La Finanza arresta noto commercialista di Monza: truffa da 1 milione

finanza_monza.jpegMonza. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, su ordine del GIP del Tribunale di Monza, hanno arrestato un noto commercialista del capoluogo brianzolo, A.C., con l’accusa di peculato. Grave l’imputazione mossa al professionista, il quale, avuto l’incarico di curatore fallimentare, ha illecitamente distratto dai conti correnti intestati alle procedure fallimenti di cinque società denaro per oltre 1 milione di euro. Il tutto senza autorizzazione dei giudici delegati. 

Le indagini, coordinate dal dott. Walter Mapelli, hanno preso avvio nel maggio 2014, quando il Tribunale di Monza, accortosi di alcune anomalie su alcuni mandati di pagamento ha revocato l’incarico al curatore in precedenza nominato, inoltrando una segnalazione alla Procura della Repubblica di Monza.  Il PM ha  delegato gli accertamenti ai Finanzieri del Gruppo di Monza che hanno acquisito numerosa documentazione presente nei fascicoli di diverse procedure fallimentari.

Anche con l’ausilio di un nuovo professionista incaricato di seguire le procedure incriminate, è stato possibile individuare le modalità con le quali l’ex curatore era riuscito a prelevare denaro o a disporre bonifici verso società a lui riconducibili, senza autorizzazione dei giudici e, soprattutto, a loro insaputa.

 

Il curatore depositava al Giudice un’istanza di autorizzazione ad effettuare pagamenti. Sulla base dell’autorizzazione, la Cancelleria del Tribunale emetteva in doppio il mandato del pagamento. L’esemplare inviato alla banca, però, veniva modificato dal curatore, con l’aggiunta di cifre accanto all’importo per cui era stata ottenuta l’autorizzazione. In questo modo il professionista riusciva ad ottenere somme superiori a quelle approvate. Grazie alle sue competenze professionali, il commercialista era riuscito ad appropriarsi indebitamente di ben 1.072.317 euro.

 

Le indagini svolte dalla Procura della Repubblica e dai finanzieri monzesi hanno permesso di individuare una società immobiliare nella disponibilità del commercialista finito in carcere, a cui è intestato un immobile con 5 appartamenti e tre box in Milano. I beni sono stati sequestrati e verranno affidati ad un amministratore nominato dall’Autorità Giudiziaria, per recuperare il milione di euro sottratto illecitamente ai fallimenti.