Da New York a Chicago, è concorezzese l'alchimista dell'arte

b_450_500_16777215_00_images_federicapozzi2.jpegConcorezzo. Un filo rosso unisce il controllo e l'analisi dei più importanti dipinti del Metropolitan Museum di New York e dell'Art Institute di Chicago: sono le perizie di Federica Pozzi, 28 anni, una laurea in chimica e un dottorato specifico sulle opere d'arte. La sua storia, raccontata da Marco Dozio sul Giorno, non è tanto l'ennesimo racconto dei cervelli in fuga, ma piuttosto la dimostrazione del genio e della costanza nostrani, apprezzati anche negli States.
Il lavoro di Federica consiste in sofiscate analisi chimiche sui coloranti e sui tessuti di opere d'arte di inestimabile valore (Manet, Monet, Rembrand, Gauguin, solo per fare alcuni nomi) necessarie per i lavori di restauro, ma anche per contestualizzare storicamente i lavori. E svelare, eventualmente, i falsi. 
Questo lato da "007" l'ha portata anche a collaborare a New York con il NY Police Department per sviluppare un database di pigmenti, inchiostri e droghe fondamentale nelle analisi giudiziarie.
Il rammarico per lei è non aver avuto le stesse possibilità in Italia dove "la qualità della ricerca è compromessa dai tagli" e dove "troppo spesso le uniche carte da giocare sono quelle del nepotismo e della raccomandazione".