L'eredità di Pioli, o il suo regno attuale?

Il Milan è fra le migliori squadre del girone di ritorno e il quinto posto, valido per fornire un posto in Europa League diretto, non è più un miraggio con questa media punti da far invidia alle prime della classe. Gran parte del merito va sicuramente a Pioli, che ha saputo in primis “trovare” una formazione e quindi dare un’identità alla squadra e poi lavorare sui singoli, ma nonostante ciò potrebbe non essere confermato. 

Milan: il valzer degli allenatori potrebbe continuare

A Milanello è da un po’ che si vedono diversi volti condurre gli allenamenti dei rossoneri: sono esattamente 10 in 7 anni gli allenatori succedutisi sulla panchina rossonera di San Siro, partendo da Allegri nel 2013-2014 e arrivando a Stefano Pioli passando per Gattuso, Montella, Inzaghi e altri. Molti, anzi quasi sicuramente troppi, per dare continuità di risultati e per garantire un processo tecnico di crescita. Con il tecnico di Parma però, il Milan quest’anno sembra aver trovato ciò che serve per poter competere ad alto livello e se ne sono accorti anche addetti ai lavori e esperti delle scommesse Serie A di bet365 che vedono i rossoneri assolutamente in corsa per il quinto posto, risultato che prima della sosta forzata non sembrava assolutamente possibile. Le motivazioni di questo miglioramento sono molteplici, ma il tecnico emiliano ha contribuito e non poco alla serenità, all’armonia e alla crescita della squadra e dei singoli. 

Fiducia a tutti e gestione Ibrahimovic eccellente

Pioli ha dimostrato di avere anche delle ottime basi di psicologia. Gestire uno spogliatoio in cui c’è Zlatan Ibrahimovic non è sicuramente facile, data presenza tanto ingombrante quanto importante, carismatica e vincente dello svedese. Ebbene l’allenatore ex di Juventus, Bologna e Salernitana fra le altre ha saputo dare al campione svedese il giusto spazio non soltanto in campo, dove è risultato decisivo in diverse occasioni, ma anche fra i compagni, dandogli con tacito accordo un ruolo da leader e da chioccia per i suoi compagni più giovani. E così Ante Rebić ha cominciato a segnare, così come Rafael Leão e la squadra ha iniziato a ragionare da grande. Pioli ha condito il tutto con bel calcio e con la capacità di tenere tutti sulle spine, anche chi giocava di meno, apportando uno stimolo individuale ma anche di squadra. Un caso eclatante è il terzino Calabria, spesso alternatosi con Conti, ma anche la gestione dei difensori da parte del tecnico è notevole, tanto da far risultare i rossoneri fra le prime cinque migliori difese del campionato. 

Rischiare di perdere quanto di buono fatto in questa stagione dalla squadra, dal tecnico e dallo staff dirigenziale sarebbe davvero un peccato. In società si sono vagliate varie ipotesi fra cui ci sarebbe anche la possibilità "romantica" di un clamoroso ritorno di Gattuso dopo l'esperienza positiva al Napoli. Staremo a vedere cosa succederà in casa Milan, ciò che è sicuro è che per aprire un ciclo serve dare fiducia nell’allenatore in cui si investe, altrimenti si rischia di ripartire sempre da zero.