Presentata la fondazione che ricorda Cesare Redaelli

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Concorezzo. Ricordare non basta, bisogna aiutare, sostenere, ricercare. E' questo il modo con cui famigliari e amici di Cesare Redaelli hanno deciso di dedicargli una Fondazione. Mercoledì, in Villa Zoja, si è tenuta la presentazione ufficiale. La nuova realtà volontaristica, presieduta da Piera Brivio Redaelli, ha colto l'occasione dell'evento per presentare anche un importante progetto di musicoterapia e oncoematologia.

Un traguardo importante a due anni dalla prematura scomparsa di un uomo che a Concorezzo aveva lasciato il segno con il proprio esempio, la propria presenza, il proprio garbo. Un imprenditore capace (era direttore tecnico della Redaelli Costruzioni di via Remo Brambilla) e un padre di famiglia speciale che, nel 2011, venne rapito dalla malattia a soli 47 anni. Dapprima la volontà degli amici di ricordarne la passione per le moto con un club a lui dedicato (http://www.amicidicesare.it/), ora la volontà dei famigliari di fare qualcosa che leghi ricordo, speranza e altruismo (http://www.fondazionecesareredaelli.org/). In memoria di Cesare.

La Fondazione nasce per sostenere le attività di ricerca scientifica  relativa alle malattie ematologiche, un sostegno al settore dove purtroppo non si era trovata la risposta efficace per Cesare. E ricordando porpro il suo altruismo e la dedizione alla famiglia, la Fondanzione cercherà anche di sostenere direttamente persone o casi specifici.

Il dolore resta, ma ora è ancora più forte la presenza di Cesare.

A marzo dello scorso anno, in occasione della prima uscita in moto senza di lui, un amico scrisse questo messaggio, Messaggio che oggi ha ancora, se non di più, la medesima bellezza.

Vorrei scrivere ma lo spazio per parlare di Te non basterebbe. Tu sei una persona buona e tutti quelli che Ti conoscono saranno d’accordo con me. Manca la Tua presenza la tua umiltà e la tua disponibilità e la Tua pazienza. Di Te ci manca tutto. Nel posto dove ora Tu vivi non sarà difficile farTi amare come Ti abbiamo amato e voluto bene tutti noi. Dedico ai Tuoi due figli e a Tua moglie, ma anche a tutte quelle persone che hanno avuto la fortuna di Conoscerti questo pensiero di Sant’Agostino.
Ciao Cesare.

La morte non è niente.

La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.