Chi conosceva Mario, il cappellaio morto a Mauthausen?

mauthausen.jpgConcorezzo. La storia di Mario Brioschi, nato a Concorezzo nel 1903, il 17 aprile, è una delle purtroppo tante pagine drammatiche legate alla Seconda Guerra Mondiale. Deportato e morto nei campi di concentramento, di lui si sa ancora poco. E per questo, all'interno del progetto per la posa delle "pietre di inciampo" volute dalla Provincia di Monza (https://www.provincia.mb.it/pietredinciampomb/), si stanno cercando ulteriori informazioni su di lui. Un tetris geografico perché Mario, nato e morto a Concorezzo, quando vide la luce abitava in una zona che ora appartiene al quartiere Sant'Albino di Monza, il cui comitato ha appunto lanciato l'appello per la ricerca dei dati.

Brioschi era un artigiano, in particolare un cappellaio. Trasferitosi a Brugherio, il 19 aprile 1930 Mario sposò Luigia Tremolada. Internato nel campo di prigionia di Fossoli (in Emilia Romagna) e poi trasferito a Mauthausen (in Austria) il 21 giugno del 1944, venne ulteriormente trasferito a Gusen e il 31 agosto dove trovò la morte. Aveva 41 anni. Mario Brioschi è sepolto nel cimitero italiano di Mauthausen (nella foto tratta da Wikipedia un momento della liberazione del campo da parte degli americani).

Chi avesse informazioni utili sulla sua vita o sugli eredi può inviare un'email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare al numero 3395460026 (Emanuela)

LE PIETRE DI INCIAMPO

Un artista tedesco, Gunter Demnig, da alcuni anni gira per l'Europa; incastona pietre nel selciato stradale davanti alle abitazioni, o a luoghi significativi della vita, di coloro che sono stati deportati nei lager nazisti. Su ciascuna pietra viene riportato il nome, la data di nascita e di morte nel lager; quello stesso nome che i suoi aguzzini avevano negato dall’esistenza e dalla memoria.

In tutta Europa sono state posate ad oggi più di 75.000 pietre.

Da gennaio 2019 si è iniziato anche in Brianza con la posa delle prime pietre. Per i prossimi anni, cominciando dall'anno 2020, si proseguirà con un progetto che coinvolge tutti i Comuni, le scuole, le associazioni, la cittadinanza nel suo insieme.

 

Le pietre sono cubi di 10 cm di lato, con una placca d’ottone incisa in superficie.