Il Monza va in calando lasciando il pallino del gioco al Sassuolo. Al 36’ Di Gregorio respinge una conclusione pericolosa di Berardi e sul prosieguo dell’azione devia in corner un rasoterra dello stesso fantasista neroverde. Ancora Berardi ci prova su calcio di punizione al 41’ ma la palla passa sopra la traversa. Al 44’ Laurentiè spara alto un rigore in movimento.
 
La ripresa vede un Monza trasformato, anche perché il Sassuolo sembra aver esaurito le energie. Al 2’ Ciurria crossa dalla destra per Kyriakopoulos che spara al volo un sinistro inguardabile. 1’ dopo Ciurria crossa ancora dalla destra ma per la testa di Mota che riesce solo a sfiorare il pallone. All’8’ Machìn e D’Ambrosio rilevano rispettivamente Pessina e Andrea Carboni. Poco più tardi due conclusioni di Colombo vengono respinte da un difendente e da Consigli. Ma al 17’ Colombo va finalmente a segno a conclusione di un’azione di contropiede. La reazione del Sassuolo è sterile e al 26’ Palladino sostituisce Mota e Colpani con Vignato e Birindelli e al 31’ pure Kyriakopoulos con l’esordiente Gomez. La partita si ravviva perché i padroni di casa buttano in campo le ultime risorse disponibili dopo una settimana campale e il Monza fa male in contropiede. Proprio al termine di uno di questi al 35’ Birindelli spara in curva. 1’ dopo un destro al volo di Mulattieri viene bloccato da Di Gregorio. Al 41’ Colombo segna ancora, su azione di contropiede, ma il Var non convalida per fuorigioco. Al 43’ Laurentiè sbuccia il pallone a pochi passi dalla linea di porta. Al 48’ un bolide di Ceide è respinto a pugni uniti da Di Gregorio. Consigli fa lo stesso 1’ dopo con Ciurria. Dopo 6’ di recupero l’arbitro fischia tre volte e i tifosi biancorossi possono festeggiare con la squadra, riunitasi attorno a Palladino in mezzo al campo, la prima vittoria in trasferta della stagione.
 
In sala stampa Dionisi non ha fatto drammi per la sconfitta: “Venivamo da due prestazioni importanti e se nel primo tempo abbiamo confermato il livello di prestazione delle partite precedenti, sapevo che non avremmo tenuto quei ritmi. Ed è quindi diventato un peccato non aver segnato un gol nel primo tempo perché poi il Monza è una squadra di valore”.
 
In sala stampa Palladino è molto soddisfatto: “Ci voleva questa vittoria perché ci dà morale, slancio, autostima, dopo alcune partite giocate ad alto livello ma con pochi punti raccolti. Nel primo tempo potevamo passare sotto, con 3-4 gol sprecati dal Sassuolo e alcune grandi parate di Di Gregorio. Probabilmente è stato il peggior primo tempo del campionato ma affrontavamo una squdra che aveva appena battuto Juventus e Inter. Questa era una partita che se non si sbloccava probabilmente l’avremmo persa. Nel secondo tempo abbiamo fatto una grande prestazione noi, con 4-5 palle gol create. Si è visto il Monza che conoscevamo. Colombo? Ha fatto una partita strepitosa: dà il cuore, dà l’anima. Ma oggi voglio sottolineare le belle prestazioni di chi è entrato dopo in campo. L’infortunio di Pessina? Non dovrebbe essere niente di serio. La vittoria è dedicata al nostro presidente Silvio Berlusconi che nei giorni scorsi avrebbe compiuto gli anni. A fine partita ho ringraziato la squadra ma ho anche detto che nel primo tempo siamo stati troppo timorosi. Volevo dare il giorno libero domani ma i giocatori hanno detto che vogliono lavorare. Se faccio la ‘Papu dance’? La lascio fare a Galliani che è molto più bravo di me…
 
Il Monza tornerà in campo domenica prossima alle ore 12.30 all’U-Power Stadium: l’avversario sarà la Salernitana reduce dalla quaterna patita in casa dall’Inter con gol tutti firmati da Lautaro Martinez, che già aveva castigato i brianzoli a San Siro con una doppietta alla prima giornata.
 
 
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Il Monza espugna il Mapei Stadium col brianzolo Colombo

SASSUOLO-MONZA 0-1   Finisce bene per il Monza il trittico di partite in 9 giorni: la squadra guidata da Raffaele Palladino espugna, come già fatto nella scorsa stagione, il Mapei Stadium di Reggio Emilia, casa del Sassuolo, interrompendo la striscia di 4 partite senza vittoria. Giusto un anno prima il tecnico campano aveva ottenuto il suo primo successo esterno demolendo la Sampdoria a Genova. I biancorossi non hanno iniziato molto

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MONZA-SAMPDORIA 2-2
 
Come col Sassuolo, il Monza raccoglie solo 1 punto in casa contro un’altra squadra di bassa classifica, la Sampdoria, e come con la squadra emiliana alla fine deve considerarlo “un punto d’oro” perché a livello di occasioni create anche stavolta avrebbe meritato di perdere. Capiamo l’entusiasmo dell’allenatore Raffaele Palladino per il punto conquistato al 99’ su calcio di rigore, ma non comprendiamo come si possa essere soddisfatti della prestazione. Contro la penultima in classifica il Monza è stato inferiore per tecnica, tattica, corsa e ha pareggiato per cuore. Gli scontri individuali sono stati persi troppe volte e quando si è arrivati al cross lo si è quasi sempre sbagliato (e quasi sempre perché o troppo basso o troppo in bocca al portiere); l’allenatore dei blucerchiati Dejan Stankovic, subentrato a Marco Giampaolo, ha imbrigliato bene la squadra biancorossa, concedendo quasi niente agli attaccanti avversari e facendo male alla retroguardia di casa sia con gli inserimenti esterni che con i “pungiglioni” centrali; in particolare Gabbiadini ha fatto vedere ancora i bei numeri di cui è capace, dando speranza al popolo blucerchiato per una salvezza che avrebbe del miracoloso; il Monza è parso anche troppo compassato nelle giocate, quasi come se fosse sicuro che alla fine avrebbe portato a casa i 3 punti. I cambi non sono stati del tutto comprensibili e a fronte di ragnatele di passaggi che poi finivano quasi sempre con dei cross sarebbe servito un Gytkjaer e non un Valoti. Insomma, chi s’accontenta gode, ma in vista degli impegni futuri servirà ben altro Monza: non si pretende quello visto all’Allianz Stadium di Torino ma almeno quello dei primi 70’ giocati a Cremona. Se la Sampdoria ha oggi interrotto la serie di 4 sconfitte consecutive, il Monza ha comunque allungato a 7 la “striscia” positiva.
 
Palladino oggi non ha avuto a disposizione Sensi (squalificato), Vignato (piccolo fastidio fisico) e Barberis (malessere). Rispetto alla partita vinta con la Juventus, Petagna ha giocato come centravanti al posto di Mota che è scalato alle sue spalle a sostituire Pessina, il quale a sua volta è arretrato a centrocampo mandando Rovella in panchina. Stankovic aveva indisponibili Conti, De Luca, Pussetto, Sabiri, Trimboli e il neoacquisto Günter, che doveva giocare dall’inizio al posto di Colley. Degli altri due rinforzi arrivati nel mercato di gennaio, Cuisance è stato schierato dall’inizio mentre Ilkhan si è accomodato in panchina così come nel Monza l’italoargentino Carboni.
 
La prima occasione è del Monza, al 6’: Caprari si gira in area e con un rasoterra lambisce il palo. La Sampdoria risponde al 10’ con un colpo di testa debole di Lammers che Di Gregorio blocca. 2’ dopo, però, passa in vantaggio grazie a uno svarione di Caldirola che su un lancio dalle retrovie sbaglia completamente il tempo dell’intervento e per Gabbiadini è gioco facile segnare a tu per tu con Di Gregorio. La reazione del Monza è in una “bomba” di Di Gregorio da dentro l’area respinta in corner da Audero. Al 28’ un diagonale di Colley viene bloccato dal portiere di casa. 2’ dopo su un altro pasticcio difensivo del Monza c’è una palla vagante in area che Lammers per un attimo non riesce ad arpionare. Al 32’ il Monza pareggia: Carlos Augusto crossa dalla sinistra per Petagna che, spalle alla porta, si gira e beffa Nuytinck insaccando alle spalle di Audero. 6’ dopo il centravanti biancorosso ha un’altra opportunità ma la sua conclusione viene murata dalla difesa blucerchiata. Al 42’ la Sampdoria si ripropone ancora sulla sinistra con un diagonale di Djuricic bloccato anch’esso da Di Gregorio.
 
Nella ripresa gli ospiti sfiorano il nuovo vantaggio al 6’ con un sinistro al volo di Augello che sfila fuori d’un soffio. Izzo viene ammonito e Palladino lo sostituisce con Marlon. 1’ dopo la Sampdoria ripassa comunque in vantaggio: Murru crossa dalla sinistra per Leris che colpisce bene di testa, Di Gregorio respinge splendidamente ma sulla palla s’avventa Gabbiadini che gonfia la rete sotto la curva esaurita dagli oltre 2mila sostenitori blucerchiati. Il Monza non reagisce come deve e Palladino al 27’ procede a sostituire Machìn e Ciurria con Rovella e Birindelli. Ciò nonostante i biancorossi non creano alcun pericolo alla porta difesa da un inoperoso Audero e allora al 34’ il tecnico campano getta nella mischia Valoti e Colpani al posto di Caldirola e Mota. Anche con questo doppio cambio, però, l’inerzia della gara non cambia, col Monza che butta in area palloni o troppo bassi o troppo in bocca al portiere. Ci vuole l’ultimo traversone in area avversaria, peraltro qualche secondo dopo la scadenza dei 6’ di recupero decisi dall’arbitro, per raddrizzare le sorti dell’incontro: Murru abbraccia Petagna a caccia della sfera e l’arbitro non ha dubbi a indicare il dischetto del rigore, che il Var conferma; a prendersi la responsabilità di trasformarlo è capitan Pessina, che non fallisce ed esulta assieme ai 10mila tifosi biancorossi presenti all'U-Power Stadium.
 
Il gol preso così al 99’ ha fatto arrabbiare la Sampdoria, che è entrata in silenzio stampa. Per il Monza ha parlato Palladino: “Faccio i complimenti alla Sampdoria che ha disputato una partita di grande livello, mettendoci in difficolta. Mi aspettavo una partita difficile, ma non così complicata. Però l’aspetto positivo è che siamo rimasti in partita pareggiando in extremis col ‘cuore’. Sono da 20 anni nel mondo del calcio a questi livelli e non ho mai visto uno spogliatoio con un clima così magico, dove tutti sono uniti verso l’obiettivo della salvezza. Questo di oggi è un punto d’oro, che vale il settimo risultato utile consecutivo. Io sono felice e dovremmo essere tutti soddisfatti. Cosa non mi è piaciuto? Abbiamo forzato troppo la giocata, non siamo riusciti a evitare i duelli individuali. Se rischiererei la stessa formazione potendo tornare indietro? Ho assistito a una grande settimana di lavoro da parte di tutti gli attaccanti e dunque ho deciso di schierarne tre rinunciando a Rovella. Se rifarei gli stessi cambi? Sì, tali e quali. Tutti i subentrati hanno alzato il livello. Izzo è stato sostituito perché appena ammonito e non volevo rischiare di rimanere in 10. Petagna? Ha fatto una grandissima prestazione e un gol importante per noi. Il tridente? Sarà riproposto anche se magari con elementi diversi. Il rigore di Pessina? Ero tranquillo perché Matteo è un grande rigorista: sapevo che l’avrebbe messa dentro. Mi piace il fatto che si alterni a calciarli in partita con Petagna e Caprari”.
 
Il prossimo appuntamento per il Monza è in calendario domenica prossima alle ore 15 allo Stadio Renato Dall’Ara di Bologna contro la compagine felsinea.
 
 
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Il Monza evita la sconfitta con la Sampdoria al 99'

MONZA-SAMPDORIA 2-2   Come col Sassuolo, il Monza raccoglie solo 1 punto in casa contro un’altra squadra di bassa classifica, la Sampdoria, e come con la squadra emiliana alla fine deve considerarlo “un punto d’oro” perché a livello di occasioni create anche stavolta avrebbe meritato di perdere. Capiamo l’entusiasmo dell’allenatore Raffaele Palladino per il punto conquistato al 99’ su calcio di rigore, ma non comprendi

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MONZA-FROSINONE 2-0
 
Colpaccio del Monza all’U-Power Stadium, dove il fortissimo Frosinone allenato dal mitico Alessandro Nesta è stato battuto col più classico dei punteggi. Per dare un’idea dell’impresa, i laziali non avevano subito alcuna rete nelle ultime 5 partite, di cui 4 erano state vinte. La loro prima volta in Brianza nel campionato di Serie B ha interrotto la serie positiva, riportando le quotazioni al borsino cadetto dei biancorossi nel segno del "toro". Due successi consecutivi per la compagine guidata da Cristian Brocchi, compagno di squadra di Nesta per 5 anni nel Milan, hanno rinfocolato le ambizioni di promozione in Serie A, che sarebbe storica proprio come quella dei ciociari nel 2015, poi bissata nel 2018.
 
Per la formazione brianzola è stata anche la prima vittoria sul nuovo terreno misto tra erba naturale e sintetica, dato che nella precedente occasione, 2 settimane fa, era arrivata la bruciante sconfitta col Chievoverona per 2-1. Le cose cominciano ad andare per il verso giusto nel club della Fininvest anche sotto il profilo sanitario: dei 10 giocatori e 2 membri dello staff in isolamento obbligatorio, tutti positivi al “coronavirus” tranne 2, non è rimasto più nessuno in quarantena. Ci sono però 4 giocatori infortunati, Finotto, Bettella, Di Gregorio e Barillà, e l’acciaccato Frattesi, oggi andato in panchina. Come mezzali contro il Frosinone hanno dunque giocato Armellino e D’Errico, quest’ultimo preferito a Colpani rispetto al match di Cittadella di una settimana fa, quando Barillà era fuori per squalifica. Rispetto a sabato scorso è poi tornato in porta Lamanna per il sorprendente Sommariva, apparso però incerto in alcune uscite 7 giorni fa, e in difesa ha fatto il suo esordio da titolare a sinistra Carlos Augusto, con conseguente scivolamento di Sampirisi a destra per Donati finito in panchina.
 
Il primo tempo è stato avaro di emozioni, ma a livello di gioco i giallazzurri hanno messo sotto i padroni di casa, che però non hanno corso seri pericoli grazie all’ennesima giornata di grazia della coppia di centrali Bellusci-Paletta. Al 9’ un calcio di punizione di Fossati passa alto di poco. Al 21’ una debole conclusione da fuori di Boateng è bloccata da Bardi “a occhi chiusi”. 3’ dopo un calcio di punizione del frusinate Ciano sfila a lato d’un soffio. Al 39’ una botta di Armellino viene respinta in corner in maniera spettacolare da Bardi.
 
Nell’intervallo Brocchi cambia Fossati con Barberis e dopo poco più un minuto D’Errico si beve alcuni avversari sui 25 metri e scarica un rasoterra che Bardi può solo vedere stamparsi sul palo. Al 5’ il Monza passa comunque grazie a un cross rasoterra dalla sinistra di Carlos Augusto che Gytkyaer in corsa insacca di piatto. La reazione dei laziali è importante ma breve: all’8’ un colpo di testa di Salvi è respinto in qualche modo da Lamanna e al 10’ un sinistro ancora di Salvi dal limite sfila alto di poco. Maric sostituisce Gytkyaer e poco dopo un sinistro di Carlos Augusto costringe Bardi alla deviazione in corner. Al 25’ il Monza ipoteca i 3 punti con un contropiede avviato da Boateng e finalizzato da Mota al termine di un’imperiosa cavalcata nella metà campo avversaria. Donati rileva Carlos Augusto e Sampirisi si sposta a sinistra; 1’ dopo Mota si esalta con una rovesciata che Bardi respinge in tuffo. Il Nazionale Under 21 portoghese esce assieme a uno spompo Boateng e al loro posto entrano rispettivamente Marin, all’esordio in maglia biancorossa, e Machìn. Gli ospiti provano un “forcing” ma non impegnano Lamanna se non in uscita. Al triplice fischio giocatori e staff in panchina si dirigono verso la vuota Curva Davide Pieri (l'ultrà tragicamente scomparso 22 anni fa avrebbe compiuto 50 anni martedì scorso) per festeggiare simbolicamente coi tifosi che non hanno potuto assistere al match.
 
In sala stampa Brocchi si è mostrato finalmente rilassato: “Era molto importante vincere oggi per tanti discorsi… È normale che ci sia euforia per questa vittoria. Complimenti ai ragazzi per l’ottima partita disputata contro una squadra forte. Ma dobbiamo migliorare: i nuovi devono integrarsi coi ‘vecchi’. Il gruppo ha dimostrato di essere forte e di voler recitare un ruolo da protagonista in questo campionato. Nesta? È stato l’unico allenatore a dire prima della partita che non solo il Monza è forte ma anche la sua squadra”.
 
Per Mota il suo gol “è stato uno dei più belli che ho fatto, ma soprattutto è stato importante per sbloccare la partita e per me. Sapevamo che era una partita difficile, ma abbiamo lottato, abbiamo fatto il nostro. Siamo un gruppo forte”.
 
Ora il campionato si ferma per lasciar giocare le Nazionali. Il Monza tornerà in campo sabato 21 novembre alle ore 14 a Lignano Sabbiadoro, “casa” del Pordenone da questa stagione.
 
 
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Il Monza fa doppietta e i tifosi tornano a sognare

MONZA-FROSINONE 2-0   Colpaccio del Monza all’U-Power Stadium, dove il fortissimo Frosinone allenato dal mitico Alessandro Nesta è stato battuto col più classico dei punteggi. Per dare un’idea dell’impresa, i laziali non avevano subito alcuna rete nelle ultime 5 partite, di cui 4 erano state vinte. La loro prima volta in Brianza nel campionato di Serie B ha interrotto la serie positiva, riportando le quotazioni al bor

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MONZA-FROSINONE 3-2
 
Dopo la partita di oggi i tifosi del Monza possono iniziare a sognare di nuovo la Serie A. Non per la vittoria, non per il bel gioco e nemmeno per la buona classifica, ma perché se si vince 3-2 dopo che si era sullo 0-2 a 20’ più recupero dal termine significa che probabilmente si ha quel qualcosa in più (rosa lunga? carattere? fortuna?) che fa la differenza con le dirette concorrenti al salto di categoria. Può essere la rosa lunga perché si è andati a segno con 3 dei 5 subentrati nella ripresa. Può essere il carattere perché non si è mai smesso di proporre il gioco voluto dall’allenatore Giovanni Stroppa e sul gol dell’1-2 è emersa una grandissima volontà di raddrizzare la contesa con quella corsa di tutti non a festeggiare ma a riposizionarsi subito nella propria metà campo. Può essere la fortuna perché finalmente è stato concesso un rigore a favore e ciò è avvenuto grazie al VAR all’inizio dei minuti di recupero finali. Ma possono essere anche tutte e tre le cose.
E tutto ciò si somma a un gioco che se non partita dopo partita, comunque mese dopo mese migliora (e aggiungiamo che è finalmente sufficiente la condizione fisica anche nei secondi tempi), e a una classifica che vede ora il Monza al terzo posto ex aequo con Lecce e Benevento.
 
Oggi si affrontavano due squadre che non perdevano da 9 gare: ad allungare la striscia resta solo quella biancorossa, che tra l’altro è sempre andata in gol nelle ultime 8 ed è rimasta imbattuta in casa, dove finora ha sempre segnato almeno 1 rete. Il Frosinone, che finora non aveva ancora perso in trasferta, ha invece racimolato solo 4 punti negli ultimi 5 match. In tema di statistiche, Stroppa ha finalmente battuto il suo omologo Fabio Grosso: nei 4 precedenti tra i due tecnici 2 volte aveva sorriso colui che siglò il rigore decisivo per la conquista del Mondiale 2006 da parte della Nazionale e 2 volte era finita pari.
 
Anche oggi Stroppa non ha potuto disporre degli infortunati Lamanna, Favilli, Barillà, Scozzarella e Pirola nonché di Mota e Paletta bloccati dalle norme anti-Covid. E naturalmente dell’uruguaiano Gastòn Ramirez, svincolatosi la scorsa estate dalla Sampdoria e ingaggiato il 7 dicembre (anche Mario Balotelli un anno fa era stato ingaggiato nel giorno di Sant'Ambrogio: solo una coincidenza?), ma non disponibile fino alla “finestra” di gennaio perché la lista degli “over” è già completa. Dunque ha confermato la formazione scesa in campo nella vittoriosa trasferta di Brescia.
Dall’altra parte Grosso ha dovuto fare a meno degli infortunati Brighenti, Rohden e Canotto e dello squalificato Gatti.
 
Si inizia davanti a un pubblico un po’ scarso (2660 spettatori entrati a metà prezzo) tra cui spicca la presenza dopo tanto tempo del presidente del club biancorosso Paolo Berlusconi.
Nella prima mezz’ora il Frosinone imbriglia il Monza e crea le uniche importanti occasioni da rete. All’11’ Di Gregorio è costretto a uscire a valanga per opporsi alla conclusione di Garritano. Al 23’ il portiere brianzolo blocca in due tempi un tiro dalla distanza di Ciano. Al 29’ Garritano manda a lato un colpo di testa. 4’ dopo un destro potente di Zerbin gonfia la rete esterna. Nel finale di tempo i padroni di casa cercano di più la profondità e si procurano un po’ di calci di punizione: al 38’ Barberis lo spedisce fuori di poco mentre al 47’ manda la palla a sbattere sul palo; sul prosieguo dell’azione Gytkjaer sfiora il montante con un colpo di testa.
 
La ripresa si apre allo stesso modo: al 7’ il portiere ciociaro Ravaglia sbaglia il disimpegno ma Gytkjaer praticamente a porta sguarnita riesce solo a sfiorare la sfera e non a stopparla. Poco dopo Valoti con un destro a giro manda fuori di poco. Gol sbagliato, gol subito: sul ribaltamento di fronte Zerbin crossa dalla sinistra per Garritano che in volo di testa insacca. La reazione del Monza arriva al 12’: sul calcio di punizione di Colpani salta di testa Szyminski che però quasi infila la sua porta spedendo la palla a incocciare la traversa. Sul susseguente corner Machin costringe Ravaglia a una respinta difficoltosa. La sorte decide che siano i frusinati a segnare nuovamente: al 18’ Zerbin da 25 metri infila la sfera nell’angolino dove Di Gregorio non può arrivare; si tratta del primo gol subito in campionato dal Monza da fuori area. Stroppa sostituisce Pedro Pereira e Machin rispettivamente con Carlos Augusto e Ciurria. C’è subito una ripartenza in contropiede di Gytkjaer che a tu per tu con Ravaglia manda incredibilmente la sfera a scalfire la traversa. Sembra una partita stregata per i biancorossi ma il fato ha invece in serbo il finale che non ti aspetti. Al 25’ su un corner calciato da Colpani si crea un mischione in area piccola che Carlos Augusto scioglie gonfiando la rete. Dopo 1’ Marrone compie un miracolo su Novakovich levandogli in scivolata il pallone tra i piedi al momento della botta a colpo quasi sicuro dell’attaccante giallazzurro. Mazzitelli rileva Colpani, ma è ancora Garritano dal limite a impegnare Di Gregorio. Al 42’ D’Alessandro s’invola sulla fascia destra e crossa in mezzo per Ciurria che di testa agguanta il pareggio facendo esplodere lo stadio per lo scampato pericolo; per l’attaccante biancorosso è la prima rete in campionato. Chi s’accontenta gode? Sì, ma perché farlo se si può godere di più? L’occasione arriva al 45’, quando con un minuto di ritardo il VAR segnala all’arbitro Pezzuto che probabilmente il tocco di mano del laziale Zampano in area è da rigore. Il fischietto leccese verifica e indica il dischetto: il pallone lo prende in consegna Mazzitelli che non trasformava un rigore dal 2016… Tutti restano col fiato sospeso e poi… bum… e l’U-Power Stadium esplode un’altra volta.
 
In sala stampa Stroppa sprizza felicità da tutti i pori: “I ragazzi sono stati straordinari. Avere la possibilità di migliorare la squadra con i subentrati è una gran cosa. Il Frosinone, squadra forte che non aveva mai perso in trasferta, nel primo tempo non ci ha permesso di giocare come sappiamo. Poi nella ripresa abbiamo subito un uno-due che avrebbe messo k.o. molte squadre. Ma i ragazzi ci hanno creduto e hanno portato a casa la vittoria. Tra l’altro tra pali e traverse sembrava che la palla non volesse entrare. Ma i ragazzi non hanno perso la testa, non hanno fatto confusione, sono rimasti coesi, sono stati davvero bravi”.
 
Un altro molto felice è Ciurria: “Mi godo la vittoria e il primo mio gol con la maglia del Monza. Oggi abbiamo dato un’altra dimostrazione di essere una squadra forte. Chi gioca subito e chi entra dopo può stare in questo gruppo da titolare. Lavoriamo tanto grazie al ‘mister’ e finalmente arrivano i risultati che meritiamo. Dobbiamo andare avanti partita per partita. Il mio inizio di stagione è stato difficoltoso perché ho saltato la preparazione per un infortunio alla caviglia”.
 
Chi mastica amaro, e per questo motivo esagera nelle dichiarazioni, è invece Grosso: “È una sconfitta che fa male perché abbiamo giocato bene, abbiamo dominato. Ci sarebbe stato stretto il pareggio. Avremmo dovuto gestire meglio la situazione nel finale caotico della partita. La lezione ci dovrà servire per il futuro”.
 
Il Monza è ora atteso da un altro big-match: domenica prossima alle ore 18.30 sarà di scena al “Vigorito” di Benevento.
 
 
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Il Monza fa tris e sogna in grande

MONZA-FROSINONE 3-2   Dopo la partita di oggi i tifosi del Monza possono iniziare a sognare di nuovo la Serie A. Non per la vittoria, non per il bel gioco e nemmeno per la buona classifica, ma perché se si vince 3-2 dopo che si era sullo 0-2 a 20’ più recupero dal termine significa che probabilmente si ha quel qualcosa in più (rosa lunga? carattere? fortuna?) che fa la differenza con le dirette concorrenti al salto di categoria.

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MONZA-TORINO 1-1
 
Niente filotto per il Monza, costretto a impattare in casa contro un coriaceo Torino, la cui classifica non rispecchia assolutamente il valore di una squadra costruita per puntare alla qualificazione alle coppe europee. La squadra allenata da Raffaele Palladino ha fatto un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni, sia sul piano della corsa che dell’incisività in attacco. A sua difesa il fatto di aver perso per l’occasione altre due pedine importanti per problemi fisici: Pablo Marì e Vignato. I piemontesi hanno tenuto a lungo il pallino del gioco e ai punti avrebbero meritato la vittoria. Meno male che il solito Colpani, convocato proprio ieri per la prima in Nazionale, ha levato le castagne dal fuoco pochi minuti dopo il gol del vantaggio siglato da Ilic. Il subentrato Valentin Carboni ha avuto l’opportunità di beffare nel recupero la compagine guidata da Ivan Juric, ma l’ha sprecata. E così resta solo 1, su 11, il numero di match ufficiali vinti dal Monza contro il Torino in terra di Brianza.
Per l’incontro di oggi Palladino, che non ha potuto disporre dello squalificato Gomez e degli infortunati Caprari, Izzo, Pablo Marì e Vignato, ha proposto, rispetto al match vinto contro l’Hellas Verona, Andrea Carboni in difesa a sinistra al posto di Caldirola che a sua volta ha giocato in mezzo al posto, appunto, di Pablo Marì e Bondo come interno sinistro di centrocampo per Pessina, avanzato sulla tre quarti sinistra per, appunto, Vignato. Il Torino era privo degli infortunati Djidji, Schuurs e Ricci.
 
Davanti agli 11777 spettatori dell’U-Power Stadium, di cui oltre 2mila di fede granata, il Torino parte forte: al 3’ Bellanova riesce solo a sfiorare di testa il pericoloso cross dalla sinistra di Lazaro; al 7’ una conclusione dalla distanza di Zapata è respinta da Di Gregorio. Il Monza risponde all’11’ con un diagonale di sinistro di Colpani che sfiora il palo. Al 15’ un destro dal limite del granata Sanabria viene bloccato in due tempi da Di Gregorio. Al 25’ il Toro andrebbe anche in vantaggio con un bolide dai 20 metri di Ricardo Rodriguez, ma l’arbitro non convalida per un precedente fallo di Zapata su Caldirola. Proprio Zapata al 37’ manda a lato su colpo di testa, imitato 1’ dopo dal brianzolo Colombo ma con un sinistro dalla distanza. Al 43’ il centravanti biancorosso inzucca una palla ben servitagli da Colpani: la conclusione è centrale e Milinkovic-Savic blocca.
 
Il secondo tempo inizia sulla falsariga di come si è concluso il primo. E al 10’ la predominanza ospite viene premiata dal gol di Ilic che in diagonale batte Di Gregorio sfruttando un assist di Zapata. Il Monza reagisce 1’ dopo con un sinistro a giro di Colpani respinto in tuffo da Milinkovic-Savic. Un altro giro di lancette d’orologio e Palladino sostituisce Ciurria e Bondo con Birindelli e Mota, spostando Pessina a centrocampo. I cambi fanno bene alla squadra che ritrova energie e al 20’ perviene al pareggio: Di Gregorio rinvia, Colombo fa sponda di testa e Colpani approfitta dell’intervento a vuoto del subentrato Gineitis per involarsi verso Milinkovic-Savic e batterlo con un rasoterra a fil di palo. Il Torino non ci sta e al 35’ Ilic costringe Di Gregorio alla respinta in tuffo sul suo sinistro rasoterra. Palladino inserisce Valentin Carboni per Colpani, ma sono ancora gli ospiti a rendersi pericolosi con Zapata che calcia da posizione defilata: la sfera attraversa l’area piccola e si perde sul fondo non lontana dal palo. Al 45’ Pedro Pereira rileva D’Ambrosio e 1’ dopo Valentin Carboni spreca la palla del “colpaccio” calciando da ottima posizione troppo centralmente, permettendo dunque a Milinkovic-Savic di sventare il pericolo.
 
In sala stampa Juric è sereno e non recrimina più di tanto: “La mia squadra ha giocato molto bene e a lunghi tratti ha dominato. C’è il rammarico per non aver vinto. Purtroppo abbiamo commesso degli errori nell’uno contro uno. Oggi non è stata una partita facile perché il Monza è un’ottima squadra, ben allenata e con giocatori di talento. C’è un ragazzino nel Monza che è stato bravissimo… Bondo… Era sempre nella giusta posizione: si vede che è allenato da uno bravo come Palladino. Il presunto fallo prima del gol di Ricardo Rodriguez? Non l’ho visto, però ho visto il fallo da rigore su Lazaro nel finale che non ci è stato fischiato. Già l’anno scorso contro il Monza, ma a Torino, l’arbitraggio ci ha tolto l’Europa”.
 
Palladino è soddisfatto nonostante il pareggio casalingo: “Oggi non avremmo meritato di vincere: complimenti al Torino che nel primo tempo ci ha messo in difficoltà, venendoci addosso con grande fisicità. Oggi avevamo qualche assenza, ma avremmo comunque dovuto essere più bravi. Nel secondo tempo ci siamo sbloccati dopo il gol, grazie anche ai cambi e in particolare a Mota. Non è stata la nostra migliore partita, ma mi è piaciuta la nostra mentalità nell’affrontare questo Torino, in particolare il fatto che abbiamo tolto le loro due armi più importanti: le ripartenze e il gioco in profondità. La sosta viene a proposito perché la squadra ha bisogno di riposare. I complimenti di Juric a Bondo? Lui non si aspettava di vederlo giocare. Warren lo sto vedendo bene: a Verona ha giocato bene e oggi mi serviva un giocatore come lui e ha fatto le cose che doveva fare molto bene.”.
 
Il Monza tornerà in campo dopo la sosta per le Nazionali domenica 26 novembre alle ore 12.30 all’Unipol Domus di Cagliari.
 
 
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Il Monza fermato sul pareggio da un gran Torino

MONZA-TORINO 1-1   Niente filotto per il Monza, costretto a impattare in casa contro un coriaceo Torino, la cui classifica non rispecchia assolutamente il valore di una squadra costruita per puntare alla qualificazione alle coppe europee. La squadra allenata da Raffaele Palladino ha fatto un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni, sia sul piano della corsa che dell’incisività in attacco. A sua difesa il fatto di aver pers

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MONZA-PERUGIA 2-2
 
Un punto in due partite: il 2022 non è cominciato bene per il Monza e non solo riguardo ai risultati. Tra la débâcle di Benevento di 3 giorni fa e il “brodino” di oggi all’U-Power Stadium contro una delle storiche “bestie nere” della squadra brianzola, sembra di essere tornati indietro di 3 mesi in fatto di qualità del gioco e della condizione fisica del gruppo. I continui passaggi in orizzontale o all’indietro, la mancanza di dribbling e di smarcamenti, lo schiacciamento della linea dei centrocampisti solo pochi metri avanti quella dei difensori in fase di non possesso di palla hanno fatto ricordare l’infausta scorsa stagione, quando l’allenatore, ora del Vicenza, Cristian Brocchi pontificava di essere un formidabile condottiero di formidabili giocatori. Giovanni Stroppa non è borioso, però il suo ottimismo in sala stampa fa a pugni con quanto si deve sopportare in 90’ in tribuna stampa, a volte già al momento di leggere la formazione. Ma come si fa a ripresentare oggi la stessa difesa che solo 3 giorni fa a Benevento ne ha combinate di cotte e di crude quando si ha una rosa che almeno tre quarti degli altri allenatori di Serie B gli invidia? Non sarebbe stato il caso di effettuare un sano turn-over di almeno due elementi della retroguardia potendo contare in panchina di valide alternative, in particolare di Paletta e Bettella? E come si fa a schierare in partenza una squadra praticamente priva di giocatori di fantasia in condizione? Per il match di oggi aveva recuperato dagli infortuni Barillà, Mota e Gytkjaer ma aveva perso per squalifica Mazzitelli e D’Alessandro, aggiuntisi tra gli indisponibili a Scozzarella, Pirola e Brescianini ancora in infermeria e a Machìn impegnato con la Nazionale equatoguineana in Coppa d’Africa. E così le uniche novità sono stati Mota al posto del “falso nueve” Valoti, arretrato nel ruolo di interno sinistro, Molina e Pedro Pereira a centrocampo e Ramirez come seconda punta. Da segnalare che Sommariva è stato preferito come secondo portiere a Lamanna che è andato in tribuna. Dall’altra parte l’allenatore dei grifoni Massimiliano Alvini non ha potuto convocare Murgia, Fulignati e Bianchimano. Presente in campo, invece, l’“ex” detestato Burrai.
 
Davanti a soli 2493 spettatori (anche a causa del divieto di trasferta imposto ai tifosi umbri), tra cui il nuovo questore Marco Odorisio, la partita inizia già sonnecchiante per l’incapacità, ma sarebbe meglio dire l’impossibilità per evidenti problemi fisici, dei giocatori di casa di aggredire l’avversario come visto con altre compagini a novembre e dicembre. L’unico che ci prova è Mota, ma al 10’, dopo aver vinto un contrasto con Angella in area perugina, invece di tirare preferisce mettere in mezzo e lo fa male. Gli ospiti trovano lo specchio della porta al 29’ con un rasoterra di Santoro bloccato da Di Gregorio. Tra uno sbadiglio e l’altro si arriva al 42’ quando Angella atterra Mota che si era incuneato in area umbra: dopo 3’ di consulto al Var l’arbitro conferma il rigore che Valoti trasforma.
 
La ripresa si apre con un diagonale praticamente a colpo sicuro di Segre che Di Gregorio sventa con la punta delle dita. La pressione degli ospiti convince Stroppa a togliere un impalpabile Ramirez per far posto al vivace Colpani. Al 19’ arriva però il pareggio della compagine di Alvini: Marrone sgambetta Matos in area e prima l’arbitro ammonisce il brasiliano per simulazione ma poi, richiamato dal Var, assegna il rigore che De Luca trasforma (settimo sigillo in campionato per il “bomber” del Grifo). Stroppa leva Donati e Molina rimpiazzandoli rispettivamente con Bettella e Favilli e 4’ dopo Mota manda di poco alta una rovesciata. Al 30’ l’ennesima dormita della difesa di casa permette al Perugia di passare in vantaggio: Matos quasi dalla linea di fondo serve rasoterra Kouan eludendo tutta la retroguardia e per l’ivoriano è un gioco da ragazzi insaccare di piatto da due passi. Finalmente il Monza si sveglia dal torpore e inanella tre clamorose occasioni: al 32’ Valoti colpisce indisturbato di testa ma Chichizola respinge d’istinto; al 43’ sul cross dalla sinistra del subentrato (per Valoti) Ciurria arriva Favilli di testa che però impatta debolmente; al 45’ sul cross dalla destra del subentrato (per Pedro Pereira) Sampirisi è Mota a colpire al volo mandando a lato di poco. L’arbitro concede giustamente 6’ di recupero e proprio all’inizio dell’ultimo giro d’orologio Di Gregorio lancia lungo in area avversaria dove la palla tra colpi e rimbalzi arriva dalle parti di Ciurria, bravo a colpire di testa al punto giusto da mandare la sfera in porta scavalcando Chichizola. Il 2-2 finale è risultato onesto, che però frena pesantemente il cammino del Monza, ora sesto in classifica. Monza che ha mantenuto l’imbattibilità casalinga segnando sempre almeno 1 rete. Per gli ospiti si è trattato invece del settimo risultato utile consecutivo.
 
In sala stampa Stroppa non ha convinto: “Oggi era importante tornare ad avere quella ‘fame nervosa’ che i ragazzi avevano nel periodo prenatalizio. Invece hanno giocato sottotono, non vincevano i duelli. Però negli ultimi minuti hanno avuto 5 palle gol: si poteva portare a casa un risultato migliore. Purtroppo siamo tornati indietro: siamo stati timorosi, poco brillanti, con poca personalità. Se non avessero fatto gli ultimi 20’ come hanno fatto adesso sarei qui a mettermi le mani nei capelli. Avevano anche iniziato bene, però Mota ha fatto un paio di scelte sbagliate: resta comunque un giocatore straordinario. Il rigore assegnato al Perugia? I miei erano in 4 contro 1 eppure è scappato l’uomo...”.
 
Per Ciurria, abituato a castigare il Perugia (segnò un gol ai grifoni in entrambi gli incontri di 2 anni fa disputati con la maglia del Pordenone), “forse manca la condizione. Però oggi se non abbiamo vinto va dato merito anche al Perugia”.
 
Per Alvini “il pareggio è un risultato giusto. Però è logico che quando arrivi all’ultimo minuto in vantaggio e non vinci ti rimane il rammarico. Comunque non c’è da colpevolizzare nessuno e il Monza è molto forte”.
 
Anche per Matos “il Monza è una squadra forte con grandi qualità”. Ma questi sono commenti che valgono solo per gli ultimi 20’ di oggi perché prima il Monza non si è visto.
 
La compagine brianzola è ora attesa da un altro match all’U-Power Stadium: sabato prossimo alle ore 14 ospiterà la Reggina.
 
 
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Il Monza gioca male ma acciuffa il Perugia al 96'

MONZA-PERUGIA 2-2   Un punto in due partite: il 2022 non è cominciato bene per il Monza e non solo riguardo ai risultati. Tra la débâcle di Benevento di 3 giorni fa e il “brodino” di oggi all’U-Power Stadium contro una delle storiche “bestie nere” della squadra brianzola, sembra di essere tornati indietro di 3 mesi in fatto di qualità del gioco e della condizione fisica del gruppo. I continui passaggi in orizzontale o a

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MONZA-FIORENTINA 0-1
 
Si vede che era già scritto nel fatto che in rosa ci sono ben tre giocatori che di cognome fanno Carboni che il Monza accumulasse per questo Natale tanto carbone sotto l’albero. Battute a parte, la seconda sconfitta consecutiva fa più male della prima non solo perché arrivata in casa, ma perché si è ripetuta in peggio, molto peggio, la cattiva prestazione di San Siro contro il Milan. Non si era mai visto il Monza giocare così male dai tempi della Serie B: alla squadra allenata dal bravo Vincenzo Italiano è bastato pressare alto i biancorossi per evidenziarne la pochezza tecnica quando messi sotto pressione, la fragilità psicologica e anche la mancanza di schemi alternativi che non siano il solito “tiki-taka”, che nella serata odierna è stato stucchevole come ai tempi di Giovanni Stroppa allenatore, al punto che in qualche occasione il pur comprensivo e riconoscente pubblico monzese ha osato accennare qualche fischio di disapprovazione. Troppe volte la palla è stata passata indietro anziché ai lati a compagni liberi: un atteggiamento che può significare una eccessiva dose di paura da parte dei giocatori ma anche un integralismo tattico che indispone gli amanti del calcio. Per il gioco dell’oca o gli scacchi sono altri i luoghi adeguati rispetto a un rettangolo verde dove bisogna correre in avanti e sudare per far gol e non per far girare la palla (e le palle di chi assiste, a volte con temperature rigide e magari dopo aver speso un po’ di soldi). Riassumendo: il Monza non segna perché non tira, non tira perché non crea occasioni, non crea occasioni perché fa girare troppo la palla per vie orizzontali. Il risultato non può che essere la sconfitta e, come oggi, la brutta figura rimediata allo stadio e di fronte a chi era a guardare lo strazio biancorosso davanti alla tv. E ora si va a Napoli e a Frosinone: si salvi chi può…
 
Per l’incontro di oggi Palladino, che non ha potuto disporre dello squalificato Gomez e degli infortunati Caprari e Andrea Carboni, ha proposto, rispetto al match perso contro il Milan, il recuperato Pablo Marì in difesa per, appunto, Andrea Carboni, e Akpa-Akpro dietro a Mota nel reparto offensivo, riportando Colombo in panchina. La Fiorentina di Vincenzo Italiano era priva degli influenzati Comuzzo e Martinez Quarta e degli infortunati Nicolás González, Dodô, Castrovilli e Bonaventura.
 
Davanti ai 10120 spettatori dell’U-Power Stadium, di cui oltre mille di fede viola, i toscani iniziano bene creando due occasioni per Ikone, una sprecata con una conclusione velleitaria e una risoltasi con un tiro deviato in tuffo da Di Gregorio. Al 7’ ci pensa proprio il portiere biancorosso a regalare un gol agli ospiti rinviando di piede addosso a Beltran, che non si lascia sfuggire l’occasione per raggelare la tifoseria brianzola. 2’ dopo la Fiorentina potrebbe ipotecare la partita quando Ikone vola via in contropiede, scarta anche Di Gregorio e conclude a rete a porta quasi tutta vuota: quasi perché incredibilmente si materalizza sulla linea il rientrante D’Ambrosio che devia in corner. Il Monza sembra un pugile stordito, incapace di reagire. Non solo non combina nulla, ma troppi suoi giocatori commettono una serie impressionante di errori tecnici e imprecisioni che avrebbero meritato una severa lezione. Verso la mezz’ora la partita si riaccende. Al 28’ Di Gregorio respinge a pugni uniti un tiro dalla distanza di Kayode. 2’ dopo il Monza risponde con Colpani che fugge in contropiede e a 20 metri dalla porta serve orizzontalmente Kyriakopoulos che aveva seguito l’azione: il greco al volo spara però malamente alto. Al 31’ Colpani calcia debolmente per un’agevole parata di Terracciano. Al 36’ un sinistro di Barak dal limite viene bloccato a terra da Di Gregorio.
 
Per il secondo tempo Palladino propone Ciurria per Pedro Pereira e Colombo per Gagliardini, col conseguente arretramento sia di Akpa-Akpro che di Mota. Dopo un paio di azioni un po’ più veloci e precise dei biancorossi, la Fiorentina prende le misure e, grazie anche ai cambi, imbavaglia nuovamente capitan Pessina e compagni, che non combinano nulla per un intero tempo, nonostante gli ingressi in successione di Valentin Carboni per Colpani, di Vignato per Mota e di Birindelli per Kyriakopoulos. Solo nel recupero si registrano due conclusioni degne di nota: al 49’ un sinistro di Ciurria dalla distanza sfila a lato di poco, al 50’ Sottil chiude un contropiede viola calciando a lato.
 
In sala stampa Italiano è su di giri: “È stata una vittoria grandiosa, spettacolare, nonostante i pochi allenamenti fatti per le continue partite tra campionato e coppe. Potevamo chiuderla prima ma va bene così. Dobbiamo essere fieri e orgogliosi di quello che stiamo facendo in campionato, in Conference League e in Coppa Italia”.
 
Palladino è decisamente amareggiato: “Innanzitutto bisogna fare i complimenti alla Fiorentina. Ci ha messo in difficoltà venendo a pressarci forte in avanti. Noi abbiamo dato tutto ma abbiamo fatto tanti errori tecnici e non abbiamo vinto i duelli offensivi. Mi è dispiaciuto per l’errore di Di Gregorio. Poi abbiamo avuto l’occasione di pareggiare ma non ci siamo riusciti. Nel secondo tempo la Fiorentina ha spezzettato tanto il gioco con tanti falli e non si è riusciti a giocare. Speravo in un guizzo dei subentrati ma non è arrivato”.
 
Il Monza tornerà in campo venerdì prossimo alle ore 18.30 allo Stadio Diego Armando Maradona per la sfida coi campioni d’Italia in carica del Napoli.
 
 
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Il Monza gioca malissimo e perde in casa con la Fiorentina

MONZA-FIORENTINA 0-1   Si vede che era già scritto nel fatto che in rosa ci sono ben tre giocatori che di cognome fanno Carboni che il Monza accumulasse per questo Natale tanto carbone sotto l’albero. Battute a parte, la seconda sconfitta consecutiva fa più male della prima non solo perché arrivata in casa, ma perché si è ripetuta in peggio, molto peggio, la cattiva prestazione di San Siro contro il Milan. Non si era mai visto

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MONZA-PARMA 1-1
 
Un punto nelle ultime 3 partite in casa è il magro bottino del Monza che scivola in classifica a 6 punti dalla zona promozione. La sensazione è che se non tornerà alla vittoria sabato prossimo (calcio d’inizio alle ore 14) a Cittadella difficilmente potrà continuare a sperare nei primi 2 posti in classifica, ossia a evitare i play-off già risultati fatali l’anno scorso. Il Parma porta a casa il terzo risultato utile consecutivo e al contrario del Monza spera di arrivarci ai play-off per poi cullare il sogno di tornare in Serie A immediatamente.
 
Il pareggio scaturito oggi all’U-Power Stadium è sostanzialmente giusto, perché la squadra di casa ha sì tirato spesso ma quasi sempre a vanvera. Riguardo al grande possesso di palla non è un merito se la stragrande maggioranza dei passaggi sono in orizzontale o all’indietro. I 3789 spettatori, tra cui il “patron” dei brianzoli Silvio Berlusconi, sono rimasti delusi, quelli biancorossi per non aver battuto una squadra alla portata e quelli gialloblù per aver visto sfumare i 3 punti negli ultimi minuti. Il Parma era assolutamente una squadra alla portata considerando anche che all’allenatore Giuseppe Iachini mancavano tra infortuni e squalifiche una decina di giocatori. Mentre dall’altra parte Giovanni Stroppa non ha potuto disporre di Brescianini, Ramirez, D’Alessandro, Marrone, Favilli, Di Gregorio, Paletta e Valoti. Rispetto alla gara persa col Lecce domenica scorsa sono stati schierati Lamanna, Caldirola, Colpani e Mota rispettivamente per Di Gregorio, Paletta, Barberis e Valoti.
 
Il fischio d’inizio dell’arbitro Valeri di Roma (per la prima volta a Monza dopo aver sottratto ai brianzoli la promozione in Serie B nel 2007 facendo finta di non vedere il macroscopico rigore su Borgobello nella finale di ritorno dei play-off del Girone A di Serie C1 contro il Pisa) non coincide con un assalto della squadra di casa, come ci si sarebbe aspettati dopo la sconfitta col Lecce. La prima occasione si segnala al 15’ quando un colpo di testa del biancorosso Mancuso termina a lato. Al 25’ una conclusione debole dalla distanza di Mazzitelli viene bloccata comodamente dall’eterno Buffon (44 anni). È però il Parma a passare in vantaggio al 30’: c’è un’incursione in area di Man che impegna severamente Lamanna, ma sul prosieguo dell’azione il portiere di casa viene uccellato da un perfetto pallonetto di Vazquez, alla sua decima marcatura in campionato. Nonostante il gol subito i locali continuano col solito tran-tran di palleggio e con la solita mancanza di rapidità nello smarcarsi per il tiro.
 
Pure il secondo tempo inizia allo stesso modo. Al 6’, però, su un cross dalla destra di Pedro Pereira il guizzo di Molina è buono, ma la conclusione a lato ha dell’incredibile. Al 13’ un tiro dalla distanza di Vazquez viene deviato in corner da Lamanna. Stroppa sostituisce un evanescente Mancuso con Gytkjaer e il Monza comincia a svoltare anche caratterialmente. Proprio l’attaccante danese al 22’ serve in mezzo per Mota che si libera del suo marcatore e calcia quasi a colpo sicuro, ma Delprato respinge sulla linea. Sulla prosecuzione dell’azione Machin crossa dalla sinistra per Gytkjaer che di testa manda a lato. Entrano Ciurria e Barberis per Pedro Pereira e Molina e poco dopo Mazzitelli da fuori area calcia ancora blandamente per la facile parata di Buffon. Stroppa getta nella mischia Sampirisi per Machin e finalmente al 42’ Gytkjaer si avventa su un cross dalla sinistra di Ciurria e insacca facendo esplodere di gioia la Curva Davide Pieri. Il Monza tenta anche il sorpasso ma il Parma respinge gli ultimi assalti.
 
In sala stampa Stroppa è apparso sereno: “Il pareggio è un risultato positivo guardando alla reazione avuta dalla squadra dopo il gol subito. Potevamo fare molto di più nel primo tempo, che è stato sterile da parte nostra. Del resto, su 16 volte che abbiamo tirato solo 4 volte è stato nello specchio della porta. Mi è invece piaciuto il sano nervosismo del secondo tempo. E dopo il pareggio ho rivisto la mia squadra devastante. È stato Gytkjaer a cambiare la partita, non solo per il gol, ma per l’atteggiamento. Il gol preso? Difficilmente si vede in Serie B: un gesto tecnico straordinario. Oggi abbiamo fatto più cross del solito? Sì, ma poco precisi”.
 
Anche Iachini è tutto sommato soddisfatto del punto preso: “Oggi avevamo tanti indisponibili. Abbiamo fatto la nostra partita, affrontando una squadra molto forte. Siamo stati ben organizzati, molto offensivi. Peccato per il gol subito nel finale: c’è mancato un pizzico di esperienza”.
 
 
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Il Monza in casa non batte neanche il Parma

MONZA-PARMA 1-1   Un punto nelle ultime 3 partite in casa è il magro bottino del Monza che scivola in classifica a 6 punti dalla zona promozione. La sensazione è che se non tornerà alla vittoria sabato prossimo (calcio d’inizio alle ore 14) a Cittadella difficilmente potrà continuare a sperare nei primi 2 posti in classifica, ossia a evitare i play-off già risultati fatali l’anno scorso. Il Parma porta a casa il terzo risult

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MONZA-EMPOLI 1-1
 
Nel match-clou della giornata tra la seconda e la prima della Serie B non vince nessuno e così il Monza continua a inseguire l’Empoli in fuga con 6 punti di vantaggio. L’1-1 scaturito tra la miglior difesa del campionato e il miglior attacco scontenta entrambe le squadre: i brianzoli perché hanno avuto più occasioni che non sono state sfruttate al meglio, i toscani perché sono stati a lungo in vantaggio e per il generoso rigore concesso ai biancorossi che ha fruttato il pareggio nonché per il gol non convalidato nel finale a Terzic. Intanto, però, entrambe le compagine prolungano rispettivamente a 8 e a 15 la striscia di risultati utili consecutivi.
 
Il match è stato interessante e pure vivace in diversi momenti, mostrando quelle che, assieme al Chievoverona, sono le due migliori formazioni della cadetteria. Lo spirito garibaldino del Monza lo si è visto già dall’“11” schierato da Cristian Brocchi, che a nostro giudizio ha sbagliato (a maggior ragione che si andava ad affrontare la capolista) a modificare quello che era l’assetto delle ultime giornate, sostituendo Barberis e Gytkjaer rispettivamente con i nuovi arrivati Scozzarella e Diaw. Il primo ha indubbiamente piedi migliori dell’ex crotonese, ma è fisicamente inadatto, almeno in questo momento, a partite di sacrificio in interdizione; il secondo non dispone, come avveniva a Pordenone, di una squadra che gioca per lui e dunque fa fatica a ritagliarsi spazi in attacco, dove invece ultimamente il danese si era distinto per fisicità, ma anche per assist e gol. Brocchi ha inoltre di nuovo preferito Donati a Sampirisi, altra scelta discutibile. L’infortunato Paletta è stato nuovamente rimpiazzato da Bettella, mentre l’altro infortunato Balotelli attende di scavalcare Diaw e Gytkjaer nella graduatoria dei centravanti agli ordini del tecnico milanese.
 
Da segnalare la prima convocazione per il neoacquisto D’Alessandro e la scandalosa mancata convocazione di capitan D’Errico per motivi tecnici chiaramente inesistenti. A tal proposito anche la Curva Davide Pieri, che finora non aveva mai criticato l’attuale proprietà, si è giustamente risentita, ricordando sulla propria pagina Facebook che non può “essere romantico” salire per la prima volta in Serie A adottando certe strategie di gestione dello spogliatoio. Se c’è un problema di disciplina, come è chiaro a tutti, va trattato in altro modo con l’unico giocatore “sopravvissuto” alla Serie D e che per il Monza ha dato tanto non solo in campo, avendo rifiutato ingaggi ben più lauti che gli erano stati offerti in altre piazze.
Alessio Dionisi, tecnico dei toscani, lamentava invece le assenze per infortunio di Fiamozzi, Bandinelli e Sabelli.
A proposito di allenatori, era presente in tribuna l’ex di Milan, Roma, Juventus e Real Madrid, Fabio Capello.
 
Pronti, via e Haas lancia da metà campo Mancuso che taglia come il burro la difesa biancorossa, salta il portiere e insacca la sua dodicesima palla dall’inizio del campionato. La reazione del Monza è immediata: al 4’, su cross dalla sinistra di Mota arriva Frattesi che però incespica al momento della battuta a rete. 2’ dopo la mezzala destra ha l’occasione per rifarsi ma, lanciato da un colpo di tacco di Boateng, riesce solo a impegnare Brignoli. Al 12’ La Mantia viene anticipato d’un soffio da Di Gregorio mentre al 14’ la stessa cosa succede a Diaw con Brignoli. Il portiere degli azzurri compie un miracolo su una conclusione di Barillà al 30’. Invece al 37’ è fortunato quando una botta di Boateng dal limite esce a lato di poco.
 
Anche al 5’ della ripresa l’ex Nazionale ghanese manda la sfera a lambire il palo. Subito dopo viene espulso per proteste il secondo portiere dell’Empoli, Furlan. Al 19’ il Monza è ancora sfortunatissimo perché colpisce due pali, prima con una botta da fuori di Frattesi e poi con una furbata di Boateng sul disimpegno empolese. Al 23’ un colpo di testa di Mancuso esce a lato di poco. Sul ribaltamento di fronte il Monza conquista un rigore, che viene concesso un po’ generosamente per un contatto tra Romagnoli e Mota che fa cadere a terra il Nazionale Under 21 portoghese. Dopo 2’ di proteste ospiti Boateng lo trasforma. Al 26’ un colpo di testa di La Mantia passa fuori di poco. Brocchi cambia in contemporanea Scozzarella, Boateng e Diaw rispettivamente con Barberis, D’Alessandro e Gytkjaer. Proprio il danese al 42’ stoppa e tira ma debolmente: Brignoli blocca. 1’ dopo Terzic segna un eurogol da 25 metri ma l’arbitro prima convalida e poi annulla su segnalazione del guardalinee per la posizione irregolare di Pirrello giudicata di disturbo al portiere. Il Monza tira un sospiro di sollievo e porta a casa 1 punto che basta a difendere il secondo posto conquistato 2 giornate fa, cioè al termine del girone d’andata.
 
In sala stampa Brocchi prima ha parlato della partita: “È stata bellissima. Ed è stata giocata alla grande da noi. Il gol preso all’inizio poteva far tanto male. Abbiamo creato tantissime occasioni: a volte è stato bravo il loro portiere, a volte siamo stati sfortunati e a volte imprecisi. Abbiamo preso due pali, giocato un ottimo calcio, dando dimostrazione di forza. Potevamo vincerla, ma l’Empoli ha dimostrato di valere il primo posto”. Poi ha detto la sua sul “caso D’Errico”: “Al Monza bisogna allenarsi sempre alla grande e giocare con grande impegno. ‘Ciccio’ nell’ultimo mese e mezzo ha fatto fatica ad innalzare il suo livello di preparazione alle partite perché più di tutti ha sofferto questa cosa bella di una squadra sempre migliorata ogni 6 mesi. Io voglio un bene incredibile a ‘Ciccio’: l’ho fatto diventare io il capitano del Monza. Sono come un papà che ha dato un segnale importante al figlio. Lui ha qualità importanti. Ma deve faticare molto di più rispetto a quanto faticava prima”.
 
Il Monza tornerà in campo già martedì prossimo alle ore 19 per il turno infrasettimanale: l’avversario sarà il Vicenza Virtus allo stadio “Menti” del capoluogo berico.
 
 
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Il Monza non accorcia sulla capolista Empoli

MONZA-EMPOLI 1-1   Nel match-clou della giornata tra la seconda e la prima della Serie B non vince nessuno e così il Monza continua a inseguire l’Empoli in fuga con 6 punti di vantaggio. L’1-1 scaturito tra la miglior difesa del campionato e il miglior attacco scontenta entrambe le squadre: i brianzoli perché hanno avuto più occasioni che non sono state sfruttate al meglio, i toscani perché sono stati a lungo in vantaggio e p

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INTERNAZIONALE-MONZA 2-0
 
Stavolta al Monza non è riuscita l’impresa di espugnare San Siro contro la metà di Milano che veste di nerazzurro: a differenza della scorsa stagione l’Internazionale ha capitalizzato le occasioni create trovando in Lautaro Martinez un terminale di efficacia straordinaria. I brianzoli hanno tutto sommato giocato bene, ma l’esordio nel campionato 2023/24 ha dimostrato che i nuovi arrivati non si avvicinano come valore a chi è partito. Parlando chiaramente si può affermare che per quanto visto in Coppa Italia contro la Reggiana e stasera, Gagliardini non vale assolutamente Rovella e Kyriakopoulos non può essere paragonato a Carlos Augusto. Lo stesso D’Ambrosio ha caratteristiche diverse da Izzo, oggi assente per squalifica ma che al tecnico Raffaele Palladino servirà come il pane in periodo di carestia. Senza dimenticare quella che è la nota dolente già dalla scorsa stagione, ossia la mancanza di un “bomber”: Mota è una seconda punta e Maric e Petagna non sono di categoria.
 
Davanti ai 72509 spettatori dello Stadio Giuseppe Meazza l’allenatore biancorosso, che oltre a Izzo squalificato aveva Bettella infortunato, ha oggi preferito Maric a Mota, ma il bosniaco naturalizzato croato non ha visto palla. L’Inter guidata da Simone Inzaghi era al completo, anche se Acerbi è rimasto in panchina perché acciaccato.
 
I meneghini partono forte e al 5’ un sinistro di Mkhitaryan da buona posizione passa alto. Dopo 3’, però, arriva il gol del vantaggio: sulla fascia destra Barella serve una bella palla per Dumfries che mette in mezzo alla perfezione per Martinez bravo ad anticipare tutti gonfiando la rete. Il Monza reagisce bene e imbastisce trame interessanti che però non sortiscono pericoli per la porta difesa da Sommer. Si registra solo al 22’ una debolissima conclusione dalla distanza di Gagliardini bloccata a terra senza problemi dal portiere nerazzurro. Verso la mezzora è invece l’Inter a tornare pericolosa: al 28’ un sinistro al volo di Martinez termina alto e 2’ più tardi una sciabolata di Dimarco lambisce il palo. Nel finale di tempo Di Gregorio blocca un pallone telefonato da Dimarco mentre un sinistro del biancorosso Ciurria finisce in curva.
 
La ripresa vede inizialmente un Monza determinato: al 3’ su una conclusione quasi a botta sicura di Kyriakopoulos è costretto a immolarsi Calhanoglu che respinge in scivolata col corpo. All’8’ un sinistro di Dimarco passa non lontano dall’incrocio dei pali. Al 15’ un calcio di punizione di Calhanoglu termina alto di poco. Palladino procede coi primi due cambi: Mota e Birindelli rispettivamente per Maric e Ciurria. Proprio Birindelli 5’ più tardi calcia alta da buona posizione. Al 21’ è invece Dimarco con un destro a giro a non trovare di poco la rete del raddoppio nerazzurro. Al 22’ Inzaghi effettua una tripla sostituzione inserendo anche l’ex biancorosso Carlos Augusto. Palladino risponde con altri due cambi: entrano Pedro Pereira e Machìn per i due “ex” D’Ambrosio e Gagliardini. Al 31’ la partita si chiude: Martinez è veloce ad arrivare in tempo sul cross dalla sinistra di Arnautovic per la rete del 2-0. Nel finale Palladino getta nella mischia anche Valentin Carboni per Kyriakopoulos, ma è Carlos Augusto a sfiorare la rete con un colpo di testa che passa di poco alto. Nel recupero ci prova due volte Caprari: prima dal limite ma la palla sfila sopra la traversa e poi da distanza ravvicinata ma angolata e Sommer respinge.
 
In sala stampa Palladino non ha fatto drammi per la sconfitta: “Complimenti all’Inter perché ha fatto un’ottima partita. Era difficile venire a giocare oggi a San Siro perché l’Inter è già una squadra forte. Abbiamo fatto una buona gara per 70’ e sull’1-0 abbiamo avuto un’occasione clamorosa. Mi dispiace aver preso 2 gol su nostre uscite disattente. L’Inter è stata brava ad aspettarci bassi. E noi abbiamo difettato davanti, soprattutto sulle fasce. Sappiamo che ci manca qualcosina in rosa. Anche questa come contro la Reggiana è una sconfitta che ci farà crescere. Mancanza di umiltà? Se mi dite una cosa così mi offendete. Perché Maric titolare e non Mota? Perché avevamo bisogno di profondità e Maric contro l’Everton e il Milan aveva disputato una buona gara. però è stato marcato bene. Gagliardini? Ha fatto una buona gara, ha dato tutto. La morte di Carlo Mazzone? Ho avuto il piacere e l’onore di essere allenato da lui a Livorno. Era un grande allenatore e un grande uomo: gli volevo bene”.
 
Il Monza tornerà in campo sabato prossimo alle ore 18.30 all’U-Power Stadium contro l’Empoli.
 
 
FOTO AC MONZA
 
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Il Monza non ripete l'impresa a San Siro. K.o. con l'Inter

INTERNAZIONALE-MONZA 2-0   Stavolta al Monza non è riuscita l’impresa di espugnare San Siro contro la metà di Milano che veste di nerazzurro: a differenza della scorsa stagione l’Internazionale ha capitalizzato le occasioni create trovando in Lautaro Martinez un terminale di efficacia straordinaria. I brianzoli hanno tutto sommato giocato bene, ma l’esordio nel campionato 2023/24 ha dimostrato che i nuovi arrivati non

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MONZA-LECCE 0-1
 
Coda fastidiosa per arrivare allo stadio e Coda fastidiosa dentro lo stadio: il pomeriggio del tifoso monzese è tranquillo sollo all’uscita di casa sotto il cielo azzurro. Nella giornata del record di pubblico dell’era Fininvest, con 6858 spettatori all’U-Power Stadium, molti dei circa 5mila supporters biancorossi sono rimasti pazientemente in coda lungo i viali d’accesso all’impianto sportivo anche per un quarto d’ora o più, assaporando quel clima da Serie A che sperano possa finalmente raggiungere la loro squadra del cuore. Certo è che difficilmente ciò succederà se si continuerà a perdere in casa come avvenuto nelle ultime due partite, cosa che in Serie B non succedeva da 21 anni. Questa stagione è stata anche la prima in cui il Lecce ha battuto il Monza sia in trasferta che in casa. E con il successo di oggi i giallorossi hanno pareggiato i conti nella storia delle sfide in cadetterie tra le due squadre.
Non che abbia giocato tanto male la compagine allenata da Giovanni Stroppa: dopo un primo tempo così così si è vista una bella reazione nel secondo, frazione di gioco dove troppo spesso si era assistito a un calo atletico e/o di approccio mentale. Ma se non si segna non si vince e anche oggi contro una “grande” del campionato il Monza ha mostrato tutti i suoi limiti nel reparto offensivo che, nonostante tutti gli innesti del mercato, non riesce a trovare l’assetto migliore. Perché quello attuale con un Mancuso ombra di sé stesso e un centrocampista come Valoti a supporto non può certamente essere l’assetto migliore. Stroppa in sala stampa non ha voluto spiegare il perché Mota, unico attaccante non deludente della stagione, non ha giocato dall’inizio dopo aver riposato nel turno infrasettimanale contro il Pordenone. La sensazione è che il “turnover” non sia stato ben bilanciato: oggi, ad esempio, ci sono stati solo due cambi rispetto a martedì scorso: Donati e Barberis rispettivamente per l’influenzato Sampirisi e il discontinuo Colpani. Mancavano gli infortunati Brescianini, Ramirez, D’Alessandro e Marrone, ma anche il suo omologo Marco Baroni, ex difensore biancorosso come del resto Tuia che ha giocato titolare, aveva indisponibili Dermaku, Faragò e Di Mariano.
 
L’avvio dei biancorossi, anche oggi davanti a “patron” Silvio Berlusconi, è promettente: al 2’ Barberis verticalizza per Mancuso che calcia alto. Il Lecce risponde al 7’ con un destro a giro di Listkowski che centra il palo. La partita è vibrante e nella foga al 24’ Machìn (che per il resto ha disputato un’ottima partita), perde malamente un pallone in area monzese: nel prosieguo dell’azione Listkowski gonfia la rete ma l’arbitro annulla la marcatura salentina su segnalazione del Var per un fallo di Gargiulo sul portiere Di Gregorio. Si assiste poi a una raffica di spioventi pericolosi in area da ambo le parti. Da segnalare l’esposizione in Curva Davide Pieri, in riferimento alla guerra in Ucraina, di uno striscione recante la seguente frase di un brano del cantautore, giornalista e scrittore Gabriele Marconi: “Strade d'Europa nello zaino libertà, forse un giorno l'ombra fuggirà”.
 
Il secondo tempo inizia con Mancuso che sbaglia incredibilmente un rigore in movimento. Al 9’ la partita svolta perché Paletta, che comunque ha disputato un’ottima gara, viene sorpreso dal rinvio del portiere ospite Gabriel per Helgason e lo abbatte al limite dell’area: per l’arbitro e il Var è rigore che il capocannoniere del campionato Coda trasforma (salendo a quota 14 gol). La reazione dei padroni di casa arriva 2’ dopo con Donati che calcia una gran botta dalla distanza che sfila di poco a lato. Entrano Colpani e Mota rispettivamente per Barberis e Mancuso e al 20’ un sinistro di Machìn passa a lato d’un soffio. Gytkjaer rileva Valoti e al 32’ si assiste a un bel contropiede del Monza, con Mota che serve proprio il neoentrato attaccante sulla sinistra: il mancino del danese viene respinto di piede da Gabriel. Stroppa si gioca anche la carta Ciurria come laterale sinistro per Molina, ma di occasioni clamorose non se ne registrano fino ai minuti di recupero. Al 46’ un tiro a giro di Coda finisce sul palo e poi Rodriguez segna sulla ribattuta però il Var annulla anche stavolta per fuorigioco. Al 50’ Gytkjaer viene nuovamente lanciato in contropiede ma si fa respingere la conclusione da Gabriel in uscita.
 
In sala stampa Stroppa ha fatto il finto serafico ma è chiaro che un’altra sconfitta mercoledì prossimo in casa contro il Parma (calcio d’inizio alle ore 18.30) potrebbe costargli la panchina: “Oggi abbiamo perso una possibilità di cambiare la nostra classifica. Io ho assistito a una prestazione eccezionale da parte della squadra. Abbiamo creato i presupposti per fare gol. Meritavamo un risultato diverso: a decidere è stato un episodio. Ora spetta a me ricaricare le batterie dei calciatori. Non bisogna mollare. La formazione di oggi? Per me era la migliore. Contro il Parma non so se recupererò qualcuno degli infortunati”.
 
Baroni ha così analizzato la sfida d’alta classifica (ora il Lecce è primo con la Cremonese mentre il Monza è sesto): “Per il Monza era una partita quasi determinante. Abbiamo giocato con il piglio giusto, con personalità. Sono contento per la prestazione della squadra. Ha dato la sensazione di aver dato tutto.
Complimenti alla squadra ma anche ai tantissimi tifosi. Noi siamo una compagine molto incisiva, con un’alta percentuale di gol rispetto ai tiri, mentre il Monza è bravo nel palleggio”. Un giro di parole per dire che i giallorossi sono concreti, mentre i biancorossi sono “tutto fumo e poco arrosto”. Nel complesso del campionato non ha tutti i torti, anche se ultimamente in Brianza qualche segnale di concretezza (come col Pordenone) s’era visto. Ora tra il Parma e la trasferta di Cittadella di sabato è obbligatorio portare in “cascina” almeno 4 punti di “fieno” per non perdere irrimediabilmente terreno con chi lotta per la promozione diretta.
 
 
FOTO BUZZI
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Il Monza non sa più vincere in casa, anzi perde

MONZA-LECCE 0-1   Coda fastidiosa per arrivare allo stadio e Coda fastidiosa dentro lo stadio: il pomeriggio del tifoso monzese è tranquillo sollo all’uscita di casa sotto il cielo azzurro. Nella giornata del record di pubblico dell’era Fininvest, con 6858 spettatori all’U-Power Stadium, molti dei circa 5mila supporters biancorossi sono rimasti pazientemente in coda lungo i viali d’accesso all’impianto sportivo anche per u

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MONZA-HELLAS VERONA 0-0
 
Niente di nuovo all’U-Power Stadium: il Monza inanella il secondo pareggio a reti bianche consecutivo e conferma di non avere nessuno in rosa in grado di segnare con un minimo di regolarità. Colombo, riproposto come centravanti nella speranza ripetesse la doppietta della gara di andata, e Djuric, finito in panchina nonostante si affrontasse l’Hellas Verona, cioè la squadra dove militava fino a poche settimane fa, fanno solo il solletico alle difese avversarie, e le sottopunte Colpani e Mota sono oggi tornati nell’anonimato. Dal centrocampo si sono invece perse le speranze di ripetere l’exploit della scorsa stagione: a parte i rigori di Pessina lo “score” è pressocché quello della difesa. Le uniche note positive della grigia giornata di oggi sono appunto il “clean sheet” di Di Gregorio e la creazione di qualche occasione in più del solito.
 
Per la sfida contro i veneti l’allenatore del Monza, Raffaele Palladino, che non ha potuto disporre dello squalificato Gomez, degli infortunati Caprari, Vignato, Gori e Ciurria e dell’influenzato D’Ambrosio, ha proposto, rispetto al match pareggiato a Udine, Izzo e Andrea Carboni in difesa rispettivamente per D’Ambrosio e Caldirola, Zerbin a centrocampo per Ciurria e Colombo in attacco per il fresco “ex” Djuric. L’Hellas Verona guidato dall’ex difensore biancorosso Marco Baroni era privo dello squalificato Suslov e dell’infortunato Cruz.
 
Davanti ai 10885 spettatori dell’U-Power Stadium, di cui circa 1300 di fede gialloblù, l’Hellas parte con determinazione e al 2’ Lazovic sorprende la retroguardia brianzola incuneandosi in area ed effettuando un tiro-cross rasoterra che esce a lato di non molto. Il Monza risponde al 6’ con una verticalizzazione di Birindelli per Colombo che insacca nell’angolino ma il guardalinee segnala che il centravanti biancorosso era in posizione di fuorigioco. Nell’azione successiva il gialloblù Swiderski impegna il portiere Di Gregorio. Al 9’ un colpo di testa dello scaligero Folorunsho finisce alto. Al 20’ Zerbin cross dalla sinistra per Birindelli che colpisce di testa in tuffo: Montipò respinge e Colpani in acrobazia manda fuori di poco. Quest’ultimo 4’ dopo calcia fuori da ottima posizione. Al 34’ Andrea Carboni anticipa in scivolata Folorunsho che stava per correggere in rete un corner dalla sinistra di Swiderski. Al 37’ è ancora il Verona pericoloso con Serdar che al volo dal dischetto spara alto. Al 40’ Birindelli pennella dalla destra un cross per Zerbin che, probabilmente indeciso se andare sulla palla di testa o di piede, pasticcia sprecando l’occasionissima. Il frizzante primo tempo si chiude al 43’ con la conclusione di Bondo dal limite che finisce in curva.
 
La seconda frazione di gioco si apre con un colpo di testa di Andrea Carboni che passa alto al 3’. Non succede più nulla di rilevante fino al 19’, quando Serdar spedisce la sfera sopra la traversa. 2’ prima Palladino aveva sostituito Colombo e Mota rispettivamente con Djuric e Valentin Carboni. Al 23’ l’arbitro decreta un rigore per il Monza per un inesistente fallo di Duda su Zerbin ma il Var lo corregge. 2’ più tardi entrano anche Kyriakopoulos e Gagliardini rispettivamente per Zerbin e Bondo e dopo altri 4‘ Pedro Pereira rileva Birindelli. Al 37’ un sinistro di Colpani da oltre 20 metri passa alto, come pure un sinistro di Andrea Carboni dal limite tre giri di lancette d’orologio dopo.
 
In sala stampa Baroni si è mostrato soddisfatto: “Siamo entrati in campo per vincere e non per aspettare, giusto come avevo chiesto. Contro un avversario impegnativo abbiamo disputato un buon primo tempo, mentre nel secondo siamo calati fisicamente, però siamo stati bene in campo. Il pareggio è giusto ma se segnavamo in una delle due prime occasioni il risultato forse sarebbe stato diverso. A gennaio abbiamo cambiato tantissimi giocatori, ma ora c’è tanta partecipazione agli allenamenti. Il mio passato al Monza? Ho giocato un anno in Serie B, nel 1982/83, in una squadra molto giovane che disputò un bellissimo campionato”.
 
Palladino è sorridente ma nasconde un’insofferenza: “Oggi è mancato solo il gol, soprattutto nel primo tempo. Abbiamo avuto un grande approccio alla partita. Siamo stati molto bravi a fare una partita molto solida, non rischiando quasi niente nel primo tempo, ma purtroppo non sbloccandola. Nel secondo tempo il Verona si è chiuso, come fanno quest’anno tante squadre contro di noi, e si è giocato sui duelli. Sono comunque molto soddisfatto: sono contento della prestazione ed è la terza partita senza subire gol. Il nostro cammino continua a essere positivo”. Dopo aver esaltato la prestazione del Monza come se la squadra avesse battuto l’Inter a San Siro (cosa riuscita l’anno scorso e giustamente sottolineata da grandi elogi), Palladino non si è trattenuto lamentandosi del fatto che troppi giornalisti esprimono critiche anche nelle domande in conferenza stampa invece di fare domande solo sulle cose positive… Gli consigliamo allora di andare ad allenare in Russia o in Ungheria, dove le critiche non sono ammesse a nessun livello.
 
Il Monza tornerà in campo domenica prossima alle ore 20.45 ancora all’U-Power Stadium per il derby col Milan.
 
 
FOTO AC MONZA
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Il Monza non segna neanche all'Hellas Verona

MONZA-HELLAS VERONA 0-0   Niente di nuovo all’U-Power Stadium: il Monza inanella il secondo pareggio a reti bianche consecutivo e conferma di non avere nessuno in rosa in grado di segnare con un minimo di regolarità. Colombo, riproposto come centravanti nella speranza ripetesse la doppietta della gara di andata, e Djuric, finito in panchina nonostante si affrontasse l’Hellas Verona, cioè la squadra dove militava fino a poche se

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MONZA-CAGLIARI 1-0
 
Battendo il Cagliari il Monza confeziona la quarta vittoria nelle ultime 5 partite, avanzando con più forza la propria candidatura per un posto nelle coppe europee. Una ipotesi che fino a un mese fa era assolutamente impensabile.
 
La squadra allenata da Raffaele Palladino ci sta prendendo gusto e, seppur con qualche difficoltà nel concretizzare la mole di gioco in fase offensiva, sembra finalmente solida in fase difensiva e precisa nella costruzione della manovra, miscelando nell’arco delle gare le forze con l’intelligenza tattica, e pure abile nel cambiare in corsa il sistema di gioco, seppur partendo da un ormai affidabile 4-2-3-1.
 
Per la sfida contro i sardi il tecnico napoletano, che non ha potuto disporre dello squalificato Gomez e degli infortunati Caprari, Vignato, D’Ambrosio e Bettella, ha proposto, rispetto al match vinto a Genova, Maldini trequartista per Pessina, a sua volta arretrato a centrocampo per Akpa-Akpro. Il Cagliari allenato da Claudio Ranieri era privo degli infortunati Mancosu, Pavoletti, Luvumbo, Mina, Gaetano e dell’ex biancorosso Petagna.
 
Davanti ai 14145 spettatori dell’U-Power Stadium, di cui quasi 3mila di fede rossoblù, il Monza comincia bene con una ripartenza conclusa da Maldini con un destro che si perde a lato. Poi, pur tenendo il pallino del gioco, i biancorossi non riescono più a pungere, un po’ per il buon assetto difensivo del Cagliari e un po’ per mancanza del guizzo importante in area di rigore avversaria. Il Cagliari si fa vivo al 31’ con un calcio di punizione rasoterra di Lapadula che esce fuori di poco. E al 35’ un colpo di testa di Dossena passa a lato. Si arriva al 42’ quando il Monza passa in vantaggio un po’ a sorpresa: c’è un calcio di punizione da 20 metri e a batterlo va Maldini; l’ex milanista manda la sfera prima a sbattere sulla traversa, poi a superare la linea di poco e quindi in campo, ma sull’orologio dell’arbitro si accende la luce della gol line technology. Per il “figlio d’arte” è il terzo gol nelle ultime 4 partite. Al 46’, infine, un colpo di testa di Mota passa fuori.
 
L’avvio di ripresa vede un Monza determinato e combattivo, che aggredisce alto gli avversari. Al 6’ Colpani calcia fuori. Al 18’ entrano Gagliardini e Zerbin per Mota e Maldini, con il conseguente avanzamento di Pessina sulla tre quarti. 1’ dopo è però il Cagliari a sfiorare il pareggio con un destro dal limite di Deiola che sfila a lato d’un soffio. Al 22’ un colpo di testa debole di Pessina è facile preda di Scuffet. Al 23’ il rossoblù Lapadula segna ma il gol non viene convalidato per fuorigioco dello stesso attaccante. Al 29’ Palladino sostituisce Colpani e Birindelli con Valentin Carboni e Caldirola passando al 3-4-2-1. Al 37’ Colombo rileva Djuric e 1’ dopo il centravanti lanciato in contropiede davanti a Scuffet getta alle ortiche la ghiotta opportunità provando lo scavetto che gli riesce pure malissimo. Al 48’ lo stesso Colombo in posizione defilata scaraventa la sfera addosso al portiere.
 
In sala stampa Ranieri si mostra dispiaciuto per il risultato, ma non per la prestazione: “Credo che oggi abbiamo tirato in porta solo una volta. Quando ti mancano i giocatori più imprevedibili qualcosa paghi. Nel primo tempo abbiamo giocato alla pari, nel secondo dovevamo cercare di pareggiare ma non ci siamo riusciti. Ed è andata bene che loro non hanno chiuso la partita nelle varie occasioni che hanno avuto. Comunque oggi abbiamo perso solo 1-0 e su calcio di punizione col Monza, che ha tutto e che ha un allenatore che ha tirato su una bella squadra forte. Sono soddisfatto della prova dei miei giocatori. Ci dispiace non aver dato una gioia ai tanti tifosi del Cagliari del Nord Italia”.
 
Palladino sprizza felicità da tutti i pori: “È stata una bellissima vittoria, anche se non giocata bene tecnicamente per merito anche del Cagliari che si difendeva bene. Poi Maldini ha tirato fuori dal cilindro una perla. Nel secondo tempo è venuto fuori lo spirito di squadra e abbiamo rischiato zero. C’è solo il rammarico di non aver segnato la rete del 2-0. Sono orgoglioso di quello che stiamo facendo. È l’undicesima partita che non subiamo reti. Nelle ultime 9 partite dovremo essere la mina vagante, cercando di stare attaccati alle grandi squadre. L’obiettivo adesso è fare più punti dello scorso campionato, poi si vedrà. Maldini? Il piede buono ce l’ha nel Dna, però gli ho detto che fino al gol non aveva giocato bene. Birindelli? Continua a crescere, ma deve migliorare le scelte sull’ultimo passaggio. Quanti giorni di riposo avranno i ragazzi? Qualche settimana fa avevamo stabilito una tabella in base ai punti conquistati e loro hanno ottenuto il massimo”.
 
Giorni di riposo che arrivano per via della pausa del campionato dovuta agli impegni delle Nazionali: il Monza tornerà in campo sabato 30 marzo alle ore 15 quando sarà ospite allo Stadio Olimpico - Grande Torino.
 
 
 FOTO AC MONZA
 
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Il Monza non si ferma più, battuto anche il Cagliari

MONZA-CAGLIARI 1-0   Battendo il Cagliari il Monza confeziona la quarta vittoria nelle ultime 5 partite, avanzando con più forza la propria candidatura per un posto nelle coppe europee. Una ipotesi che fino a un mese fa era assolutamente impensabile.   La squadra allenata da Raffaele Palladino ci sta prendendo gusto e, seppur con qualche difficoltà nel concretizzare la mole di gioco in fase offensiva, sembra finalmente

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MONZA-NAPOLI 2-0
 
Il Monza non si ferma davvero più: all’U-Power Stadium batte per 2-0 il Napoli neocampione d’Italia (tra l’altro la prima vittoria casalinga contro i partenopei in 7 gare ufficiali nella storia) e allunga a 7 gare la striscia positiva, mantenendo in vita la speranza di agguantare l’8° posto che potrebbe regalare la qualificazione alla Conference League.
 
La squadra allenata da Raffaele Palladino ha approfittato dell’evidente mancanza di motivazioni degli azzurri guidati da Luciano Spalletti, che tra l’altro ha operato un abbondante “turnover”, lasciando in panchina mezza formazione titolare. I biancorossi hanno invece giocato proprio come se la qualificazione alle coppe europee fosse raggiungibile, con attenzione, determinazione e voglia di correre. Tra l’altro, forse è stata la prima volta in stagione che allo stadio di Monza erano presenti più tifosi della squadra ospite che di quella di casa. In totale oggi riempivano quasi completamente l’U-Power Stadium 14455 spettatori, che hanno fruttato l’incasso record nella storia del club brianzolo: 683521,46 euro.
 
Per questa partita Palladino, oltre a dover fare a meno dell’infortunato Colpani, sostituito da Caprari, ha preferito Marlon all’acciaccato Pablo Marì in difesa, Rovella a Machin a centrocampo e Petagna a Valoti nel reparto offensivo.
Spalletti, che non ha potuto disporre degli infortunati Mário Rui e Lozano, ha appunto optato per un mezzo “turnover”.
 
Il Napoli inizia col botto: dopo 10” Zielinski calcia fuori di poco da posizione defilata. Dopo qualche minuto, però, il Monza prende il controllo del gioco e imbastisce azioni lente ma efficaci. Al 6’ Mota calcia praticamente un rigore ma Lobotka devia in corner il pallone appena partito dal suo piede. Al 15’ una conclusione di Carlos Augusto viene deviata in corner da Juan Jesus. 3’ dopo, comunque, i biancorossi passano in vantaggio al termine di una bellissima azione di contropiede infiocchettata da Mota. La reazione del Napoli è debole: la manovra non è incisiva per mancanza di tecnica e obiettivi di squadra. Al 35’ Rrahmani sparacchia alto da 10 metri. Solo al 40’ Di Gregorio è chiamato a una grande respinta su Anguissa.
 
Il Monza inizia bene anche il secondo tempo e al 9’ raddoppia: Mota, lanciato da Izzo, entra in area sulla destra e calcia una botta che Gollini respinge sui piedi di Petagna; il centravanti ancora di proprietà del Napoli esegue una serie di finte e poi piazza la sfera nell’angolino. 2’ dopo c’è un altro contropiede di Mota: l’attaccante portoghese costringe Gollini alla deviazione in corner. Il Napoli si fa vivo al 19’ quando Di Gregorio deve respingere un colpo di testa ravvicinato di Olivera. Al 24’ Birindelli rileva Caprari e Ciurria si sposta sulla tre quarti. 1’ dopo l’azzurro Osimhen spara alle stelle. Al 29’ un destro a giro di Kvaratskhelia viene bloccato a terra da Di Gregorio. Sensi rimpiazza Rovella e Di Gregorio, grande protagonista del match, respinge anche la conclusione di Zielinski. Al 38’ Palladino sostituisce Pessina, Izzo e Petagna rispettivamente con Machìn, Antov e Carboni, con Mota che va a fare il centravanti. Nel finale ci si aspetta un Napoli più arrembante ma è il Monza a rendersi più pericoloso con una serie di azioni di contropiede sprecate malamente dai biancorossi per mancanza di visione di gioco o per “venezianismo” di qualche singolo.
 
In conferenza stampa Spalletti ha parlato di motivazioni, palloni persi e Monza: “Se un calciatore professionista dopo aver ottenuto un certo obiettivo cambia organizzazione, impostazione, disciplina nel modo di fare, o si demotiva, significa che è limitato. Non devo essere io a motivare i giocatori dopo che hanno vinto lo scudetto. Oggi abbiamo perso troppi palloni. Se si perdono tutti questi palloni si prendono più ripartenze, che significa fare più fatica e di conseguenza perdere lucidità e quindi perdere ancora più palloni. Poi Palladino è un ottimo allenatore che sa fare bene il suo lavoro grazie anche a una società che ha costruito una squadra di livello. Oggi ho apprezzato poco il Monza perché ci ha fatto perdere. Ho apprezzato il cartello sulla porta del nostro spogliatoio con scritto Benvenuto Napoli anche perché nessun’altra società lo ha fatto. E poi devo fare i
complimenti a Petagna che ha giocato bene e ha fatto un gran gol”.
 
Palladino è assolutamente soddisfatto, ma le sue parole fanno intendere che difficilmente resterà a Monza a fine stagione: “Nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo e a me non piace difendermi solamente. E qualche ripartenza potevamo farla meglio. Sono comunque soddisfatto di questa ennesima grande prestazione. Mi è piaciuto l’atteggiamento, la corsa, la voglia di lottare su tutti i palloni. Abbiamo fatto un’ottima fase difensiva nel primo tempo, abbiamo avuto personalità nel gioco, siamo stati pericolosi in avanti. Anche quelli entrati dopo hanno fatto bene. Oggi do 10 a tutti quanti. Anche Petagna oggi è stato grande: si merita queste soddisfazioni dopo i problemi fisici che ha avuto. Mota sta dimostrando tutto il suo valore: ha caratteristiche che mi permettono di farlo giocare dappertutto, infatti potrei anche schierarlo come esterno di centrocampo. È un ragazzo intelligente, che ha fatto uno scatto anche dal punto di vista mentale. È destinato a fare una grandissima carriera. Questa è una squadra forte che però perderà tanti giocatori tra rientri da prestiti e contratti scaduti. Questo gruppo non ci sarà più. L’anno prossimo sarà l’anno più difficile. Questa società è però capace di programmare e avrà un grande futuro. Il Napoli? È sempre bello affrontare la squadra della mia città. Ero un po’ emozionato prima della partita per i tanti tifosi napoletani presenti in città. Faccio un applauso al popolo monzese che ha accolto bene i tifosi napoletani”.
 
Il Monza tornerà in campo venerdì prossimo alle ore 20.45 al Mapei Stadium – Città del Tricolore di Reggio Emilia contro il Sassuolo.
 
 
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Il Monza non si ferma più, battuto anche il Napoli campione

MONZA-NAPOLI 2-0   Il Monza non si ferma davvero più: all’U-Power Stadium batte per 2-0 il Napoli neocampione d’Italia (tra l’altro la prima vittoria casalinga contro i partenopei in 7 gare ufficiali nella storia) e allunga a 7 gare la striscia positiva, mantenendo in vita la speranza di agguantare l’8° posto che potrebbe regalare la qualificazione alla Conference League.   La squadra allenata da Raffaele Palladino h