IL CAMPIONE EUROPEO E DEL MONDO DI PATTINAGGIO: "L'AGGRESSIONE AL GIRO CICLISTICO DI PADANIA E' UNA VERGOGNA"

il Giro della Padania
il Giro della Padania
Michael Locci è stato per dieci volte campione italiano di pattinaggio, per poi salire fino alla vetta del mondo, passando per le strabilianti vittorie ai campionati europei. Sportivo vero, pulito. Motivo di orgoglio per Concorezzo. Non ha gradito le recenti contestazioni ai ciclisti partecipanti al Giro di Padania, impegnati in primis in una competizione sportiva.

 

Qui racconta il suo disappunto.

L'Italia è un Paese caratterizzato da contraddizioni e contestazioni intestine per le quali non sembrano esserci spiegazioni razionali.

 Tuttavia si continua a sostenere un'unità nazionale che, a mio parere, esiste solo negli annali storici. Un esempio immediato di ciò di cui parlo può essere facilmente individuato in avvenimenti che, seppur in maniera marginale a causa del focus sulla situazione economica, occupano una fetta importante dell'informazione.

I fatti in questione sono legati all'increscioso comportamento di una ben determinata frangia politica nei confronti di una manifestazione sportiva e dei professionisti di calibro mondiale che vi prendono parte; i più avranno ben capito che faccio riferimento alla "neonata" competizione ciclistica denominata Giro della Padania.

La Padania è un territorio che compare sulle enciclopedie fin dal XVI secolo, ben prima della nascita del movimento di Umberto Bossi. Nel vocabolario della lingua italiana "Devoto/Oli" edizione del 1978 sotto la parola Padania si legge: area comprendente le regioni del bacino idrogeografico del Po. Inoltre nel 1975, l'allora presidente della Regione Emilia Romagna, Guido Fanti, fece pubblicare un libro dal titolo "Padania":

Probabilmente l'idea che un territorio storico prenda forma politica dà fastidio, e iniziano a far paure anche manifestazioni colleterali.

Questi oppositori pronti a tutto pur di fermare una manifestazione sportiva dovrebbero rivolgere un interrogativo alla propria coscienza. Evidentemente ai vertici della sinistra interessa solamente scagliarsi contro un sostantivo nel quale non riescono a cogliere la realtà territoriale ed economica di cui è composto. Campioni di oggi e del passato come Ivan Basso e Moser hanno difeso la competizione ciclistica con motivazioni differenti ma ugualmente valide e ben argomentate, voi cosa ne pensate?

Michale Locci