Così Marilena ha conquistato il palco di J-Ax

marilenamontarone.JPGConcorezzo. La passione per il basso è nata quasi per caso, a 16 anni, dopo aver strimpellato un po’ la chitarra con gli amici. Oggi, a 30 anni, Marilena Montarone ha coltivato quello strumento e la sua musica con tanta passione e originalità da poter scrivere nel curriculum l’esperienza con Marco Carta, quella a CD Live su Raidue, tour con artisti italiani e stranieri, molti dei quali passati al vaglio delle giurie di X-Factor e Amici e diversi musical.  E mentre Marilena, artista a 360° che sogna di fare il direttore artistico, si trovava a Londra “per respirare aria nuova”, è arrivata la chiamata di J-Ax, funambolico cantore di quello che lui chiama rap’n’roll, reciproca contaminazione di rap e rock. Un provino con l’inseparabile basso, il feeling musicale e pochi giorni dopo l’artista concorezzese era già sul palco del 1 Maggio, uno di quei pluri-eventi che ti tolgono il fiato solo a stare tra il pubblico.

Non sono una ragazza cresciuta a musica fin da bambina – racconta – tant’è che ho fatto il Liceo Linguistico a Milano. Il basso l’ho incontrato a 16 anni, ma a 18 avevo già le idee chiare”. Dopo la maturità, visto che i sogni non si improvvisano, si sono aperte prima le porte dell’Accademia Cpm di Milano e poi del Conservatorio di Como, con diplomaconseguito nel 2014.

La prima esperienza di rilievo è stata nel 2006 su Raidue con CD Live – sfoglia nell’album dei ricordi – Il tour con Marco Carta, vincitore del festival nel 2009, mi ha fatto maturare molto. Ultimamente mi ero trasferita a Londra, un po’ per cambiare aria, un po’ per lavorare a progetti miei. Lì, a metà aprile, è arrivata la chiamata dallo staff di J-Ax: serviva un bassista per il tour”.

Marilena, anima pop, soul e swing, si è dovuta confrontare con un genere nuovo, non contrapposto, ma certamente diverso. “E’ stata una sfida – ricorda – Ho dovuto lavorare molto sulla strumentazione. Mi ha fatto piacere essere stata scelta proprio per le sonorità che avevo usato nel provino".

marilenamontarone2.JPGIl 1 maggio Marilena era già sul palco a Roma per il tradizionale "concertone". “C’è stato un fuoriprogramma piacevole – racconta – Durante una tappa del tour, J-Ax mi ha invitata a scendere dalla pedana prima di iniziare il brano “Sopra la media”  in cui il basso è particolarmente in evidenza e mi ha detto: “Zia, ti va di scendere qua”. Mi sono trovata con lui davanti al pubblico, un bel segno di fiducia”. E poi via in viaggio per l'Italia a godersi i tanti sold-out.

Ora il tour è finito e ci sono tutte le premesse per iniziare il prossimo, dopo la pausa, e continuare il lavoro al fianco di J-Ax e della band. Marilena ora è tornata a Concorezzo, insegna musica privatamente ai ragazzi e lavora ai propri progetti, tra cui l’organizzazione di due eventi come bassista e direttore musicale.

Non manca una riflessione più generale. “Purtroppo in Italia e in Brianza in particolare c’è poco interesse per la musica, costruire qualcosa è sempre difficile, artisti anche capaci hanno spesso un pubblico di nicchia. Ma in generale c’è un clima di pesantezza che a Londra non si respira. Forse tra le poche eccezioni ci sono città come Torino”. Pesantezza che non appartiene alla musica. Ascolti e leggi i testi del “Il bello d’esser brutti”, ultimo disco di J-Ax, e tra fotografie spietate della realtà, trovi sempre la molla per andare oltre. Magari, come recita la canzone con Nina Zilli, è solo “Uno di quei giorni”. Intanto Marilena si gode la sua musica e la sua meritata carriera. Brianza batti un colpo.


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