Il Monza ribatte la Juventus, infranto un altro record

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JUVENTUS-MONZA 0-2
 
Non è stato un miracolo, ma un capolavoro. Il Monza plasmato da Raffaele Palladino è una meraviglia che tutta l’Italia calcistica dovrebbe ammirare: con una squadra sì forte, ma non composta da fuoriclasse come tante altre, ha saputo mettere sotto una Juventus che senza i 15 punti di penalizzazione starebbe lottando ancora per lo scudetto. Non sappiamo quanto abbia influito psicologicamente la condanna della Federcalcio per i bilanci “addomesticati”, ma sappiamo quanto abbia giovato al Monza il cambio di allenatore. Oggi la squadra è stata praticamente perfetta: difesa impenetrabile, centrocampo di qualità che ha saputo cambiare ritmo a seconda del momento della partita e attacco cinico, che ha saputo far male nelle poche occasioni capitategli. Impossibile trovare qualcuno sotto o anche poco sopra la sufficienza: l’impresa all’Allianz Stadium resterà per sempre nella storia della società e per i tifosi presenti sarà qualcosa da raccontare un giorno ai nipoti.
 
Palladino ha oggi avuto tutti a disposizione, a sottolineare che anche la condizione fisico-atletica del gruppo è ottimale. Rispetto alla partita pareggiata col Sassuolo, in difesa Pablo Marì è tornato al posto di Marlon, a centrocampo ha giocato Rovella per Birindelli e in attacco Mota è stato schierato a scapito di Petagna. Un po’ a sorpresa è stato confermato Machìn in mezzo al campo anziché riportare Sensi dall’inizio. Allegri aveva indisponibili Bonucci, Cuadrado e Chiesa.
 
Il Monza parte bene e tesse le sue trame di gioco senza timore reverenziale. Alla prima occasione, al 10’, va in gol con Caprari, bravo a liberarsi di due avversari e a battere Szczesny con un preciso destro nell’angolino, ma 1’ dopo le feste l’arbitro annulla per un fuorigioco segnalato dal Var. La Juventus, scampato il pericolo, si sveglia e al 14’ un destro di Kean passa a lato di poco. Ma è un fuoco di paglia: il Monza torna a far male 4’ dopo grazie a uno stupendo pallone filtrante di Machin per Ciurria che con sangue freddo insacca alle spalle di Szczesny. I piemontesi cominciano a sentire il nervosismo del loro pubblico e allora Gatti, spalle alla porta e marcato dai difensori biancorossi, riesce a girarsi e a tirare ma la palla viene deviata in corner. Al 39’ arriva il raddoppio dei brianzoli: Carlos Augusto va via in contropiede, entra in area, si guarda attorno, vede che l’ha seguito solo Mota e gli fa filtrare la sfera tra le gambe dei difensori: il portoghese mette a terra due avversari con le finte e gonfia la rete. Negli ultimi minuti aumenta il nervosismo in campo, ma il Monza riesce ad andare negli spogliatoi con la rete inviolata.
 
Allegri effettua tre cambi e la Juventus parte in quarta per cercare di ribaltare il risultato. Al 7’ si registra un’azione personale di Miretti conclusa con un debole tiro che si spegne tra le braccia di Di Gregorio. Al 14’ Palladino sostituisce Rovella con Sensi, ma i bianconeri ci provano con Locatelli e Milik dal limite trovando Di Gregorio pronto alla respinta. Entrano Marlon e Petagna per Caldirola e Caprari, però il Monza pur difendendosi con ordine non riesce più a pungere. Anzi, è Di Gregorio a salvare ancora la porta biancorossa su Di Maria. Palladino cambia anche Machin e Ciurria, gettando in campo le forze fresche di Ranocchia e Birindelli. Di Gregorio compie un miracolo su Rabiot, Milik si infortuna dopo il quinto cambio e per la Juve è notte fonda. Il Monza ha l’opportunità per il 3-0 al 37’ con Petagna, ma il suo sinistro a giro viene respinto da Szczesny. Al triplice fischio c’è chi esulta e c’è chi piange: chi non tifava il Monza prima della promozione in Serie A non può capire…
 
In sala stampa Allegri ha dato poco merito al Monza: “Sono arrabbiato. Ci vuole un approccio diverso alle partite. Nel primo tempo c’è stata poca reazione dopo il gol annullato e poi non si può prendere un gol da una rimessa laterale. All’intervallo ci sarebbe stato da cambiare tutti, me compreso, ma ne ho potuti cambiare solo tre. Nel secondo tempo siamo andati bene, ma non abbiamo segnato anche per merito del loro portiere. E comunque abbiamo affrontato un buon Monza. A questo punto dobbiamo pensare alla salvezza”.
 
Palladino si è mostrato emozionato: “Questa partita l’abbiamo preparata tutta la settimana, sapendo di incontrare una squadra fortissima, che recuperava anche dei giocatori importanti. E non è stato semplice prepararla. Siamo entrati in campo con lo spirito e il coraggio giusto. Siamo stati 15 metri più indietro del solito per bloccare il loro palleggio. Nel secondo tempo non abbiamo rinunciato a giocare anche perché sapevamo che la Juventus concede un po’ il possesso palla. Comunque non abbiamo mai avuto la partita in pugno perché con la Juve è sempre stata in bilico. Oggi abbiamo giocato una partita perfetta, non abbiamo sbagliato quasi nulla. C’è una sola strada per migliorare ed è il lavoro quotidiano. Io cerco di migliorare ogni singolo ragazzo per poi migliorare la squadra. E la squadra migliora giorno dopo giorno, però il nostro obiettivo resta la salvezza, che sarà il nostro scudetto. Oggi mi sono emozionato e ho visto i miei collaboratori piangere. Machin? Ha disputato una partita strepitosa dopo aver sfruttato le occasioni che gli avevo dato. Sa fare tutto e oggi l’ha mostrato”. Ha sentito il presidente Silvio Berlusconi e l’amministratore delegato Adriano Galliani? “C’è entusiasmo, felicità… Galliani quasi piangeva: era emozionato e abbiamo fatto festa nello spogliatoio. È una giornata storica. Galliani mi ha anche regalato la cravatta gialla che aveva addosso: resterà un ricordo bellissimo”. Cosa è cambiato tra il Palladino vittorioso all’esordio nella gara di andata e quello di oggi? “Niente se non un po’ di esperienza in più”.
 
A proposito della doppia vittoria del Monza sulla Juventus in campionato, non era mai successo nella storia che i bianconeri di Torino non portassero a casa neanche 1 punto da una doppia sfida in Serie A con una neopromossa…
 
 
FOTO AC MONZA