Palladino ringrazia il Monza ma non firma ancora il rinnovo

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Alla vigilia dell’ultimo turno infrasettimanale di Serie A, che vedrà il Monza alle 21 ospitare all’U-Power Stadium la Roma, si continua giustamente a parlare della salvezza della squadra biancorossa, raggiunta con 6 giornate di anticipo sul termine del campionato. La vittoria conquistata a La Spezia venerdì scorso unita al pareggio ottenuto dall’Hellas Verona l’altroieri a Cremona hanno permesso al team allenato da Raffaele Palladino di centrare l’obiettivo minimo stagionale. Ora lo sguardo si rivolge verso l’alto perché dal 10° posto la formazione brianzola potrebbe ulteriormente scalare posizioni fino al raggiungimento della qualificazione alla Conference League, la terza coppa europea per importanza. Nella conferenza stampa odierna Palladino ha parlato di questo e di altro, compresa la questione dell’eventuale rinnovo del suo contratto in scadenza il 30 giugno. A differenza del solito, prima di rispondere alle domande dei giornalisti ha voluto ringraziare un po’ tutte le componenti sociali che hanno portato al traguardo della salvezza: “Quella di oggi non è una conferenza come tutte le altre – ha esordito – Stavolta sappiamo che il Monza l'anno prossimo giocherà ancora in Serie A. Ci tengo a ringraziare la società che mi ha dato la possibilità di allenare al massimo livello, i tifosi che ci hanno sempre sostenuto, la squadra che ha dato tutto per tutto il campionato, lo staff che ha lavorato benissimo, i giornalisti e tutto l'ambiente del Monza. Ora possiamo dire che è stata fatta un'impresa. Sono felice. Mancano 6 partite alla fine del campionato: dobbiamo restare concentrati perché possiamo ancora fare tanto e renderlo addirittura straordinario. Del mio eventuale rinnovo del contratto ne parleremo a fine campionato. Abbiamo alzato l’asticella sotto tutti i punti di vista: dobbiamo migliorare soprattutto nel prendere meno gol. A La Spezia ho visto una squadra matura, completa in tutti i reparti, che sa giocare sporco quando la partita diventa sporca. Dall'inizio della mia gestione c’è stato un percorso di crescita della squadra. A un certo punto, visto il rendimento, ho potuto addirittura lavorare sui dettagli. Nel girone di ritorno abbiamo perso solo 3 partite salvandoci a 6 giornate dalla fine: se me l’avessero proposto quando ho preso in gestione la squadra ci avrei messo la firma col sangue. È una stagione di cui parleremo per tanti anni. Probabilmente ogni singolo giocatore ha fatto la sua miglior stagione calcistica. Possiamo nominare tutti ma ad esempio si nomina poco Pablo Marì che sta facendo un campionato straordinario. Da qui alla fine del campionato darò spazio anche ai ragazzi che hanno giocato meno. Chi ha giocato poco fino adesso ha grandissimi meriti perché ha comunque tenuto il livello degli allenamenti molto alto, tra l’altro simulando benissimo gli avversari nelle partitelle di contrapposizione. Alleno dei ragazzi straordinari, ma è davvero una squadra che ha tanto carattere e lo dimostra il fatto che vince tante partite fuori casa. Del resto il calcio del futuro sarà dei duelli a tutto campo: vincerà le partite chi vincerà di più questo tipo di duelli. Abbiamo ancora 6 partite difficili, anche con squadre di livello, ma noi stiamo giocando con leggerezza e tanta voglia di far bene. Ecco, se volete sapere il mio merito, è stato quello di creare un’alchimia qui al Centro Sportivo Monzello, non solo tra giocatori, staff tecnico e dirigenti, ma anche con i collaboratori, i giardinieri, gli chef e i camerieri. Essere accostato ai grandi allenatori è gratificante perché lavoro 10-12 ore al giorno. A Monza sto benissimo, sono grato a questa società, però non voglio parlare del futuro. Ci sarà tempo per parlare con la società. Non c'è nessun problema, ma questa settimana abbiamo pure 2 partite. Poi non è giusto parlare di cose personali perché bisogna parlare dei giocatori: la salvezza è merito loro. Io un anno fa disputavo i play-off del campionato Primavera B: chi poteva immaginare come sarebbe cambiata la mia vita in un anno? Sono strafelice di tutto quello che è successo. Domani sarà per me un onore e un’emozione incontrare l’allenatore della Roma, Josè Mourinho, lo Special One. Mi piacerebbe prendermi da allenatore la rivincita avendo perso contro di lui da giocatore. Ma la Roma sarà una squadra difficile da affrontare: dovremo essere bravi come a La Spezia. La Roma è una squadra compatta, chiusa, che si difende bene e riparte bene. Ed è una squadra di gamba. E pure camaleontica perché cambia spesso assetto di gioco e anche sistema di gioco. In questi giorni hanno avuto tanti infortuni e dunque è ancora più difficile studiarla”.