Palladino sogna di battere il Napoli come un anno fa

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Quella di domani contro il Napoli (calcio d’inizio all’U-Power Stadium alle ore 15) sarà probabilmente per il Monza l’ultima chiamata per rimanere nel lotto delle squadre che lottano per un posto nelle coppe europee della prossima stagione. Una vittoria, oltre ad arricchire il curriculum di un altro risultato di prestigio contro la squadra campione d’Italia in carica, già battuta un anno fa, servirebbe ad affrontare i prossimi due impegni, entrambi difficili contro Bologna e Atalanta, con maggiore voglia e determinazione. Lo sa bene l’allenatore dei biancorossi Raffaele Palladino, che non ha ancora smaltito del tutto la delusione per la sconfitta di sabato scorso a Torino, sponda granata, giunta a seguito di un arbitraggio sfacciatamente casalingo nel secondo tempo. “A Torino non mi sono presentato in conferenza stampa al termine della partita perché quando si è arrabbiati si possono dire cose inappropriate – ha commentato nella consueta conferenza stampa della vigilia – Dato che non voglio parlar male degli arbitri non parlo neanche ora… Parliamo della gara di domani: affronteremo una squadra forte, che ha avuto delle difficoltà quest'anno, ma che è pur sempre la squadra campione d'Italia in carica. E ha voglia di rivalsa dopo la sconfitta di domenica scorsa. Il Napoli è una squadra di grandi palleggiatori e grandi tiratori. Rispetto a quella allenata da Walter Mazzarri, con alla guida Francesco Calzona ci sono state un po’ di modifiche. Ha principi di gioco piuttosto differenti perché lui è un tecnico d’esperienza internazionale, preparato, che adotta un sistema 4-3-3 difendendo bene. Li abbiamo studiati e siamo carichi, pronti, determinati. Questa settimana ho visto la squadra arrabbiata. E domani a me interessa la prestazione. Ci mancherà per squalifica il capitano Pessina, ma sono sicuro che chi lo sostituirà farà una grande prestazione. La fascia da capitano la indosserà Pablo Mari. Saranno ancora assenti Gomez per squalifica e D’Ambrosio, Bettella, Caprari e Machin per infortunio mentre Vignato ha recuperato ma giocherà con la Primavera per riacquisire la condizione. In settimana si era anche infortunato Bondo ma ha recuperato al 100%. Valentin Carboni? Sta bene e ha lavorato alla grande: è pronto per scendere in campo. Ciurria? Ho un debole per lui: lo amo come calciatore e come persona. Quest’anno è sceso in campo tante volte in condizioni precarie a causa di un fastidio al ginocchio. Dopo essersi fermato per due mesi ora deve trovare la condizione migliore. Io tengo a lui perché la passata stagione ha fatto la differenza giocando in tanti ruoli. Quest’anno immaginavamo che sarebbe stato un campionato più difficile e in più abbiamo affrontato tante difficoltà, prime tra tutte gli infortuni al ginocchio di Caprari e la malattia al piede di Izzo: pertanto nei primi mesi di questa stagione neanche speravo che sarei stato undicesimo in classifica dopo 30 giornate; dunque di quanto è stato fatto sono orgoglioso e soddisfatto; l’obiettivo era di restare in Serie A e ce l'abbiamo fatta. Si parla sempre di valori tecnici, ma non si parla mai di valori mentali: tanti giocatori del Monza sono cresciuti in maturità. Per la nostra società e il nostro staff tecnico arrivare a mettere a disposizione giocatori per le Nazionali è motivo di orgoglio. Se i giocatori con me si divertono? I ragazzi devono andare al campo felici perché il calcio è un lavoro ma è anche un gioco e i calciatori sono quindi dei lavoratori privilegiati. Una rivista francese nei giorni scorsi mi ha chiesto perché i ragazzi di oggi non hanno il talento che avevano una volta. Gli ho risposto che noi a Napoli da bambini giocavamo per strada, dribblando le auto, i dossi e le pietre, mentre ora i ragazzi stanno attaccati al telefonino o giocano alla PlayStation. Se da calciatore ho avuto la possibilità di giocare nel Napoli? No, ma sarebbe stato bello”.