Palladino vuol prendere il Toro per le corna

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Il Monza domani alle ore 15 giocherà a Torino per la terza volta in stagione, dopo la sconfitta e la vittoria ottenute contro la Juventus rispettivamente in Coppa Italia e in campionato. Il prossimo match si disputerà però non all’Allianz Stadium ma allo Stadio Olimpico Grande Torino, da alcuni anni casa della squadra granata che ha fatto la storia del calcio italiano soprattutto negli anni ’40 ed è entrata nel mito dopo la tragedia di Superga, di cui proprio l’altroieri si è celebrato il 74° anniversario. L’obiettivo della compagine allenata da Raffaele Palladino è allungare la striscia positiva a 6 gare per continuare a sperare nell’8° posto che potrebbe regalare la qualificazione alla Conference League. Mancano 5 partite alla fine del campionato e il Torino è proprio una diretta concorrente, avendo gli stessi punti (così come anche il Bologna, tutte al 9° posto) e la stessa differenza reti. Il suo tecnico Ivan Juric è un maestro di Palladino, oltre che suo grande amico. Però i due non si potranno incontrare in campo a causa della squalifica del trainer biancorosso. “Dispiace non poter affrontare sul campo l'amico Juric – ha esordito Palladino in conferenza stampa - Mi avrebbe fatto piacere abbracciarlo. È successo a fine dicembre in amichevole, ma quel match aveva ben altra importanza. Quella di domani sarà tutta un’altra partita. Il Torino è una squadra forte, organizzata, che ti mette in difficoltà. Da parte nostra però c'è entusiasmo: siamo galvanizzati dai risultati di questo periodo. Vedo la fame negli occhi dei ragazzi. Mi piacerebbe che domani facessero una grande prestazione come hanno fatto nelle gare dell'ultimo periodo. Sto valutando di fare un po’ di ‘turnover’ e probabilmente farò qualche cambio nella formazione iniziale. Tanto chiunque va in campo in questo momento gioca alla grande. Izzo? Con lui ho un rapporto fantastico. È un ragazzo dal valore umano eccezionale. Quando c'è amicizia viene tutto più facile con lui. Gli siamo vicini per quello che sta accadendo. Lui è il primo trascinatore nello spogliatoio e dà sempre il massimo negli allenamenti e ha sempre il sorriso stampato sul viso. Sono sicuro che farà ancora bene in campo in questo finale di stagione. Gytkjaer? È sempre pronto a giocare ed è sempre affamato di gol. Va spesso vicino alla rete, ma è un po' sfortunato. L’altro giorno gli ho detto scherzando: ‘Sei stato il primo ad aprire le danze della mia gestione, non puoi fermarti a quel gol’. In generale coi ragazzi cerco di essere vero e leale. Perché prima dei calciatori ci sono gli uomini. Mi piace parlare con loro: è la cosa più bella del mio lavoro. E lavorare quest'anno col Monza in Serie A è stata una scuola. Abbiamo vissuto tante difficoltà ma sono state gestite in maniera tranquilla, col lavoro. Nei giorni scorsi ho sentito il presidente Silvio Berlusconi e mi ha fatto molto piacere. È sempre carico di energia, di entusiasmo, trasmette una grande passione. È contentissimo per i nostri ultimi risultati e per le nostre prestazioni e ha voglia di vincere. Se ingaggerà Ibrahimovic? ‘Ibra’ l’ho conosciuto alla Juventus e per me è stato un piacere. Era un mio modello di giocatore. È un campione assoluto, ma adesso non bisogna parlare di mercato. Anche riguardo a me. Io non ho ricevuto telefonate da parte di alcun club, ma queste cose le gestisce il mio agente. In questo momento non voglio sentire niente che sia extra-Monza. Io non voglio distrazioni. Dobbiamo arrivare almeno decimi perché sarebbe qualcosa di eccezionale. Lo scudetto al Napoli? Lì c’è un allenatore fantastico, strepitoso, che ha vinto poco rispetto alle sue qualità. Hanno avuto il coraggio di cambiare, c’è stato un grande lavoro da parte di tutta la società e quando si lavora in sintonia arrivano grandi risultati. Sono felice per la mia città: vedere Napoli colorata d’azzurro, vedere la mia gente felice è bellissimo”.