Senza casa, minaccia di dormire in Municipio: linea dura (e solidale) del Comune

comuneconcorezzo.JPGConcorezzo. Da oltre 20 anni vive in Italia, la maggior parte dei quali trascorsi a Concorezzo, in una abitazione in affitto. Poi la perdita del lavoro e lo sfratto esecutivo, dopo mesi di trattative con il privato e con i Servizi sociali. Nonostante le offerte di aiuto del Comune, forse malissimo consigliato da qualcuno, un cittadino nordafricano, sposato e con due figli piccoli, martedì mattina, ha messo in scena una clamorosa protesta che ha solamente rischiato di peggiorare la situazione. L'uomo, con tutta la famiglia (la moglie non parla italiano), si è presentato davanti al Municipio, in piazza della pace, con una valigia, un cartello di protesta e l'intenzione di accmparsi finché il Comune non gli avesse trovato un alloggio. L'assessore ai Servizi sociali, Marco Melzi, insieme agli uffici, ha quindi intavolato una lunga trattativa, mantenendo però da subito la linea dura: case disponibili non ce n'erano, le liste di attesa sono lunghe e il Municipio non avrebbe ceduto ad alcun tipo di ricatto. La situazione, ovviamente, era resa difficile dalla necessità di assistere i figli minori. Nel caso in cui non si fosse trovata una soluzione e il Tribunale li avesse affidati al Comune, le spese per l'Amministrazione sarebbero potute arrivare anche a 100 mila euro all'anno.

"Un comportamento inaccettabile pur comprendendo la difficoltà della situazione  - spiega l'assessore leghista Melzi - Se i tanti concorezzesi che hanno bisogno di una casa adottassero questa strategia, che probabilmente è stata mal suggerita da altri, sarebbe l'anarchia. Tra l'altro proprio in settimana siamo riusciti a sbloccare il cantiere Aler di via Libertà (l'ecomostro, ndr) ed entro la fine del 2015 ci saranno nuovi alloggi. Alla fine abbiamo riportato l'uomo alla ragione e seguito il percorso di assistenza sociale che il Comune aveva messo sul tavolo già da due settimane".

Ora la mamma (che seguirà un corso di italiano) e i due figli si trovano in una comunità a Brescia. Il padre avrebbe cercato da un conoscente. Se qualcuno dei nostri lettori avesse offerte di lavoro per sollevare un po' la situazione, le segnali ai Servizi sociali.

Il Comune, tra l'altro, mette a disposizione di tutti un sostegno per l'affitto in casi di grave necessità