Isis, con la strage di Tunisi la Brianza piange la sua prima vittima

ostaggitunisi.JPGMeda. Forte, vitale, con la passione per i viaggi, nonostante l'immenso dolore che si portava nel cuore, dopo aver perso una figlia in un incidente stradale, vent'anni fa. Questo il ritratto - scrive l'Ansa - di Giuseppina Biella, una delle quattro vittime italiane dell'attentato di ieri a Tunisi. Dalla speranza si e' passati alla disperazione per la sua morte. 'Pinuccia', cosi' la chiamavano gli amici piu' cari, 72 anni di lavoro e buone azioni, e' rimasta uccisa nell'agguato al museo del Bardo di Tunisi. Data per dispersa insieme ad un'altra donna piemontese fino a questa sera, e' ora parte di un bilancio che porta a quattro le vite di italiani spezzate dalla barbarie terrorista (la Farnesina ha confermato l'avvenuto riconoscimento fotografico dei due corpi che si trovano all'obitorio Charles Nicolle di Tunisi. I primi a riuscire a mettersi in contatto con suo marito Sergio Senzani, sono stati i coniugi Bonci di Pietra Ligure (Savona). "Gli e' caduta davanti agli occhi, gli ho telefonato qualche ora fa e non riuscita nemmeno a parlare - racconta Sergio Bonci, pensionato savonese - avrei dovuto andare a prenderli domenica. Lui e' distrutto e anche noi". Giuseppina e Sergio a Pietra avevano acquistato una casa dove trascorrevano svariate settimane all'anno, accanto ai Bonci. E proprio gli amici liguri li hanno accompagnati all'imbarco della Costa Crociere per la Tunisia. "Sono a pezzi, per me era come una sorella - spiega Dorina Faraon, moglie di Bonci - aveva pianificato la crociera da tanto tempo, l'aveva rimandata due volte, forse era un segno. Prima di salire sulla nave mi ha detto che si sentiva piu' sicura in crociera, visto il momento. Ha avuto anni difficili da quando sua figlia e' morta, stava tornando a sorridere solo adesso".    A Meda (Monza), dove la donna viveva con il marito ed il figlio Silvio (la figlia Sabrina e' rimasta appunto uccisa in un incidente stradale nel novembre di vent'anni fa), tutti la descrivono come un tornado, una donna dal cuore grande.  "Li ho visti due giorni prima della partenza - spiega un'amica di famiglia, Stefania Bonfanti - andavano a riposarsi, Sergio e' stato operato all'anca due volte. Siamo in ansia per lui, lei e' volata in cielo ha raggiunto sua figlia, ma lui non si dara' mai pace". Giuseppina e suo marito erano proprietari di una bella porzione di cascina che divide il cortile con una casa di ringhiera, quattro famiglie in tutto. Color giallo paglierino, i fiori alle finestre, la casa confina con la salumeria che per anni hanno gestito nel centro di Meda. Oggi quelle mura sono state affittate da due egiziani che ci hanno aperto una pizzeria. "Sono persone stupende - racconta commosso Mohamed El Shewihi - lavoro qui da due anni e lei veniva sempre a chiedermi come andava, era un angelo premuroso". 

Oggi, venerdì, la Giornata regionale lombarda dell'impegno contro le mafie a Palazzo Pirelli si e' aperta con il ricordo da parte del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni di Giuseppina Biella, una della quattro vittime italiane dell'attentato di Tunisi. Maroni, esprimendo il proprio cordoglio e quello della Regione e chiedendo ai presenti di alzarsi per un minuto di silenzio, ha detto della donna che era "una lombarda in vacanza che la furia cieca del terrorismo, che in questo è assimilabile alle mafie, ha colpito".

Le foto delle vittime italiane: http://www.corriere.it/foto-gallery/cronache/15_marzo_19/tunisi-vittime-italiane-attentato-6db09542-cdce-11e4-a39d-eedcf01ca586.shtml