Furti di mezzi da lavoro per un milione

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Vimercate. Avrebbero avuto la base logistica a Bellusco, dove in brianzolo incensurato avrebbe fatto da regista. Con lui all'opera in tutta la Brianza, incluso Arcore, Villasanta, Agrate e chissà quanti altri ne salteranno fuori nel proseguo delle indagini, sono stati fermati 11 uomini tutti italiani.  I carabinieri della Compagnia di Vimercate hanno arrestato dieci pregiudicati e un incensurato, tra i 24 ai 68 anni, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati e riciclaggio di mezzi pesanti (motrici e rimorchi), gasolio, attrezzature da lavoro, e materiali plastici. Gli arresti (otto in carcere e tre ai domiciliari) sono stati compiuti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip di Monza Patrizia Gallucci. Cinque degli undici arrestati sono originari sono nati o residenti a Montesarchio, in provincia di Benevento. L’indagine, avviata dopo i furti di due mezzi compiuti nel novembre 2015 in un’azienda di Gessate e in una strada di Arcore, ha consentito di documentare, tra aprile e giugno 2016, il furto di due trattori stradali, due semirimorchi, un autocarro, un escavatore, tre muletti, tre transpallet e circa 600 litri di gasolio, oltre a merce varia, per un valore complessivo di circa un milione di euro. Per l’accusa, a capo dell’organizzazione ci sarebbero stati due pregiudicati residenti in Brianza, il 66enne di origine lucana Francesco Di Lascio e il 58enne campano Giovanni Parrella. I due erano già in carcere dopo essere stati arrestati nel maggio scorso dai carabinieri del Nucleo investigativo di Monza perché ritenuti membri di una banda di ladri di materiale plastico.

IL DEPOSITO E IL BOTTINO

L’organizzazione colpita ieri avrebbe avuto una “vera e propria base logistica” in un deposito di Bellusco intestato ad un 67enne brianzolo incensurato, dove sarebbero stati “occultati i mezzi e la merce provento dei colpi messi a segno”. Sempre secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini, gli arrestati avrebbero agito “con compiti ben prestabiliti, alcuni alla guida di veicoli con funzioni di palo o staffetta, altri come autisti dei mezzi rubati o di quelli utilizzati per portare a termine i furti”, e sarebbe stata inoltre documentata “la gestione centralizzata dei ricavi, in parte destinati anche al sostentamento dei componenti del sodalizio in caso di arresto”.

I PRIMI ACCERTAMENTI

Nel corso dell’attività investigativa sono stati accertati 8 episodi di furto e altrettanti tentativi. Complessivamente è stato documentato il furto di 2 trattori stradali, 2 semirimorchi, 1 autocarro, 1 escavatore, 3 muletti, 3 transpallet e circa 600 litri di gasolio, oltre a merce varia, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro. Altri sono ancora in corso di verifica.