ESCLUSIVO: ecco i dati sulle sostanze bruciate nella Afo Ambiente (e una simulazione dell'evento)

incendiomonterosaE.jpgConcorezzo. Sette pagine dettagliate di relazione. E’ quanto l’Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente, ha trasmesso al Comune di Concorezzo per illustrare con dovizia di particolari l’esito del sopralluogo fatto presso l’Afo Ambiente srl dopo il devastante incendio di lunedì scorso, 9 settembre.

Una relazione che l’Amministrazione comunale aveva sollecitato, alla luce delle decine di telefonate di cittadini allarmati che, a seguito delle esalazioni (percepite fino a Segrate), avevano accusato bruciori agli occhi e alla gola e nausea.
Secondo i tecnici di Arpa, sono andati in fiamme circa 600 tonnellate di “materiale a base di legno”, come bancali e sfalci derivati dalla raccolta differenziata.
Una catasta di 1200 metri cubi di materiale che hanno continuato a bruciare ininterrottamente per circa 48 ore, dalle 4 del mattino di lunedì fino all’alba di mercoledì, interessando un’area pavimentata di 2000 metri quadrati.

Nella relazione si parla chiaramente della possibile origine dolosa del rogo.

 

In particolare le analisi dei tecnici si sono concentrate su quantità di rifiuti derivanti da triturazione che contenevano sì “sostanze pericolose”, ma in quantità così minima da consentire la classificazione del rifiuto come “non pericoloso”: si tratta di idrocarburi C, nichel, piombo, cromo totale, rame e zinco, cromo esavalente, solventi clorurati e solventi aromatici,

idrocarburi policiclici aromatici, tutti abbondantemente sotto la soglia di allarme e a livello di “non rilevabilità”.

“Alla luce di quanto sopra relazionato – recita la parte fondamentale della relazione - stante la tipologia dei rifiuti coinvolti nell’incendio, visti i dati analitici sopra esaminati, non si ritiene che l’incendio abbia immesso in atmosfera sostanze pericolose in quantità tali da determinare un significativo impatto ambientale”.


La redazione di concorezzo.org è inoltre in grado di presentarvi una interessante simulazione fatta da esperti.

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La società Enviroware, con sede proprio a Concorezzo in via Dante, si occupa infatti - tra i vari settori aziendali-  anche di studi sulla qualità dell’aria.

L’azienda ci ha gentilmente segnalato questa simulazione, relativa all’incendio del 9 settembre (l’intera relazione su: http://goo.gl/DD8GzV). Queste le conclusioni:

“La nube di fumo emessa dall’incendio ha interessato, nelle diverse ore, tutto il territorio circostante, fatta eccezione per la parte a Nord Ovest (Desio, Lissone, Seregno, ecc.) che, stando ai risultati delle simulazioni, non è stata impattata. Il massimo impatto al suolo viene predetto alle 7 del mattino a circa 6 km a Sud rispetto all’incendio, all’incirca nel territorio di Brugherio, in corrispondenza dell’instaurarsi della condizione di instabilità convettiva diurna. I risultati riportati sono di tipo qualitativo, non avendo informazioni relativamente agli inquinanti rilasciati, alla durata e all’evoluzione dell’incendio, e alla quantità e tipologia di materiale bruciato.