Acquaworld in discesa: le difficoltà economiche sono finite?

b_450_500_16777215_00_images_acquaworldscivolo.jpegConcorezzo. Le traversie economiche di Acquaworld? "Roba vecchia di quattro anni fa". A parlare è il costruttore italo-svizzero Alberto Frigerio che ieri, dalle colonne del Corriere del Ticino, ha voluto rassicurare quanti vedrebbero in grosse difficoltà il centro acquatico di Concorezzo e, di conseguenza, gli imprenditori impegnati in quello che attualmente è ancora il primo centro acquatico coperto in Italia. L'intervista è scaturita in occasione di una polemica divampata in terra elvetica dove operatori in qualche modo legati ad Acquaworld dovrebbero realizzare un centro benessere a Sesseglio, frazione di Chiasso. Lì, a fare opposizione, sono i Verdi ticinesi che, appunto, tra i motivi di scetticismo hanno portato anche le difficoltà attraversate dal centro acquatico di via La Pira (in realtà in Svizzera dovrebbe sorgere qualcosa di più simile a Monticello spa, il centro benessere della Brianza lecchese, ndr). Frigerio al giornale ticinese ha concesso una battuta secca, parlando delle difficoltà economiche come "roba vecchia di quattro anni fa, e risolte da molto tempo".

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Un messaggio di ottimismo dopo che il centro era stato costretto a ridurre drasticamente i giorni di apertura, limitando gli accessi dal venerdì al sabato. Non solo. Un braccio di ferro con una precedente cooperativa aveva lasciato per mesi alcuni bagnini e operatori senza stipendio e causato un veemente scontro con i sindacati. Si era così stretto un accordo con una nuova cooperativa, ma di recente anche questa avrebbe avuto un confronto con proprietà e sindacati. 
Dall'altra parte ci sono due novità che farebbero pensare ad un rilancio: di recente, dal 25 aprile a oggi 5 maggio, la struttura è rimasta aperta per tutto il periodo senza soluzione di continuità. E sul sito internet è comparso anche l'annuncio della recente apertura di un ristorante: http://www.acquaworld.it/ristoworld.php.

Una svolta positiva auspicata da tutti: da chi ha investito 40 milioni di euro in un progetto rivoluzionario, da quanti hanno trovato una opportunità di lavoro e anche dal Comune, interessato all'economia del territorio e anche ai vari gettiti, Imu in primis.